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Italia. Muore a scuola dopo uno spinello. Casini: test obbligatori per studenti
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17 maggio 2007 12:10
 
Si sarebbe sentito male circa 10 minuti dopo aver fumato uno spinello, nel corridoio della sua scuola, il 15enne morto, ieri mattina, nell'istituto tecnico sperimentale 'Gadda' di Paderno Mugnano. Il pm Tiziana Siciliano ha disposto l'autopsia e gli esami tossicologici del caso per capire se il decesso del ragazzo, che giocava a calcio e, in passato, non aveva mai avuto problemi di salute, sia avvenuto per causa naturale oppure in seguito all'utilizzo di sostanze stupefacenti. La preoccupazione del magistrato e' che all'interno dello spinello vi fossero sostanze pericolose, oltre a marijuana o all'hashish. Proprio per questo il magistrato ha immediatamente convocato nel suo ufficio i due ragazzi (non compagni di classe, ma studenti nella stessa scuola) che hanno detto ai carabinieri di Desio di aver visto la vittima fumare, insieme ad altri giovani, lo spinello, nel corridoio dell'istituto. I due giovani, accompagnati nell'ufficio del magistrato dai genitori, hanno riferito che nella scuola si spacciano sostanze stupefacenti e hanno anche detto che, in un numero del giornalino scolastico, si era parlato proprio del problema della cessione e dell'utilizzo di droghe nel corridoio. Sul diario del ragazzo morto, che ha due fratelli, sono stati trovati trascritti alcuni versi di una canzone di un rapper italiano che invita allo 'spinello libero'. Il giovane, secondo una prima ricostruzione, sarebbe morto subito dopo essere entrato in classe, al termine dell'intervallo, durante il quale ha consumato lo spinello, nonostante un lungo massaggio cardiaco.

'Allo stato, appare estremamente improbabile che possa essere stato uno 'spinello' la causa della morte in classe del quindicenne a Milano. Lo sostiene il sociologo Guido Blumir, presidente del Comitato Scientifico 'Liberta' e droga', aggiungendo che 'in oltre cinquanta anni di letteratura scientifica internazionale (40.000 gli studi in proposito) non e' mai stato riferito un caso di morte per marijuana".
'Nella totale illegalita' prevista dalla presente legge, i ragazzi, anche piu' giovani dello studente di Milano, usano una miriade di sostanze mille volte piu' tossiche della marijuana, dalle anfetamine alla benzina, che - continua Blumir - possono avere frequentemente effetti di gravi malori, anche mortali.
Bisogna aspettare i risultati clinici che devono essere molto accurati. La presenza di marijuana nel corpo della vittima, non avrebbe nessun significato: la dose mortale e' infatti di 300 volte superiore alla dose necessaria per uno 'spinello', ha concluso il Presidente del Comitato Scientifico.

'Mettiamo un test obbligatorio anti droga nelle scuole italiane, per i figli dai 14 ai 18 anni, perche' la famiglia e i ragazzi devono sapere che drogarsi fa male ed e' necessario su questo problema evitare ogni ipocrisia': Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, ai microfoni di Radio Anch'io torna sul tema della droga, ricordando di aver proposto un test anti droga anche per i parlamentari.
Casini chiede 'a Berlusconi e Prodi di esprimersi con chiarezza' su questo argomento e rivolto al ministro dell'Interno Amato, ricorda la sua proposta per l'introduzione di un test nelle scuole, del quale non si sente piu' parlare'.

'La droga e' un vero e proprio dramma sociale. Berlusconi e Prodi si esprimano con chiarezza rispetto alla proposta di Casini sui test ai parlamentari e nelle scuole come proposto tempo fa dal ministro Amato'. Lo ha detto il portavoce dei giovani dell'Udc Marco Regni esponente politico umbro. 'Se il parlamento non si attivera' siamo pronti a lanciare una petizione popolare per richiedere - ha concluso - questi due provvedimenti legislativi'.

