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Italia. Il ministro Ferrero per le stanze del buco
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12 giugno 2006 14:51
 
Il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, si e' detto favorevole alla sperimentazione delle 'stanze del buco'. Lo ha detto durante un'intervista a Radio Radicale.
'In primo luogo -ha sottolineato l'esponente del Prc al governo- stiamo lavorando per vedere quale puo' essere una forma rapida per sterilizzare gli effetti negativi della legge Fini-Giovanardi. E questo avverra' senz'altro entro l'anno'. Per Ferrero si deve arrivare 'alla depenalizzazione del consumo e alla eliminazione delle relative sanzioni amministrative: su questa base fare una politica che divida la lotta al narcotraffico, che va condotta in modo molto netto, dal trattamento dei consumatori e fare un discorso forte nel Paese rispetto alla distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti'.
E alla domanda se 'ci saranno forme di sperimentazione con le shooting-rooms (stanze del buco,n.d.r.), Ferrero ha cosi' risposto: 'I nostri indirizzi sono la depenalizzazione del consumo, l'eliminazione delle sanzioni amministrative. Poi con tempi piu' lunghi ci sono le politiche di riduzione del danno sulle droghe pesanti. In questo secondo ambito, credo che sia necessario avere la possibilita' di sperimentazioni, quelle a cui lei fa riferimento sono assolutamente da provare, io non ho elementi di contrarieta' preconcetta su questo'.

Interviene in proposito l'on. Donatella Poretti (Rosa nel Pugno): Sulla legge Fini c'e' da mettere insieme le diverse anime che, facendo si' che poi ci siano i numeri per un cambiamento legislativo, trovino un accordo. Quindi non servono grandi fughe in avanti e, nel contempo, eccessive prudenze, ma solo obiettivi precisi e certi.
Per quanto mi riguarda l'obiettivo e' la legalizzazione di tutte le droghe, ma per arrivarci, convincendo anche i piu' riottosi dell'utilita' che se ne avrebbe non per una ideologia ma per il bene pubblico, occorre procedere con norme che, come nel caso nostro, pongano dei freni subito ai disastri in corso. Disastri -e' bene essere chiari- che sono stati solo aggravati dalla legge Fini, ma che erano in corso anche grazie alla legge precedente voluta da governi di centrosinistra.
E le cosiddette "stanze del buco" possono essere uno di questi rimedi immediati, Possibili anche senza particolari stravolgimenti legislativi, ma solo frutto di decisioni comunali e regionali in tema di emergenza sanitaria (vedi, per esempio, come si sta sviluppando la questione nella Regione Toscana dopo alcune precise proposte in merito). Per cui il testimone deve passare anche attraverso il ministero della Salute.
Ma per non fermarsi solo alle emergenze, occorre che il nostro Paese cambi politica in sede Onu, perche' siano riviste quelle convenzioni che oggi obbligano l'Italia a seguire il percorso punizionista. Soprattutto l'agenzia Onu ad hoc (Unodc) diretta dall'italiano Costa e finanziata con molti soldi del nostro Paese, dovrebbe cominciare a fare sperimentazioni che vadano oltre quella eradicazione delle piantagioni nei Paesi produttori che, fino ad oggi, ha solo portato a far spostare le stesse piantagioni e a moltiplicare l'offerta.

'Finalmente uno squarcio di luce dopo anni di oscurantismo e repressione'. E' il commento della deputata Verde Luana Zanella. 'Il governo Prodi deve da subito impegnarsi per ripristinare un clima di sperimentazione e di dialogo per abbattere e annullare tutta la negativita' della legge Fini-Giovanardi'. 'E' urgente l'abrogazione di quelle norme repressive introdotte dal centro destra contro il parere degli operatori e della comunita' scientifica e l'avvio di una politica della riduzione del danno. Basta con la lettura del problema droga in termini esclusivamente di ordine pubblico'.

