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 USA - USA - Droghe. Mostro sacro del proibizionismo cambia idea: legalizzare
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11 marzo 2010 14:22
 
E' da sempre uno dei più influenti sostenitori del proibizionismo sulle droghe. Nel 1996 ha scritto, insieme ai due zar antidroga durante la presidenza Bush, uno dei libri sacri del proibizionismo: "Body Count. Come vincere la guerra americana al crimine e alla violenza". Qui definiva la guerra alla droga come "l'iniziativa più efficace contro un problema sociale importante nell'ultimo quarto di secolo". Ora John J. Dilulio, che nel 2001 fu nominato dal presidente George W. Bush direttore del potente Ufficio iniziative per la comunità della Casa Bianca, ha cambiato idea. In un editoriale sulla rivista Democracy, Dilulio spiega che è "folle utilizzare le scarse risorse di polizia e giustizia a livello federale, statale e locale per fare guerra ai consumatori di marijuana".
Dilulio spiega che si dovrebbe legalizzare l'uso terapeutico della cannabis come parte dei "sei gradini per fermare la crescita della popolazione carceraria". Fra le altre cose, Dilulio chiede l'eliminazione delle pene minime obbligatorie per i reati di droga. Gli Stati Uniti, scrive, "dovrebbero prendere seriamente in considerazione la possibilità di legalizzare la marijuana" perché gli arresti per quella sostanza hanno un'efficacia "pari a zero" nel ridurre il tasso di crimine. Infine, non c'è "alcuna evidenza scientifica" per sostenere che la marijuana sia più dannosa dell'alcool o altre sostanze narcotiche in commercio.
 
 
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