"Di fatto, lo spinello non puo' uccidere, altrimenti ci sarebbero milioni di persone morte dopo la prima 'canna'. Non e' cosi'". Claudio Leonardi, direttore dell' Uoc SerT Asl Roma C, esperto di tossicodipendenze, esclude categoricamente che lo spinello da solo abbia potuto provocare la morte del quindicenne di Milano, crollato in classe dopo averne fumato uno.
Secondo il tossicologo, puo' essere accaduto che il ragazzo soffrisse di una malformazione o di problemi cardiaci. "Sono casi estremamente rari- sottolinea Leonardi- l'hashish e' sempre una sostanza che ne stimola altre di tipo eccitante e se c'e' una predisposizione, tipo una malformazione cardiaca o problemi di funzionalita' cardiovascolare, si puo' arrivare anche ad arresto del cuore e a morte". Secondo l'esperto, bisogna appurare che sostanze avesse precedente assunto il ragazzo. "Bisogna vedere cosa abbia preso prima- sottolinea Leonardi- se pillole, o altre droghe che possano avere determinato questa situazione.
Ovviamente, una risposta certa l'avremo solo con l'autopsia".
L'altra ipotesi che fa il responsabile del SerT e' che lo spacciatore che ha venduto la cannabis al giovane "abbia messo sul mercato hashish ad altissima concentrazione, superiore a quel 25% che tutti i fumatori di spinelli ambirebbero fumare almeno una volta al giorno".
In ogni caso, anche in presenza di un'alta concentrazione della sostanza, "un effetto di questo genere puo' essere provocato solo insieme ad una condizione fisica e una condizione di assunzione predisponente".
Per esempio, dice Leonardi, questo ragazzo, che aveva fumato durante la ricreazione, "aveva a disposizione solo 5 o 10 minuti, giusto il tempo di preparare lo spinello e di fumarlo in tre minuti per intero. Questo fatto- conclude il tossicologo- e l'associazione con un'alta concentrazione, potrebbe essere una situazione che ha provocato il collasso, sempre in presenza, pero', ripeto, di condizioni fisiche predisponenti".

"Se le indagini appureranno che la morte del giovane studente di Milano e' stata causata da uno spinello, coloro che, nella maggioranza di governo, hanno sempre sostenuto che le droghe leggere non fanno male, dovranno rispondere al Paese del loro comportamento irresponsabile". Lo afferma Isabella Bertolini (Forza Italia). "Da parte nostra- aggiunge la vicepresidente dei deputati forzisti- abbiamo sempre detto: le sostanze stupefacenti, pesanti o leggere che siano, fanno male a chi le consuma ed agli altri. Il governo Prodi invece, attraverso il suo ministro della Salute, ha di fatto tentato di depenalizzare l'uso degli spinelli".
Di fronte all'episodio di Milano, aggiunge, "se tutto verra' tristemente confermato, ci aspettiamo una brusca inversione di tendenza". Conclude, quindi Bertolini: "Abbandonino l'ideologico ed irresponsabile antiproibizionismo, e dicano agli italiani che chi si droga commette un grave reato e per questo verra' severamente punito".

Silvio Viale, membro radicale della Direzione Nazionale della Rosa nel Pugno, e Giulio Manfredi, membro della Direzione Nazionale di Radicali Italiani, hanno dichiarato:
"Le speculazioni sulla morte a scuola del ragazzo di Paderno sono controproducenti e contrastano con ogni evidenza scientifica. Se fosse vero, sarebbe il secondo caso di morte attribuibile allo spinello nella storia della cannabis, ma non è vero. L'unico di cui si ha notizia scientifica riguarda un americano che per decenni aveva fumato decine di spinelli al giorno ed era morto per patologie polmonari correlate al fumo.
Nonostante che, su tutti i quotidiani, farmacologi e tossicologi di varie tendenze, non certo antiproibizionisti, escludano un nesso tra la "canna" e la morte, nelle stesse pagine i titoli dei giornali collegano direttamente lo spinello alla morte del ragazzo, amplificando la diffidenza delle giovani generazioni verso le "verità giornalistiche".
In questa gara alla disinformazione si distingue la senatrice Laura Bianconi, capogruppo di Forza Italia in commissione Igiene e sanita, che giunge ad affermare la ridicolaggine che il principio attivo negli spinelli sarebbe aumentato di 400 (quattrocento) volte negli ultimi trentanni; probabilmente non sa nemmeno che in Italia la cannabis a basso THC (0,5%) è liberamente coltivata e commercializzata.
Noi crediamo che il miglior servizio che si possa fare sia quello di limitare il fascino del proibito e considerare la cannabis come si considera l'alccol, che produce danni sociali ben più gravi della cannabis, ma nei cui confronti è possibile una politica di prevenzione.
Notiamo che molti si scatenano contro una presunta politica antiproibizionista, passata o attuale, come se la politica sulle droghe fosse stata diretta da noi radicali, mentre tutto quello che accade è solo l'effetto perverso del proibizionismo, che governa questo paese da decenni. Se fossero coerenti dovrebbero usare le stesse parole nei confronti dell'alcool, ma per Forza Italia e tutti i proibizionisti la coerenza è un optional".

