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Italia. Costa (Onu) rimprovera l'Italia: i tossicodipendenti vanno curati, non incarcerati
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28 luglio 2009 14:18
 
Piu' interventi per la terapia antidroga, per la prevenzione e l'educazione scolastica. E' quanto ha chiesto il direttore esecutivo dell'ufficio Onu contro la droga e il crimine, Antonio Costa durante la conferenza sull'uso degli stupefacenti in Italia che si e' tenuta questa mattina a Palazzo Chigi. L'azione di controllo e' progredita, ha spiegato, ma la preoccupazione resta alta: il consumo di marijuana e di droghe sintetiche nel nostro Paese e' in crescita. "Negli ultimi anni l'Italia e' andata contro corrente. I mercati globali di cocaina, eroina e cannabis sono stabili o in declino, soprattutto negli Stati uniti e in alcuni paesi europei", ma e' in crescita "la produzione e l'uso di droghe sintetiche, nei paesi in via di sviluppo e specialmente nei paesi del sud-est asiatico". Il quadro italiano e' ricco di chiaro-scuri "e non ha seguito" il trend positivo che si e' registrato negli altri paesi industrializzati. "In Italia - ha spiegato ancora Costa - sono 326 mila le persone affette da problemi di droga, ossia il secondo numero piu' alto in Europa dopo il Regno unito", la maggior parte dipendenti dalla cocaina. E non solo. I consumatori di cannabis tra il 2002 e il 2007 sono raddoppiati. Sono il 14,6% della popolazione, una delle piu' alte del mondo.
Per il funzionario delle Nazioni unite "l'intero sistema Italia - scuola, sanita', mezzi d i informazione, atleti, artisti e personaggi di spicco - deve dare piu' importanza alla sensibilizzazione dei giovani che la droga uccide. Uccide soprattutto la mente - ha insistito - e a volte il corpo stesso. Una parte importante e crescente dei massacri del sabato sera e' il risultato di carente informazione e vigilanza".
Costa ha poi chiesto ai governi e alle agenzie dell'Onu di assicurare l'accesso universale alle terapie di recupero perche' - ha spiegato - i drogati non vanno arrestati e chiusi in carcere, ma curati in ospedale.
A chi ritiene che le politiche di contrasto a livello mondiale siano inefficaci, Costa ha replicato sostenendo che nel 2008 la coltivazione mondiale di foglia di coca si e' ridotta del 18% e quella dell'oppio del 19%, e che i sequestri di cocaina ed eroina sono in crescita. "Fallire nel contrasto alle mafie internazionali - ha concluso - significa esporre la nostra societa' al rischio che l'opinione pubblica si dimostri meno ostile di oggi alla legalizzazione delle droghe. Controlli meno severi sulla droga sarebbero un errore storico".

"Non ha destato particolare scalpore nell'opinione pubblica la notizia che vede, in Italia, raddoppiato negli ultimi sette anni, il consumo di cannabis. Io, invece, sono fortemente preoccupata". Questo il commento di Mariella Bocciardo, membro PdL della commissione Affari Sociali. "I dati emersi nel rapporto annuale dell'agenzia dell'Onu sugli stupefacenti - continua Bocciardo - mostrano come sia aumentato l'uso di cannabis nella popolazione adulta del nostro paese. Ancora piu' sconcertante - prosegue il deputato azzurro - verificare che siamo l'unico Paese che registra dati di crescita nel consumo di droga fra tutti gli stati d'Europa, consegnandoci, quindi, un triste primato di cui non andare fieri. L'unica ricetta possibile per modificare questa inerzia di morte - conclude Bocciardo - e' promuovere iniziative di comunicazione, informazione e formazione in tutte le sedi, compresi i posti di lavoro, e non solo in scuole e universita'. Le istituzioni non possono restare inermi di fronte a dati cosi' chiari e drammatici".