'Il ministro della Solidarieta' Sociale Ferrero, con le sue dichiarazioni, dimostra non solo di non conoscere la legge Fini sulle tossicodipendenze, ma di avere anche delle grandi lacune in fatto di cronaca'. E' quanto dichiara Italo Bocchino, deputato di Alleanza Nazionale. 'Contrariamente a quanto afferma Ferrero, la normativa in vigore non ha mai determinato arresti di consumatori di spinelli. L'unico caso riguarda un fermo di polizia disposto a Davoli, in provincia di Catanzaro, ma non convalidato dal giudice, che, in quella occasione, a differenza del personale di pubblica sicurezza, conosceva le tabelle ministeriali sulle quantita' di stupefacenti consentite per uso personale. Mi chiedo: e' possibile che un ministro della Repubblica non conosca la differenza tra un fermo e un arresto?. In ogni caso, ricordo a Ferrero che e' un rappresentante di governo e pertanto e' tenuto a far rispettare le leggi vigenti'.

'La posizione di Ferrero sulle shotting room non ci meraviglia. Nessuno si aspettava parole diverse da chi rappresenta un partito politico che delle distribuzione di cartine per fare spinelli ne ha fatto un gadget da campagna elettorale': cosi' Giorgia Meloni vicepresidente della Camera e presidente nazionale di Azione giovani. 'Del tutto inopportuna invece e' la scelta del nuovo Governo di affidare il delicato tema delle tossicodipendenze a quell'ala della sinistra estrema, che da sempre si preoccupata di imporre l'ideologia della liberalizzazione a tutti i costi, piuttosto che concentrarsi sulle vere esigenze dei giovani. Ed il tracollo di consensi degli under 25, dato politico delle ultime elezioni, ne e' la dimostrazione lampante'.

'Il Ministro Ferrero non demorde dal rilanciare, di intervista in intervista, ipotesi sempre piu' azzardate sul tema della droga, come la trovata ultima di introdurre in Italia le 'stanze del buco'': cosi' Carlo Giovanardi dell'Udc, gia' ministro con delega per le politiche sulle tossicodipendenze. 'Prima ancora di aver presentato uno straccio di proposta in Parlamento il Ministro di Rifondazione Comunista sta gia' dando danni irreparabili dal punto di vista culturale, indicando ai giovani la droga, leggera o pesante che sia, non come un pericolo mortale, ma come qualcosa con la quale sia possibile convivere'. 'Tra liberalizzazione e 'stanze del buco' Ferrero tenta di colpire al cuore i capisaldi della politica antidroga, che sono e devono continuare ad essere la prevenzione, il recupero dei tossicodipendenti e la lotta senza quartiere contro il narcotraffico'.

La 'stanza del buco'? 'un'altra ipotesi folkloristica': cosi' Maurizio Gasparri (An), dell'Intergruppo parlamentare 'Liberta' dalla droga', che aggiunge: 'Puntuali arrivano, ancora una volta, proposte inaccettabili e impraticabili di Ferrero'. 'In Italia e' in vigore la cosiddetta legge Fini-Giovanardi che prevede il recupero dei tossicodipendenti, il potenziamento delle Comunita', il contrasto allo spaccio di droga. Nessuna ipotesi di 'stanza del buco' e' prevista o ammessa dalla legge. Si tratterebbe di una scelta sbagliata che non puo' essere annunciata senza affrontare un immediato confronto parlamentare'. 'Ci chiediamo, come esponenti dell'Intergruppo contro la diffusione delle droghe, che cosa pensano delle proposte di Ferrero quanti del governo dell'Unione si dicono cattolici e comunque non fautori delle tesi della liberalizzazione delle sostanze stupefacenti. E' un altro nodo che deve essere sciolto con immediatezza, per il quale chiederemo subito un confronto parlamentare per capire quale sia l'opinione del governo piu' che dei singoli esponenti che fanno parte di quel folclore che tale e' stato definito e vilipeso da Prodi. Parlano a titolo personale, nell'ambito di uno spettacolo circense, o esprimono gli orientamenti del governo? Non si puo' fare folclore sulla droga e sulla vita dei ragazzi. Bisogna essere seri e chiari. E' evidente che in Parlamento lo spazio per attuare le proposte di Ferrero non c'e''.

