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Italia. Presidente Commissione Giustizia della Camera: "eliminare tutto quello che fa male"
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Notizia 
27 giugno 2002 13:28
 
In un'intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera, il presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, l'avvocato Gaetano Pecorella, replica al vicepremier Gianfranco Fini nel merito della accuse alla "sub-cultura libertaria e tollerante dilagata dopo il Sessantotto".
L'esponente di Forza Italia chiarisce subito la sua posizione. "Nel Sessantotto ero all'Universita', ed ero vicino al Movimento studentesco. Non sono mai stato favorevole all'uso delle sostanze stupefacenti. Nemmeno a quello delle canne. Non fumo adesso. Non fumavo allora. Anzi: ho in mente di presentare una proposta di lege per limitare l'uso del tabacco. Penso che vada eliminato dalla societa' tutto quello che fa male. Ma non ero soltanto io nel Sessantotto a pensarla cosi'".
Pecorella racconta, cosi', la sua esperienza personale e ricorda i movimenti di quegli anni. Gli spinelli? "Non era una moda. C'erano anche gruppi molto rigorosi tra i ragazzi del Sessantotto. Trappisti, addirittura. E comunque non c'erano soprattutto gruppi che facevano battaglie in favore della droga. Gli unici erano i Radicali. Marco Pannella si e' fatto anche arrestare per via di uno spinello in quegli anni. Ma lui, non gli altri".
 
 
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