"È una ridicola costruzione di numeri che si e' spinta molto al di la' del grottesco: non mette piu' tanto in luce la non credibilita' dei dati Unodc, che e' scontata, quanto l'autocensura e la capacita' della collettivita' internazionale di credere a queste baggianate". A piu' di due anni dalla prima denuncia, Sandro Donati, ricercatore per l'associazione Libera, non usa mezzi termini nei confronti del Rapporto mondiale sulle droghe dell'Ufficio delle Nazioni unite contro il traffico di droga. La situazione non e' cambiata, pero', nonostante le denunce. L'ultima lo scorso gennaio, quando in una conferenza stampa presso la Federazione nazionale stampa italiana presento' un 'contro-rapporto' dettagliato con una minuziosa critica degli errori di rilevazione presenti nei rapporti stilati dall'agenzia delle Nazioni unite. Ad oggi, alla presentazione del World Drug Report 2009 a Palazzo Chigi, la situazione non e' cambiata. Per dimostrarlo, spiega Donati, e' sufficiente fare delle osservazioni sui dati relativi al 2008.
"Nel nuovo rapporto- spiega- l'Unodc ha abbassato la stima della produzione mondiale di molto, arrivando addirittura ad abbattere quella della produzione colombiana. A fronte delle 600 tonnellate stimate nel 2007 per quanto riguarda la Colombia, l'Unodc ha portato la stima a 430 tonnellate. Gia' 265 tonnellate vengono sequestrate dai colombiani sotto forma di cloridrato di cocaina e di coca base- spiega Donati- e poi circa altre 15-20 tonnellate i colombiani le sequestrano sotto forma di prodotti intermedi.
Cosi' circa 285 tonnellate scomparirebbero gia' nel territorio colombiano. Rimarrebbero soltanto 150 tonnellate, ma se consideriamo che nei pesi confinanti si sequestrano quantita' di cocaina nell'ordine delle 30 tonnellate all'anno e in alcuni paesi anche 40 (ed e' quasi esclusivamente colombiana) ecco che la cocaina e' gia' finita o nella stessa Colombia o qualche chilometro piu' lontano".
Il rapporto delle Nazioni unite, secondo Donati, non riesce a far chiarezza neanche sul traffico di eroina. Nonostante l'allarme lanciato dalla stessa Unodc riguardo al ruolo predominante dell'Afghanistan nella produzione mondiale di oppio, sui dati ci sarebbero ancora delle vaste zone d'ombra.
"La produzione dell'oppio dall'arrivo delle truppe americane con i loro alleati ad oggi- spiega- ha avuto un'impennata al punto che se prima si produceva circa il 40% della produzione mondiale, oggi produce praticamente tutto. Sono diventati monopolisti di una produzione che si e' triplicata, quasi quadruplicata nel frattempo. Anche in questo caso i dati dell'Unodc non gettano luce. Per i paesi sudamericani e per quel che riguarda la cocaina falsano l'idea della situazione, in questo caso la lasciano oscura".
Nonostante le varie occasioni in cui lo stesso Donati, insieme a Libera, hanno portato le loro critiche ai dati dell'Unodc, queste sono rimaste inascoltate. "Trovo sconcertante che il nostro studio non abbia ricevuto nessuna obiezione nella sostanza. Qualcuno dell'Unodc, cominciando dal direttore, e' intervenuto ma lo ha fatto solo in termini generali, mai entrando nella sostanza dei dati". La ricerca di Libera e di Sandro Donati, pero', non si ferma. Insieme ad uno staff di economisti delle Universita' di Bologna e Trento, infatti, le critiche ai rapporti Onu stanno assumendo sempre piu' autorevolezza in ambito scientifico. L'analisi dei dati raccolti da Donati, oltre che a far emergere una situazione piu' drammatica di quanto lo stesso ricercatore abbia fino ad oggi denunciato, verra' pubblicato su riviste scientifiche internazionali.

DOPO IL RIMPROVERO, LE FORMALITA' DELLA NOTA CONGIUNTA - Nell'incontro che si e' svolto oggi a Palazzo Chigi, il direttore esecutivo dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, Antonio Maria Costa, ha 'condiviso ed elogiato le nuove politiche e strategie' che il Governo italiano sta portando avanti in tema di lotta alle tossicodipendenze. E' quanto si afferma in una nota congiunta dello stesso Costa e del sottosegretario con delega alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi, diramata dalla Presidenza del Consiglio.
Giovanardi, si dice nella nota, ha 'apprezzato i dati positivi che emergono dal rapporto Unodc del 2009, che registra un calo delle coltivazioni delle droghe e una stabilizzazione del loro consumo'; Costa ha 'condiviso ed elogiato' l'operato che il governo italiano 'sta portando avanti in tema di prevenzione, educazione e informazione per evitare l'ingresso nella tossicodipendenza e le strategie per l'individuazione precoce del problema attraverso l'utilizzo di drug testing professionali, oltreche' del recupero delle persone tossicodipendenti'. Costa, si legge ancora, 'ha espresso forte apprezzamento per il sostegno dell'Italia alle strategie di trattamento delle tossicodipendenze attuate dall'Unodc in piena collaborazione con l'Organizzazione mondiale della sanita''.

 
 
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