"Luoghi contro l'emarginazione e la solitudine". Cosi' Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze e presidente di Forum Droghe, definisce le "stanze del buco", realta' presenti in diversi stati dell'Unione europea, dalla Germania alla Spagna, dove i tossicodipendenti sono accolti in strutture che permettono di assumere l'eroina in luoghi protetti e sicuri. "Perche' il rischio maggiore e' la solitudine e l'abbandono in condizioni igieniche rischiose". La sperimentazione delle "shooting rooms", le stanze del buco, ipotizzata questa mattina dal ministro della Solidarieta' sociale, Franco Ferrero, e' una realta' in molti paesi europei, fra cui la Svizzera, la Spagna, la Germania, l'Olanda e il nord Europa. "Anche se la priorita' e' ridurre i danni della legge Fini-Giovanardi, le shooting rooms sono una realta' interessante perche' non sono delle semplici strutture meccaniche ma forniscono, attraverso il personale specializzato, medici, infermieri, assistenti sociali e psicologi: uno strumento fondamentale contro il rischio dell'emarginazione. Ad Hannover, per esempio, esistono- sottolinea Corleone- 'stanze del buco' che servono anche ad orientare i tossicodipendenti alla ricerca di un lavoro, e la presenza di un bar e di sale dove potere condividere con gli altri la propria esperienza aiuta il tossico a vivere la sua condizione con serenita'".
Sulla necessita' di rivedere la legge Fini-Giovanardi sulle droghe, Franco Corleone e' chiaro: "La prima cosa da fare e' abrogare le parti piu' repressive della normativa in atto, depenalizzando l'uso delle droghe leggere e annullando la triplicazione delle pene per la detenzione di stupefacenti". "La legge sulle droghe sarebbe tutta da rifare, ma per il momento non si puo' fare a meno di una normativa, dopo aver ridotto i danni della Fini-Giovanardi. La nuova proposta potrebbe essere quella gia' depositata da Marco Boato, Livia Turco e Giovanni Russo Spena nella scorsa legislatura".

'L'incredibile proposta del ministro Ferrero che va verso la droga libera per tutti smentisce la politica europea di contrasto perseguita dal ministero del Welfare e dal governo Berlusconi in questi anni'. Lo afferma il capogruppo della Lega Nord a Montecitorio, Roberto Maroni. 'La Lega s'impegna percio' sin d'ora a ostacolare questo e altri progetti mirati ad abbassare il livello di contrasto alla diffusione di qualsiasi tipo di droghe'.

'Il governo Prodi in pochissimo tempo e' riuscito a raccogliere una serie incredibile di record: piu' tasse per tutti, piu' brogli per tutti, piu' ministri e soprattutto piu' sottosegretari per tutti e, ora, anche il fatidico piu' droga per tutti. Verrebbe da ridere ma purtroppo c'e' da piangere, visto che si sta giocando con la vita di tanti giovani...'. Lo afferma Roberto Calderoli, Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord.

'Sono antiproibizionista per natura, nel senso che vorrei che le persone potessero disporre e decidere autonomamente di se', senza bisogno che ci sia uno Stato convinto di avere a che fare con dei minorati, come spesso la filosofia di certe leggi lascia ad intendere'. E' quanto ha detto Vittorio Sgarbi, aggiungendo, pero', che si rende 'drammaticamente conto che, di fronte all'idea che ci si droga anche per moda, e che a volte e troppo spesso questa idea e' passata anche fuori dalle scuole, dove addirittura si conosce il nome di chi spaccia sostanze stupefacenti, e di fronte a dei ragazzi che sono incapaci di decidere autonomamente di non prenderla, ecco io applicherei, come genitore, il piu' duro dei proibizionismi e forse anche delle reazioni fisiche contro gli spacciatori'.

