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Italia. Mobilitazione contro la politica del Governo e del prefetto Soggiu
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Notizia 
6 giugno 2002 15:47
 
No al ricovero coatto, Sì al diritto alla cura e alla libertà di scelta.
E' il titolo del comunicato stampa della Rete nazionale di operatori e cittadini "La Liberta' e' terapeutica".
Gia' 200 sono le adesioni a questo appello contro quello che viene chiamato business delle carceri private e delle terapie coatte. Che, dopo le dichiarazioni del prefetto Soggiu ad una trasmissione televisiva di Canale 5, sulla necessita' del ricovero coatto per i tossicodipendenti violenti, riprende vigore e attualita'.
Riportiamo il testo integrale dell'appello

APPELLO AGLI OPERATORI DEL PRIVATO SOCIALE E DELLA COOPERAZIONE
A UN NUOVO CIRCUITO PENITENZIARIO PER I CONSUMATORI DI DROGHE
ALLE OFFERTE DI GESTIONE DI NUOVE CARCERI PER PERSONE TOSSICODIPENDENTI
ALLA TRASFORMAZIONE DELLE COMUNITA' TERAPEUTICHE IN ISTITUZIONI TOTALI PER TERAPIE COATTE
ALLO SMANTELLAMENTO DI UN SISTEMA PUBBLICO DI GARANZIE PER I CITTADINI CONSUMATORI:
JUST SAY NO!!
DICIAMO NO!!

I propositi e le direttive del governo in tema di droghe e dipendenze danno linfa alla penalizzazione del consumo e pongono una nuova enfasi sul valore del carcere per i consumatori, come forma di "coazione alla terapia".
Il binomio repressione-cura è alla base di questa politica.
Per attuarla servono più carceri, e più carceri "specializzate" per Tossicodipendenti. Non solo: servono nuove strutture residenziali improntate al contenimento, al controllo, alla detenzione "a scopo terapeutico".
Sono circa 15 le strutture penitenziarie che il governo ha individuato a questo scopo, e per due di esse già si tratta la gestione: Castelfranco Emilia e Legnano.
Questa gestione è stata offerta a strutture del privato sociale che operano in campo terapeutico.
Come operatori del pubblico e del privato sociale, come consumatori, come cittadini e associazioni chiediamo a tutti gli operatori, le cooperative e le associazioni di NON PRESTARSI A QUESTA DRAMMATICA OPERAZIONE DI REPRESSIONE, CRIMINALIZZAZIONE, AMPLIFICAZIONE DEL DANNO E DELLA SOFFERENZA!

PERCHE' NO:

- Più codice penale, più carcere, più criminalizzazione significano, come abbiamo visto in passato, più morti, più malattie, più emarginazione: sappiamo quali sono i costi umani individuali e sociali del sommerso e della clandestinità.
NON POSSIAMO - NOI CHE CURIAMO E CI PRENDIAMO CURA - ESSERE COMPLICI NELLA PRODUZIONE DI MAGGIORE SOFFERENZA

- Come terapeuti e educatori sappiamo che solo il libero patto tra persona dipendente e operatore garantisce percorsi terapeutici positivi.
La coazione non ha mai prodotto salute, mentre ha minato l'esercizio di diritti fondamentali!
LA COAZIONE NON E' ACCETTABILE DALLA NOSTRA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE

- Il carcere non cura: sono ormai numerose le ricerche europee - pubblicate anche dal Emcdda - che testimoniano come i percorsi di astinenza attivati dietro le sbarre non reggono all'incontro con la libertà
COME OPERATORI ABBIAMO IL DOVERE DI VERIFICARE E VALUTARE L'EFFICACIA E LA QUALITA' DEI PERCORSI TERAPEUTICI.
IN "SCIENZA E COSCIENZA" NON POSSIAMO AFFERMARE CHE IL CARCERE CURA

- Il privato sociale ha una lunga tradizione di umanizzazione dei servizi, di difesa dei diritti dei più deboli: gestire luoghi di detenzione - carceri o comunità coatte - è una contraddizione insanabile.
Non è credibile "gestire umanamente" una istituzione totale.
COME OPERATORI DOBBIAMO SAPER DIRE DI NO, DOBBIAMO PORCI LIMITI ETICI NON NEGOZIABILI

- Il carcere privatizzato è una realtà in alcuni paesi come USA e Gran Bretagna: le aziende che li gestiscono sono quotate in borsa, il giro d'affari è sostanzioso, la qualità della vita dei detenuti è ulteriormente degradata, come le garanzie per il rispetto dei loro diritti. E le celle sono sempre piene: più se ne costruiscono, più si riempiono. Più si spende in carceri e meno si spende in welfare.
IL PRIVATO SOCIALE NON DEVE CADERE NELLA TRAPPOLA DEL BUSINESS!
NON DEVE ESSERE COMPLICE DI NUOVI INVESTIMENTI DELLE RISORSE PUBBLICHE IN REPRESSIONE E DETENZIONE

Per difendere la nostra identità culturale e sociale
Per rispettare la nostra etica professionale
Per scegliere sulla base di una serietà etica oltre che scientifica
Per coltivare l'alleanza con i nostri utenti e per promuovere i loro diritti di cittadini
JUST SAY NO!!
A nuove carceri per i tossicodipendenti
Alla gestione privata delle carceri
A ulteriori penalizzazioni di nuovi e vecchi consumi
Alla trasformazione delle comunità terapeutiche in istituzioni totali della coazione


Seguono 181 adesioni.
Le adesioni sono leggibili sul sito di Fuoriluogo all'indirizzo clicca qui
 
 
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