"Chi in questi mesi nel governo Prodi ha sostenuto una politica lassista verso le droghe, e' responsabile morale della morte del giovane di Paterno, e deve portarne tutto il peso". E' l'opinione di Alessandra Mussolini, eurodeputato di Alternativa Sociale e segretario nazionale di Azione Sociale, commenta come segue la morte del giovane di 15 anni, dopo aver fumato uno spinello.
"Invece di mobilitarsi verso la prevenzione- prosegue- si e' pensato a blandire gli antiproibizionisti con provvedimenti criminali a totale pregiudizio della salute dei cittadini.
Accanto alla prevenzione- conclude Mussolini- dove vedo assolutamente praticabile la obbligatorieta' del test nelle scuole, si deve ergere una barriera solida di condanna per tutte le droghe, sancendo una volta per tutte che drogarsi e' un reato penale.".

"Ancora una volta la Cdl fa pura demagogia su una tragedia che invece dovrebbe far seriamente riflettere. La Cdl fa finta di non sapere che queste tragedie avvengono nonostante sia in vigore una legge sulla droga, fortemente voluta dai partiti che la compongono, che prevede proprio pene severe per i consumatori di spinelli. Il risultato? E' quello che leggiamo sulle pagine dei giornali'. Lo afferma il deputato dei Verdi, componente della commissione Affari sociali, Tommaso Pellegrino, commentando le polemiche seguite alla morte di un quindicenne a Milano dopo aver fumato uno spinello.
'Episodi come questo ci rendono ancor piu' determinati nel voler percorrere la strada della prevenzione, a cominciare dalle scuole che sono luoghi di aggregazione e di formazione per i giovani.
I ragazzi -conclude Pellegrino- vanno ascoltati e non repressi.
Soltanto cosi' si potranno dare risposte adeguate alle loro esigenze'.

"Mi piacerebbe sapere dai colleghi parlamentari del centrosinistra, e in particolare dal ministro Ferrero, se ancora giudicano innocuo farsi uno spinello ora che proprio uno spinello sembra avere causato la morte di un adolescente di 15 anni". Lo afferma Domenico Di Virgilio, capogruppo in commissione Affari Sociali e responsabile nazionale del Dipartimento Sanita'.
"E' ora che l'Unione la finisca di evocare una nuova legge sulla tossicodipendenza, - prosegue Di Virgilio - e pensi piuttosto a non diffondere messaggi fuorvianti e devastanti per i giovani perche' la droga fa male e la cannabis degli spinelli provoca danni celebrali ai giovani che cadono nel tunnel della tossicodipendenza". "Il ministro della Salute Livia Turco - continua Di Virgilio - voleva innalzare con un suo decreto, non sostenuto da alcuna base scientifica e fortunatamente bocciato dal Tar del Lazio, la dose di cannabis detenibile per uso personale, non pensando forse a quali terribili conseguenze puo' portare soprattutto nei giovanissimi l'uso di sostanze stupefacenti".
"Forse ora ministro e coloro che vorrebbero distinguere le droghe pesanti da quelle leggere - conclude - dovrebbero riflettere sulle loro posizioni perche' tutta la droga fa male ed e' triste che un ragazzino di 15 anni ci abbia rimesso la vita perche' forse riteneva che dopotutto uno spinello non fa male".

'Mi sembra davvero sconcio inseguire il balletto delle agenzie per rilanciare la campagna proibizionista, come sta accadendo in questi giorni sull'onda di fatti di cronaca drammatici, l'ultimo dei quali e' la morte del giovane studente di Paderno Dugnano'. Il senatore dei Verdi Mauro Bulgarelli richiama la vicenda del ragazzo morto in classe dopo aver fumato uno spinello per sottolineare che 'vicende come questa richiedono un attento esame e la disponibilita' di dati certi per essere commentate, mentre gia' si e' levato il solito coro proibizionista, da destra come da sinistra'.
'Chi oggi sull'onda emotiva della morte di un giovane, si affretta a invocare misure punitive e ulteriore repressione per i consumatori di droghe leggere - sostiene Bulgarelli - rischia di essere clamorosamente smentito dagli esami e accertamenti che si stanno conducendo sulle cause del decesso, visto che la letteratura scientifica esistente non ha mai riscontrato l'esistenza di una dose letale per la cannabis'.
'Auspico, pertanto, che il governo - conclude Bulgarelli - non si lasci intimidire dal clamore mediatico di questi giorni e si adoperi per abrogare la legge Fini-Giovanardi come da programma elettorale, visto che il suo solo effetto e' la criminalizzazione di milioni di consumatori'.

