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Francia. Rapporto delinquenza giovanile e consumo delle droghe
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Notizia 
3 luglio 2002 21:17
 
Detenzione preventiva anche per i minori di 13 anni e carcere invece dei centri di rieducazione anche per chi non ha ancora 16 anni. Sono due delle proposte contenute nel rapporto reso noto oggi sulla delinquenza minorile in Francia, che e' in progressivo aumento come pure il consumo di droga tra i giovani, soprattutto maschi.
E' in primo piano oggi in Francia la condizione giovanile, in graduale deterioramento pure in ambiti sociali non degradati. Un secondo rapporto si occupa infatti delle tossicodipendenze, fotografando una situazione allarmante e sempre piu' generalizzata nelle varie fasce sociali.
Il sistema giudiziario, le case di accoglienza della 'Protezione giudiziaria della gioventu'' e la scuola vengono messi sotto accusa, ma le modifiche alla legge del 1945 prospettano tutte un inasprimento dell'attuale normativa, mentre sono solo raccomandazioni quelle che vengono suggerite ai vari operatori istituzionali.
Il rapporto sulla delinquenza giovanile e' stato presentato dalla commissione senatoriale istituita lo scorso febbraio. "La situazione attuale e' preoccupante -esordisce il documento- perche' il fenomeno, non nuovo, e' diventato di massa, piu' violento, e riguarda ragazzi sempre piu' giovani".
La responsabilita' va in gran parte all'inefficienza delle strutture di recupero e ai tempi lunghi della giustizia, ma e' arrivato il momento di prevedere (particolarmente in caso di recidiva) la detenzione preventiva anche per i minori di 13 anni e il carcere anche per chi non ha ancora 16 anni.
La commissione e' convinta che "in prigione non sia impossibile un lavoro educativo" di recupero, dato che "certi minori diventano dei delinquenti prima di avere 13 anni e sprofondano per mancanza di risposte adeguate".
In primo luogo da parte della scuola, dove e' in continuo aumento l'assenteismo (12-15%) senza che gli insegnanti intervengano, e dove il corpo docente appare sempre piu' "in via di smobilitazione", mentre l'amministrazione "da' spesso prova di colpevole inerzia".
Stesso discorso per le strutture 'aperte' di recupero dei giovani delinquenti -afferma il rapporto- "fatte piu' per adattarsi alle esigenze (legittime) di chi ci lavora che ai bisogni degli adolescenti ospitati" e con un personale sempre piu' demotivato.
In realta' gli operatori della 'Protezione giudiziaria della gioventu'' hanno a piu' riprese denunciato l'assenza delle istituzioni di fronte alle richieste di maggiori supporti strutturali e psicologici, insistendo nel ribadire che strutture chiuse non recuperano gli adolescenti. Il rapporto sembra pero' tenere piu' in considerazione le 'colpe' delle strutture aperte piuttosto che le loro richieste d'aiuto. In questo contesto forse non e' casuale la contemporanea diffusione del rapporto sul consumo di droga. Che -fa notare l'Osservatorio francese delle droghe e tossicodipendenz - sempre piu' interessa giovani non marginalizzati, che vivono in ambito urbano e usufruiscono dell'assistenza sanitaria.
Piu' indagine tecnica che sociale, il rapporto rileva l'aumentato consumo di stimolanti come la cocaina e l'ecstasy, il cui prezzo si e' abbassato considerevolmente.
E "la diminuzione del ricorso alle iniezioni a vantaggio dell'inalazione e dello sniffo", probabilmente in seguito "alle campagne contro l'Aids e l'epatite, oltre che all'influenza della 'cultura techno' che considera con ripugnanza l'uso della siringa".
Infine, l'Osservatorio segnala per la prima volta con allarme la sempre piu' frequente 'policonsumazione', vale a dire l'assunzione di piu' droghe in contemporanea per amplificarne gli effetti. Tra i 'policonsumatori' vengono iscritti anche i tossicomani che bevono piu' di dieci bicchieri di alcol al giorno o che fumano piu' di un pacchetto di sigarette al giorno.
 
 
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