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Italia. Carceri: situazione insostenibile, con anche un alto numero di persone per reati di droghe illegali
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Notizia 
27 giugno 2002 13:05
 
Attuare quanto previsto dalle recenti norme in materia penitenziaria, come il nuovo regolamento e la legge sulle detenute madri, sostenere le politiche di decarcerizzazione e di accesso alle misure alternative. E' quanto chiedono, con una mozione, i parlamentari dell'opposizione (Verdi, Ds, Margherita, Rifondazione Comunista), che hanno presentato l' iniziativa ieri al Senato.
Nella mozione si riportano anche i dati contenuti nel rapporto di Antigone sulle carceri italiane: il 31 marzo erano detenute 57.100 persone, mentre solo tre mesi prima erano in 55.275. I condannati definitivi sono il 55,25 per cento della popolazione detenuta; il 2,30 per cento e' soggetto a misura di internamento, il 42,45 per cento e' in attesa di giudizio.
La principale ragione di detenzione e' la violazione delle norme contro il patrimonio (il 25,13 per cento), quindi la violazione delle leggi sulla droga (20,91 per cento), violazione delle norme a tutela dell'ordine pubblico (14,9 per cento). Infine i reati contro la persona ricorrono con una incidenza del 13,97 per cento). E tra i condannati in via definitiva, il 31,46 per cento risulta condannato ad una pena uguale o inferiore a tre anni.
"Se e' vero quello che diceva il Beccaria sullo stato di civilta' di un Paese -ha commentato il sen. Luigi Malabarba (Rc)- il nostro e' largamente incivile".
"Due anni fa si chiedeva l'amnistia per cercare di risolvere il problema del sovraffollamento, giudicato allora insopportabile -ha affermato Stefano Anastasia di Antigone- ma oggi la situazione e' peggiorata, e nel piu' assoluto disinteresse di tutti. Il nuovo regolamento penitenziario e' largamente inattuato, come anche le nuove norme sulle detenute madri, e sul lavoro in carcere. Il ministro Castelli finora si e' preoccupato solo di edilizia carceraria, seguendo il ragionamento per cui piu' detenuti piu' carceri. Ma non e' cosi' che si puo' controllare la situazione".
"In molte carceri la situazione e' vergognosa -ha detto il sen. Guido Calvi (Ds)- e ci sono carceri nuovi ma vuoti, come a Perugia. Invece si continua a investire per costruirne altri istituti penitenziari. Bisogna invece pensare alla depenalizzazione e alle misure alternative. E chi finisce in carcere, come extrema ratio, deve essere trattato in maniera civile. Mi sembra che ci sia la possibilita' di un sistema penitenziario come quello americano, dove intere regioni sono trasformate in carceri. E dove, analizzando i dati sui detenuti e' evidente la carcerizzazione di intere fasce marginali della societa'. Dobbiamo impedire che anche in Italia si segua un disegno del genere".
Dal canto suo Paolo Palma, rappresentante italiano del comitato europeo per la prevenzione della tortura in Europa, ha invitato il Governo italiano a dare parer positivo alla pubblicazione del rapporto sulle torture in Italia, pronto gia' dal 2000.
 
 
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