"Mi sembra inverosimile un caso di questa gravita' per uno spinello, ma certo fumarli a scuola non e' ammissibile". Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi, interviene cosi' sulla vicenda della morte di un quindicenne in una scuola di Milano, dopo aver fumato una 'canna'. "Il fatto che questo sia avvenuto- sottolinea Rembado- richiama il problema della vigilanza a scuola, che in questo caso e' mancata. E' compito dell'istituto provvedere alla salvaguardia dell'incolumita' degli alunni nelle ore di lezione. Ma richiama anche il problema della mancata sorveglianza dei figli da parte dei genitori per impedire l'uso di sostanze".
In merito all'allarme sulla diffusione della droga nelle scuole, Rembado sottolinea che non ci sono dati o analisi specifiche e che e' facile cadere "in allarmismi esasperati o, viceversa, nella sottovalutazione del fenomeno".
Non e' contrario, comunque, alla distribuzione gratuita a Milano decisa dal Comune dei kit anti-droga ai genitori milanesi con figli adolescenti. "Se e' legato a volontarieta' della famiglia e' uno strumento in piu' messo a disposizione della prevenzione- spiega Rembado- mi sembra una cosa positiva e non ho niente da biasimare. Chi vuole avvalersene lo fa altrimenti si faranno altre scelte".
"E' un'iniziativa- conclude Rembado- che, in ogni caso, va nella direzione giusta. Ci si lamenta sempre che le istituzioni sono lontane, assenti, distratte: nel momento in cui offrono uno strumento, le famiglie valutino se sia rispondente, o meno alle loro esigenze".

Affermare nelle scuole la cultura della legalita' e promuovere la conoscenza dei danni causati da fumo, alcol e droga. Sono gli obiettivi indicati dal ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, questo pomeriggio a Genova, a margine di un incontro elettorale, prendendo spunto dalla vicenda del 15enne morto dopo avere fumato uno spinello durante l'intervallo delle lezioni.
"Intanto devono essere fatti tutti gli accertamenti -ha dichiarato Fioroni- e poi potremo avere una cognizione precisa di cosa e' accaduto. Credo comunque che nelle nostre scuole sia necessario ripristinare la parola 'regola', la cultura della legalita'. Dobbiamo dare ai nostri ragazzi la certezza che chi fa bene e rispetta la norma viene premiato e chi fa male viene punito. Questo ritengo valga anche per il rispetto nei locali pubblici della norma che non si fuma. In generale questo fatto mi conferma l'utilita' dello sforzo che stiamo facendo, con il ministro Ferrero, per avviare nella scuola una campagna profonda di informazione sui danni arrecati da fumo, alcol e droga".

"E' la drammatica evidenza che nelle scuole ci sono zone di implicita 'deregulation', luoghi non condivisi, incontrollati, dove c'e' una delega totale di responsabilita'". E' quanto afferma Angela Nava, presidente del Coordinamento genitori laici (Cgd), in merito alla vicenda del quindicenne morto in una scuola del milanese dopo aver fumato uno spinello, durante la ricreazione. Secondo la presidente dei genitori laici il discorso del mancato controllo nella scuola, vale per comportamenti "quali il fumare spinelli, ma anche per il bullismo". Secondo Nava, in ogni caso, lanciare allarmismo sulla diffusione delle droghe tra i giovanissimi non serve. "Si risponde a situazioni che andrebbero analizzate in sinergia con lo stesso stile dei media: enfatico e allarmista".
In particolare, la presidente Cgd e' contraria al kit anti-droga distribuito gratis nelle farmacie per i 34 mila genitori milanesi, con lo scopo di appurare l'eventuale uso di sostanze nei figli adolescenti. "Comunque, implica la rottura del dialogo e del rapporto fiduciario con i figli.- sottolinea Nava- Dichiara l'impotenza di uno dei due interlocutori, perche' si affida a un'esame pseudo-tossicologico quell'aspetto educativo che comprende il dialogo e la fiducia che bisogna avere nei figli, pur sapendo che possono esserci delle cadute". Conclude la presidente dei genitori: "Crea allarmismo e medicalizza quello che e' un problema di educazione. Non e' una soluzione, neanche al di la' di quanto dicono i test tossicologici".

"Il ministro Livia Turco, cattivo maestro che ha tentato di raddoppiare da 20 a 40 gli spinelli detenibili per uso personale, specula vergognosamente sulla tragica morte del quindicenne milanese, attribuendone la colpa alla 'feroce' e 'repressiva' legge Fini-Giovanardi". Lo afferma in una nota Carlo Giovanardi, deputato dell'Udc.
"Ricordo al ministro e agli italiani - aggiunge - che secondo la legge in vigore l'unica 'feroce' sanzione per un quindicenne che si spinella è la possibilità per l'autorità scolastica ed il Prefetto di avvisare preventivamente la famiglia, cosa che purtroppo in questo caso non sembra essere avvenuta".
 
 
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