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 SPAGNA - SPAGNA - Expocannabis2013. La ex-responsabile del Plan Nacional sobre Drogas chiede la legalizzazione della marijuana
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30 settembre 2013 16:21
 
“Sono uscita allo scoperto della proibizione delle droghe per preconizzare la loro regolamentazione”. Con questa dichiarazione di Araceli Manjòn, ex-direttrice del gabinetto del Plan Nacional sobre Drogas e attuale segretaria generale della Universita' Complutense di Madrid, ha aperto la conferenza che si e' tenuta il 28 settembre a Expocannabis 2013. La -anche- ex-giudice della Audiencia Nacional e' stata il piatto forte delle conferenze di Expocannabis Hemp Festival 2013. Un evento che si e' tenuto il passato fine settimana e che si conferma, nella sua nuova edizione, come un appuntamento imprescindibile per gli addetti e i professionisti della coltivazione e del consumo della cannabis. “La cannabis non e' una droga. E se lo fosse, non e' equiparabile alle droghe che sono proibite, e se fosse una droga non sarebbe paragonabile neanche a quelle droghe che non sono proibite”, ha detto Manjòn.
Secondo lei, la principale ragione che l'ha spinta a passare dalla proibizione ad essere favorevole alla regolamentazione, e' la fiscalizzazione e la proibizione della droga. “La via della proibizione ha solo provocato un aumento del consumo. Io ho lottatto convinta, per molti anni, a favore della proibizione, rendendomi conto alla fine che questa non e' la soluzione”, ha precisato. “Per lanciarsi nell'avventura della legalizzazione, sembra piu' conveniente cominciare con la droga meno problematica: la marijuana. Sarebbero impensabili oasi di permessi al consumo, come e' stato fatto con l'eroina”.
Festival come Expocannabs 2013 si presentano come una borsa di legalita' e permessi nell'ambito della proibizione di un prodotto che ha un'area enorme di mercato legale. Cio' che dimostra questo e' la Federación Madrileña de Asociaciones Cannábicas che si dedica alla regolamentazione del consumo, possesso e coltivazione della cannabis, pur in mancanza di regolamentazione, organizzandosi con un Codice Etico di Funzionamento. Questa federazione raccoglie diversi social-club di cannabis, associazioni di consumatori sia a scopo ludico che terapeutico, che cercano un quadro giuridico per venire a capo di questo consumo. “Si tratta di rompere l'estetica e lo stereotipo creati intorno alla figura del consumatore di marijuana”, dice Carola Perez, responsabile comunicazioni di Expocannabis. Per lei, che soffre da 11 anni di dolore neuropatico cronico, il consumo di marijuana e' la risposta che stava cercando dopo che aveva cominciato un duro trattamento a base di morfina. “Il social-club di cannabis a cui appartengo, e' un luogo dove non solo posso avere il prodotto sena sentire che sto facendo del male a qualcuno, ma anche un luogo di comprensione e di risposta al mio problema”.
In questo modo, fuggendo dai cliché e dimostrando che l'apparato commerciale intorno al consumo di cannabis funziona, si sono incontrati i grandi marchi del settore e visitatori di tutto il mondo per l'ambito ludico, ma soprattutto informativo. Si sa che la visibilita' dei social-club di cannabis e' una cosa importante verso il cammino della regolarizzazione e della decriminalizzazione. Avvocati, medici, biologi e altri professionisti sono colo che si sono fatti carico di avere i meccanismi sufficienti che consentano a questa “chimera cannabis” di arrivare alla legalizzazione.
“Ogni persona e' diversa, anche nel funzionamento del proprio organismo. Per questo e' necessario un consumo regolamentato e sotto controllo”, ha detto Fernando Caudevilla, medico di famiglia e relatore in una delle conferenze di Expocannabis. Arte urbana, musica, mostre e stand multidisciplinari confermano la crescita in questo ambito.
 
 
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