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Italia. Cora: la riforma dei Sert viola la legge
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3 luglio 2002 18:12
 
Il Coordinamento Radicale Antiproibizionista e' intervenuto in merito al decreto del Governo sulla riforma dei Sert. Ne denuncia innnanzi tutto il ritardo di tre anni, visto che secondo la legge 45 del 1999 sarebbe dovuto entrare in vigore il giugno di quell'anno. Ma "i tre anni di ritardo non sono serviti a predisporre un documento all'altezza dei problemi". E in tre punti, Giulio Manfredi, della direzione politica del Cora, spiega il perche': "1) il decreto Sirchia si rifa' all'accordo Stato-Regioni del gennaio 1999, ma tale accordo prevede la "pronta accoglienza" dei tossicodipendenti da parte del Sert; nel decreto la parola "pronta" e' stata abolita. L'accordo del 1999 prevede la "centralita'" del Sert, che puo' prescrivere "terapie farmacologiche specifiche"; nel nuovo decreto l'intento persecutorio nei confronti del metadone raggiunge livelli ridicoli: gli operatori sono tenuti a evitare la "cronicita' iatrogena" (sic) e sono tenuti a inserire nella cartella individuale del paziente "un dettagliato resoconto delle ragioni cliniche e dei tentativi effettuati per ridurre la dose di metadone" (nessuno ha informato il ministro Sirchia che i SERT possono somministrare come farmaco sostitutivo anche la buprenorfina.);
2) non siamo certamente contrari ad un'equiparazione del privato sociale al servizio pubblico ma questa deve avvenire con un'apposita legge-quadro, altrimenti si verificano patenti violazioni di legge e si apre la strada a migliaia di ricorsi alla magistratura. Un solo esempio: il decreto prevede che il prefetto possa inviare il consumatore di sostanze psicotrope sia al SERT sia a un ente privato accreditato; premessa l'inutilita' di inviare un fumatore di cannabis al SERT o in comunita', tale disposizione contrasta con l'art.75, comma 9, del DPR 309/90, che dispone che il soggetto debba essere inviato esclusivamente al SERT;
3) nel decreto manca qualsiasi riferimento (ne', tantomeno, coordinamento) sia al D.Lgs. 230/99 (riforma della medicina penitenziaria, assegna direttamente ai Sert l'assistenza di tutti i detenuti) sia alla L.125/01 (legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati).
L'unica nota positiva -conclude Manfredi- e' dovuta a un'assenza; non compare nessuna previsione di una riduzione dei giorni e degli orari di apertura dei Sert, come era scritto nella bozza del decreto. Ma, forse, tale innovazione sara' fatta nella seconda parte del decreto, di prossima pubblicazione; ribadiamo che, se cosi' fosse, si verificherebbe un'ulteriore violazione di legga (art.118, comma 2, del DPR 309/90: ". il servizio deve svolgere un'attivita' nell'arco completo delle ventiquattro ore."). Governo avvisato .".
 
 
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