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Italia. Regione Veneto: la droga c'e' sempre e con nuove forme
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Notizia 
24 giugno 2002 19:06
 
La droga c'e', anche se non si vede; anzi, il fenomeno e' in continuo aumento, a causa dell'elaborazione di sostanze sempre nuove. E' quanto e' emerso dall'incontro su "Il modello veneto della rete di servizi pubblici e privati: il dipartimento delle dipendenze", tenutosi oggi a Venezia ed organizzato dall'Assessorato alle politiche sociali della Regione Veneto. Un incontro in cui sono state tirate le somme di una serie di convegni (21 in tutto) a livello locale, per individuare le linee guida del piano triennale di intervento 2003-2005.
E' stato l'assessore Antonio De Poli ad evidenziare l'evoluzione del fenomeno, invitando a non abbassare la guardia nei confronti delle dipendenze da droga, alcool e tabacco: "Non c'e' affatto una fase di regressione della problematica: a cambiare sono solo le forme, con una sostanziale cronicizzazione degli eroinomani a fronte di un considerevole aumento dell'uso di cocaina e delle nuove droghe sintetiche. Il problema e' che chi arriva alle droghe pesanti "comincia quasi sempre da quelle leggere, con un percorso che parte dall'alcool e dal fumo (magari solo al sabato sera, per 'sballare') e passa per i cannabinoidi e le pastiglie". Spesso, pero', i ragazzi (i primi contatti avvengono a 13-14 anni) sono liberi di usare queste sostanze, perche' a livello di adulti e' ormai comune la convinzione che non sia poi tanto grave assumere qualcosa una volta ogni tanto". Le modalita' di intervento, principalmente nei Ser.T. (che nel 2001 contavano 13000 assistiti), percio', devono cambiare: "La scommessa per il futuro, accanto al reinserimento dei tossicodipendenti recuperati e' proprio la prevenzione primaria. E' necessario diffondere una nuova cultura della droga, perche' ancor oggi si continua ad identificare il drogato solo con chi si buca, trascurando i danni gravissimi che portano le droghe leggere". Una risposta a chi ne propone la liberalizzazione, quindi: "La Regione Veneto e' assolutamente contraria a qualunque liberalizzazione, proprio in considerazione del percorso evidenziato dai dati regionali. Chi e' eroinomane, e' stato tabagista, alcoolista o cocainomane: e' necessario fermare questa escalation gia' al primo livello".
 
 
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