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Italia. Giovanardi scopre il khat: e' la droga degli immigrati africani disagiati
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29 maggio 2009 8:24
 
"Si chiama khat, viene dall'Africa ed è la nuova droga che si sta diffondendo tra gli immigrati di origini africane che spesso popolano le periferie delle nostre città". Lo rende noto Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sottolineando che "in contesti di disagio ed emarginazione sociale, come quello dell'immigrazione clandestina, fenomeni come l'abuso di sostanze stupefacenti attecchiscono con maggiore frequenza e facilità. Un aspetto importante - sottolinea Giovanardi - è il carattere sociale di questa sostanza che viene consumata in gruppi, legati dall'appartenenza etnica, da cultura e tradizioni comuni. Proprio per questo, la sua introduzione e l'uso persistente vengono giustificati, a volte, con motivazioni di tipo religioso".

Il Khat è un arbusto, che viene coltivato in Africa ma cresce anche spontaneamente nella penisola Arabica, e contiene una sostanza psicoattiva chiamata catinone, inserita nella Tabella 1 delle sostanza stupefacenti. "Gli effetti della masticazione di questa pianta - spiega il dottor Giovanni Serpelloni, Capo del Dipartimento Politiche Antidroga - sono simili a quelli provocati dall'assunzione di anfetamine. L'effetto pieno si manifesta dopo tre ore circa dal consumo ed è caratterizzato da uno stato euforico. Desta comunque preoccupazione il pericolo di danni derivanti dall'utilizzo eccessivo molte volte associato a condizioni di disagio sociale. Il suo abuso determina spesso situazioni critiche a livello familiare, tanto che nei Paesi arabi, in cui questa pianta viene consumata quotidianamente, le autorità sono costrette ad intervenire per porre rimedio ai gravi disagi che vengono a crearsi all'interno dei nuclei".

"La regolazione del fenomeno migratorio, una maggiore integrazione degli immigrati presenti sul nostro territorio, insieme alla riduzione delle condizioni di emarginazione sociale - conclude Giovanardi - sono dunque fondamentali per garantire un livello di vita adeguato agli immigrati presenti nel nostro paese. In questa fase, al fine di ridurne il consumo e per cercare di arginare la diffusione del Khat, è importante che le Forze dell'Ordine già fortemente impegnate nella lotta alla droga, contrastino decisamente anche lo spaccio di questa sostanza, inserita a livello internazionale nella tabella degli stupefacenti che danneggiano la salute".
 
 
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