"Alcune settimane fa anticipai la pericolosita' sociale che per il tramite del ministro Ferrero porta in se' il governo Prodi. Temo che il ministro sia un ignorante, nel senso che ignora la legge di cui parla. Ma soprattutto e' il messaggio che lancia a destare sconcerto: non c'e' folklore nelle sue parole ma, una minaccia seria verso le giovani generazioni". A dichiararlo, Alessandra Mussolini, eurodeputato e segretario nazionale di Azione sociale. "Da oggi ogni ragazzo che si droga ha il supporto dell'impresentabile Ferrero. Se poi il ministro e' a conoscenza di comportamenti nel 'palazzo' che vanno contro la legge ha il dovere di denunciarli a meno che non sia connivente con chi fa girare la cocaina".

Le cosiddette 'stanze del buco', cioe' luoghi dove i tossicodipendenti, con o senza la presenza di operatori, possano somministrarsi sostanze stupefacenti in modo sicuro, potrebbero servire in alcuni contesti sociali particolarmente problematici: e' l'opinione di Alfio Lucchini, presidente nazionale di Federserd, la federazione dei servizi pubblici per le dipendenze (sert). Premesso che questo 'non e' un punto fondamentale per migliorare il sistema', Lucchini ammette pero' che 'ci sono realta' metropolitane degradate che ci portano a riflettere anche rispetto a questa nicchia di necessita''. Federserd e' quindi d'accordo sul pensare a sperimentazioni, che pero' devono nascere da alcune riflessioni: come definire, ad esempio, il contesto, l'ambito della sicurezza, quali droghe ammettere, chi dovrebbe organizzare le strutture? 'Il modo migliore e' secondo me quello di partire in modo serio dalle sperimentazioni gia' fatte o in corso'. E questo vale, aggiunge, anche per l'altra sperimentazione di cui si parla molto, quella della somministrazione controllata di eroina, 'che e' cosa ben diversa dalla stanza del buco' precisa. Si tratta, infatti di un vero e proprio trattamento terapeutico da provare quando il tossicodipendente in cura non risponde ad altri trattamenti con i farmaci, ad esempio con il metadone. 'Chi si occupa di questo settore potrebbe garantire questo esperimento, con l'aiuto pero' degli enti locali'.

'La cosa piu' sconcertante e' far passare questa idea come positiva: la 'stanza del buco', idea che la sinistra afferma essere un atto dovuto, nascondendosi dietro l'offerta di luoghi sicuri e igienicamente protetti, non fa altro che produrre 'morti legali'. Nei prossimi giorni faremo sapere al ministro i dati su coloro che in altri paesi, come ad esempio in Olanda, muoiono anche se fanno uso della droga in queste condizioni'. Lo afferma il senatore di An Achille Totaro. 'In Regione Toscana e' all'esame della commissione competente una proposta di legge per istituire le cosiddette 'stanze del buco', mettendo in atto un qualcosa che gia' esiste in altri stati europei. E come al solito non si tiene conto delle conseguenze: Quanti utenti diventerebbero assidui frequentatori delle sedicenti stanze del consumo? Come si fronteggerebbero le eventuali crisi scatenate da droghe pesanti?'. Per il senatore di An 'questa politica giustificazionista della riduzione del danno' della sinistra 'ha prodotto in questi anni solo disastri ed ha aumentato il numero dei giovani che consumano sostanze stupefacenti, pensando in maniera sbagliata di non fare niente di nocivo contro la propria salute e contro gli altri'.

