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 AFGHANISTAN - AFGHANISTAN - Droga. Iran: l'Occidente ci ha abbandonato
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15 luglio 2010 16:19
 
I Paesi occidentali non hanno fornito il sostegno necessario all'Iran nel contrastare il narcotraffico proveniente dall'Afghanistan. E' quanto ha sottolineato Mostafa Dolatyar, direttore generale dell'Institute for Political and International Studies (Ipis) di Teheran, intervenuto a Roma alla tavola rotonda 'Iran e Italia, le ragioni per il dialogo e la cooperazione', organizzata da Isiamed. Dolatyar ha sottolineato che l'Iran "è da sempre in prima linea nella lotta a tutti i crimini" e ha fatto grandi sacrifici in questi anni nel contrastare la produzione e la distribuzione di droga prodotta in Afghanistan, al punto che "oltre tremila uffciali e soldati hanno perso la vita".
"In questa lotta al narcotraffico - ha attaccato il direttore dell'Ipis - fino a oggi non abbiamo ricevuto aiuti dagli amici europei e questa scarsa attenzione è motivo di rammarico". L'esperto iraniano ha criticato il ruolo delle forze della coalizione internazionale in Afghanistan. "Uno dei pretesti dell'intervento militare in questo Paese era la lotta alla droga, ma non è successo niente", ha dichiarato Dolatyar, anzi "negli ultimi 10 anni, durante i quali la Nato è stata presente in Afghanistan, la produzione di oppiacei è cresciuta da 800 a ottomila tonnellate all'anno".
Il direttore dell'Ipis ha quindi sollecitato un maggiore impegno della comunità internazionale nel contrastare la produzione di droga in Afghanistan per evitare il dilagare del terrorismo.
"Con i ricavi del narcotraffico che ammontano a migliaia di miliardi - ha precisato - si finanzia il terrorismo e il radicalismo in quelle aree. Esiste un nesso - ha concluso Dolatyar - tra droga e terrorismo e le sue conseguenze appariranno presto sulla scena internazionale se non si interviene".
 
 
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