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 ITALIA - ITALIA - Droga. Studio sui giovani che la usano: 60% ha consumato alcool prima di 14 anni di età
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15 aprile 2010 14:08
 
Due ragazzi italiani su dieci che fanno uso di droga ha provato stupefacenti, per lo piu' marijuana, prima dei 14 anni e sei su dieci hanno bevuto alcolici. A delineare questo quadro e' la ricerca 'Giovani, uso di sostanze, precarieta' e genere', commissionata dalla Provincia di Milano alla cooperativa Lotta contro l'emarginazione.
Lo studio, presentato oggi, e' il risultato di interviste fatte ll'uscita di locali di Milano, Roma, Genova, Napoli e Firenze a 509 persone (l'80% al di sotto dei 35 anni) che hanno ammesso di far uso di sostanze.
'Quelli che emergono dalla ricerca - ha sottolineato l'assessore provinciale alle Politiche giovanili Cristina Stancari - sono dati che impongono una seria riflessione'.
Secondo lo studio, la maggior parte prova la droga fra i 14 e i 16 anni, anche se un quinto ha detto di aver iniziato prima.
Fino al 2005 in media la sostanza di iniziazione e' stata la marijuana, mentre negli anni successivi sempre piu' ragazzi hanno cominciato con le anfetamine e sempre piu' adulti con la cocaina. Nel 90% dei casi, pero', non si sono fermati a una sola sostanza, ma poi hanno provato anche altre droghe. Il motivo che hanno piu' spesso addotto per il consumo e' ricerca di benessere, non solo in discoteca. 'Il 41,8% - ha spiegato Stancari - ha dichiarato di usare stupefacenti prima di andare a scuola o al lavoro'. E questo riguarda non solo gli uomini, ma sempre piu' spesso anche donne.
Rispetto alle altre citta', Milano si presenta come piu' 'moderna' nel consumo di stupefacenti: le donne piu' spesso che altrove prendono droghe da sole e non in coppia, e piu' che nelle altre citta' la preoccupazione dei giovani e' nella precarieta' dal punto di vista del lavoro, visto che meno facilmente possono contare sulla famiglia.
In questo momento, secondo Stancari, 'e' fondamentale lavorare sulle cause' dell'uso di sostanze che pero', ha sottolineato, 'non riguarda tutti i ragazzi'. E per questo ha proposto un patto fra enti locali, associazioni e enti specialistici.

Trasformare reality e talent show, i programmi televisivi piu' amati dai giovani italiani, in veicoli di messaggi positivi contro la droga. E' la proposta del farmacologo Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano da sempre in prima linea negli studi sulle sostanze stupefacenti, per arginare l'emergenza 'sballo' tra i ragazzi della Penisola.
Dopo questi dati allarmanti Garattini conferma: "Il consumo di sostanze stupefacenti si diffonde in eta' sempre piu' precoce", anche se "le indagini vanno sempre prese 'con le molle' perche' spesso gli intervistati non raccontano la verita'", spiega l'esperto all'ADNKRONOS SALUTE. Ma anche l'ultima fotografia del fenomeno "ci dice che dobbiamo agire concretamente per contrastare" a 360 gradi l'uso di sostanze stupefacenti. Per farlo servono pero' campagne informative intelligenti, osserva Garattini.
Campagne, precisa, rivolte da un lato a "genitori e docenti", per insegnare agli adulti come intercettare i segnali di disagio in famiglia e a scuola. Ma rivolte soprattutto ai ragazzi, "mobilitando i loro idoli", insiste lo scienziato. Servono "giovani che sappiano parlare ai giovani - dice - facendo passare il messaggio che la moda non e' drogarsi, ma dire no" alle facili scorciatoie. Bisogna far leva sulla parte piu' forte dei giovani, su quelli piu' capaci di agire e reagire, suggerisce Garattini che si appella dunque alla 'meglio gioventu': "Bisogna organizzare gruppi di testimonial capaci di usare le parole giuste". E i nuovi format televisivi, seguitissimi dagli adolescenti, rappresentano secondo il farmacologo un ottimo 'serbatoio' da esplorare per trovare volti e voci in controtendenza.
 
 
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