'Ferrero esca dal buco. Senza offesa ma c'e' un limite a tutto. Vuole introdurre la licenza di spaccio e magari affidarla al finanziamento dei Centri Sociali? Oppure e' sotto l'effetto di cannabis per sperimentare le cure annunciate dalla Turco?'. Cosi' il capogruppo dell'Udc alla Camera Luca Volonte' commenta con ironia e preoccupazione le dichiarazioni di Ferrero. 'Prodi intervenga presto, esca dal silenzio pietrificato e dica la sua. Ferrero ha gia' dato un grosso contributo al Paese, i barconi di immigrati che fanno la spola dall'Africa. Il Governo sta forse pensando di aumentare gli ambienti dei Ministeri per accoglierli, e' questa la vera ragione di quota 102'.

"Uno schiaffo agli operatori del settore". Cosi' Franco Taverna, responsabile della Fondazione Exodus, diretta da Don Mazzi e impegnata anche nel recupero di tossicodipendenti. "Questo e' davvero il modo peggiore per iniziare ad affrontare il tema tossicodipendenza, escludendo dal dialogo tutte le organizzazioni sociali che si occupano di questo problema da anni". Exodus, che con il cartello "Non incarcerate il nostro crescere", nato nel 2004 con la collaborazione, fra gli altri, del Cnca-coordinamento nazionale Comunita' di accoglienza, Cgil, Cisl, Uil, Antigone, Libera e molte altre realta' del mondo del volontariato, si schiera quindi decisamente contro un provvedimento "azzardato e che non va a risolvere il problema nei gangli vitali". "E' veramente l'ultima cosa che avrei fatto considerando che esistono delle priorita', come la depenalizzazione del consumo di droga, che condanna di fatto i tossici a entrare in carcere e quindi in una logica delinquenziale che li introduce nel mondo della criminalita'". "È necessario quindi trovare delle strutture alternative, e investire in un mondo troppo trascurato, se consideriamo che per una persona ricoverata per tossicodipendenza le sovvenzioni sono di sole 37 euro al giorno".

'Quanto meno imbarazzante' il silenzio di Francesco Rutelli e dei cattolici dell'Unione sulla proposta Ferrero in materia di droga. Lo afferma il portavoce di An, Andrea Ronchi. 'La proposta del ministro e' purtroppo in perfetta coerenza col programma dell'Unione. E del resto noi avevamo avvertito a suo tempo che in alcune regioni governate dal centrosinistra, come la Toscana, c'era gia' la cosiddetta stanza del libero buco. Vorremmo piuttosto sapere cosa ne pensano Rutelli e tutti i cattolici dell'Unione di una tale politica folle sulla droga. Sulla vita non si puo' scherzare. Per questo il loro silenzio e' quanto meno imbarazzante'.

'Meglio le 'stanze del buco' che un overdose in uno scantinato o in un bagno, col rischio di morire. In una logica di pragmatismo, e' senza dubbio un fatto positivo tenere sotto controllo chi si droga'. L'ipotesi dello shotting-room, avanzata dal ministro Paolo Ferrero, piace al presidente della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini (struttura che si occupa di lotta alla tossicodipendenza a Roma), esperto della riduzione del danno tanto da averla applicata per primo nel nostro paese. Barra richiama soprattutto l'attenzione ad evitare 'la politica dello struzzo'. 'La 'stanza del buco' non e' una novita', ci sono in Spagna, in Germania, in Svizzera, io stesso ho visto come funziona. Di solito sono strutture finanziate dallo stato ed affidate ad associazioni di volontariato che permettono l'assunzione di droghe in ambienti sterili e controllati, alla presenza di infermieri e medici. In una visione pragmatica, e' sicuramente meglio tenere sotto controllo queste persone. Meglio drogarsi vicino un camper della Croce Rossa', come sono stati allestiti a Roma, 'piuttosto che in un sottoscala, dove in caso di necessita' non c'e' alcuna assistenza'.
Barra ha anche descritto come funzione il centro di Ginevra, che lui ha visitato recentemente: la 'stanza' e' composta da una sala d'attesa, in cui c'e' un bar, e da stanzini chiusi con paraventi per assicurare la privacy. Chi arriva prende un numero per evitare le file, e una volta entrato riceve da infermieri acqua distillata e siringhe sterili.
'Noi non siamo interventisti, siamo semplici osservatori di quanto avviene. Dal '92 i nostri camper hanno salvato 1.300 persone. Gente che magari si avvicina ai nostri operatori perche' si sentono sicuri e protetti. In questi anni sono passati centinaia di operatori, anche anziani, e nessuno si e' scandalizzato. Si capisce la tensione morale che porta gli operatori a contatto con la sofferenza senza giudicare ne' tollerare. Il nostro e' un atteggiamento umanitario. Mentre lo stigma uccide'. 'Non ne faccio una battaglia. Io obbedisco alla legge. Pero' visto che i drogati ci sono, e' meglio affiancare loro un'assistenza piuttosto che fare la politica dello struzzo che ignora, si scandalizza, giudica. Politiche che portano alla morte'.

