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Italia. Lazio: rapporto tossicodipendenza
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Notizia 
1 luglio 2002 19:58
 
Nell'era delle droghe sintetiche torna nel Lazio la cocaina e aumenta il numero di chi ne fa abuso e decide di rivolgersi a Sert e comunita' per cercare di mettere fine alla dipendenza. L'allarme sul ritorno della polvere bianca e' lanciato dalla relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, che fa una mappa del pianeta droga nella regione.
Rispetto al '92, quando i cocainomani rappresentavano l'1 per cento del totale dei tossicodipendenti in cura, nel 2001 6 drogati su cento usano la cocaina come sostanza di abuso primaria, una percentuale superiore sia a chi fa uso di ecstasy (0,2 per cento) sia a chi predilige le cosiddette droghe leggere (4,3 per cento).
Continua a far da padrone l'eroina con una prevalenza di 16 maschi su 1000 tra i 15 ed i 49 anni e di 3 donne su 1000 nella stessa fascia di eta'. Un dato confortante e' il fatto che sebbene il numero di tossicodipendenti da eroina resta alto, pari a circa 26mila, si nota un lento decremento di 4 punti percentuali (88 per cento nel 2001 rispetto al 94 per cento nel '92).
La relazione annuale al Parlamento, specificando che le cifre sono sottostimate per mancato invio di dati da parte delle strutture sanitarie, parla di 11.564 persone che hanno intrapreso un programma di trattamento terapeutico che nei 48 Sert della regione risulta essere soprattutto di tipo farmacologico e mirato in piu' del 50 per cento alla disintossicazione. Secondo l'identikit tracciato nello studio, l'86,7 per cento delle persone in cura e' maschio, con un'eta' media di 34 anni, celibe nel 68 per cento dei casi e con un titolo di studio di scuola media-inferiore nel 57,9 per cento.
Nel Lazio, denuncia la relazione, la droga continua a mietere vittime: un tossicodipendente maschio rischia di morire 15 volte di piu' di una persona che non abusa di sostanze stupefacenti, rischio che diventa di 40 volte piu' alto per una donna.
Citando alcuni degli 86 progetti, avviati dalla Regione Lazio e finanziati con il fondo nazionale Lotta alla droga, la relazione sottolinea la necessita' per le strutture sanitarie di diversificare i trattamenti terapeutici in base alla diffusione di nuove droghe, sviluppando una rete di servizi integrati che oltre a curare migliori la qualita' della vita dei tossicodipendenti.
 
 
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