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 ITALIA - ITALIA - Droga. Polemica tra Procuratore e Prefetto di Perugia... che viene rimosso dal ministro
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20 giugno 2014 19:37
 
Polemica tra il procuratore della Repubblica reggente di Perugia Antonella Duchini e il prefetto Antonio Reppucci dopo quanto detto da quest'ultimo nell'incontro con la stampa di ieri per smentire che la città sia una sorta di centrale dello spaccio di droga. Il magistrato, infatti, oggi "si dissocia in maniera netta dalle affermazioni del prefetto quando spera che i padri taglino le teste ai figli che assumono stupefacenti e quando sostiene che 'il cancro è lì nelle famiglie, se la mamma non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e si deve solo suicidare'". "Affermazione quest'ultima - scrive la Duchini in un comunicato - che si connota altresì per una ingiustificata discriminazione di genere". "La mia è stata una provocazione. Volevo dire che la famiglia deve fare di più" la replica con l'ANSA del prefetto. Secondo il procuratore facente funzioni "le tematiche afferenti al consumo ed alla cessione di stupefacenti, che indubbiamente investono anche il nostro territorio, sono complesse e riguardano sia l'aspetto della repressione (proprio delle forze dell'ordine e della magistratura) che quello della prevenzione attraverso politiche sociali rivolte alle famiglie, che non devono sentirsi isolate ma piuttosto supportate e coinvolte". "Sotto altro diverso profilo - aggiunge -, quanto alle affermazioni del sig. prefetto circa l'assenza di evidenze certe di infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio umbro, rilevo, quale procuratore Distrettuale antimafia, che il fenomeno è attuale ed in corso da oltre un decennio, come risulta dalla relazione della Procura nazionale antimafia. Solo l'efficace attività di contrasto tuttora in corso, ha impedito - conclude il procuratore Duchini -, come fermamente sottolineato dal sig. procuratore generale nel suo intervento nel corso della conferenza stampa (presenti anche i vertici delle forze di polizia - ndr), lo sviluppo endemico di forme di criminalità organizzata". "Anche il Papa - replica Reppucci - ha invitato a fare di più. Le mie frasi sono state estrapolate da un discorso più ampio (nel quale ho sottolineato l'ottimo lavoro delle forze di polizia) ed erano un richiamo alle famiglie, al loro senso di responsabilità. Come tutta la società civile devono fare di più, creare un argine al fenomeno della droga, altrimenti la guerra non si vince mai. In quanto ho detto non c'era alcuna generalizzazione ma un appello accorato - conclude il prefetto -, anche come genitore e nonno, a fare tutti di più".

"Ho sentito le dichiarazioni del prefetto di Perugia. Sono gravi e inaccettabili. Non puo' restare li' ne' altrove. Assumero' immediati provvedimenti". Lo sottolinea il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in merito alle dichiarazioni sulla droga del prefetto di Perugia.

Parte dalla provincia di Catanzaro la solidarieta' per il prefetto di Perugia. Nella lettera, firmata da trenta sindaci del Catanzarese, si evidenzia l' ottimo lavoro svolto da Reppucci a Catanzaro, dove e' stato prefetto prima di essere trasferito a Perugia, quindi la richiesta di "tenere conto di cio' per valutare l'infelice esternazione di Perugia".
- "Certo la punizione e' giunta a tempo di record - scrivono i 30 sindaci - sulla spinta di un'indignazione politica sorprendentemente tempestiva e piuttosto insolita, che a volte non si riscontra rispetto a comportamenti tanto piu' gravi e, diversamente dal caso in parola, eticamente riprovevoli". "La costante vicinanza del prefetto Reppucci al territorio ed ai sindaci della provincia di Catanzaro - hanno aggiunto - ha creato un indissolubile legame emotivo da parte dei Primi Cittadini nei confronti anche dell'uomo. Stride tanto che il "mostro" di oggi, rappresenta un indiscusso modello di efficienza interpretativa del ruolo esercitato durante il mandato 'catanzarese' di ieri".

 
 
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