'I cattolici dell'Unione sono d'accordo con la proposta del ministro dell'anti-Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, di introdurre nel nostro Paese le cosiddette 'stanze del buco'? Per quanto ci riguarda, faremo le barricate in Parlamento: no allo Stato spacciatore'. Lo dichiara Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia, presidente nazionale della Consulta etico-religiosa e membro dell'esecutivo politico nazionale del partito. 'La proposta di Ferrero fa emergere tutta la differenza che esiste in materia di tossicodipendenza tra chi, come la destra, ha approvato la legge Fini anti-droga e anti-spaccio e chi, come la sinistra, la vuole cancellare (ma dovra' fare i conti con la nostra ferma opposizione). Questa differenza si puo' fotografare con la seguente immagine: c'e' uno che si sta sparando, noi cerchiamo di dissuaderlo e di togliergli la pistola, loro gli danno una pistola asettica e un proiettile sterilizzato'. 'Ferrero e compagni, insomma pensano che ci siano drogati irrecuperabili che vanno mantenuti vita natural durante nel loro stato di disagio e di emarginazione, condannati per sempre ad essere degli 'zombie'. Pretendono di combattere la tossicodipendenza con la droga; si illudono di ridurre il danno del veleno col veleno; predicano non la rinuncia alla droga, ma la convivenza con essa, la resa connivente dello Stato a questa piaga nefasta. E' il trionfo dell'egoismo, del menefreghismo e dell'indifferenza: volete la droga? Eccovela, basta che non disturbiate...'. 'Noi, invece, con la legge Fini, abbiamo detto: nessun drogato e' irrecuperabile; 'no' all'accettazione del 'fatto' della tossicodipendenza; 'no' alla cronicizzazione di tale condizione; 'no' alla droga di Stato 'pulita' e col 'certificato di garanzia'. Per noi l'obiettivo non deve essere quello rinunciatario e complice della riduzione del danno, ma quello volitivo e morale della sua eliminazione. Perche' il flagello della droga, come dimostrano le comunita' di recupero, puo' essere sconfitto'.

"Da quando Ferrero e' ministro della Solidarieta', che include la delega sulla droga, non si hanno notizie di sue iniziative di incontri con comunita' di recupero per tossicodipendenti, ne' di contatti con i Sert , ne' di attivita' tese a comprendere un mondo vario e complesso. C'e' invece il suo sforzo per far si' che lo Stato, o le Regioni, tramite le Asl , diventino spacciatori, che la droga si diffonda, che i buchi si moltiplichino. Qui si e' fuori dalla pur aspra dialettica sui modi piu' efficaci per prevenire le dipendenze: siamo invece di fronte alla riedizione -40 anni dopo- di slogan criminali del tipo "la marijuana fa bene". La differenza e' che non vengono dalle Comuni, ma da Palazzo Chigi". Lo afferma Alfredo Mantovano di An.
 
 
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