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 ITALIA - ITALIA - Detenuto tossicodipendente morto per overdose in carcere
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Notizia 
12 aprile 2010 10:52
 
Domenico Cardarelli, il detenuto del carcere di Sulmona trovato morto nella sua cella venerdi' scorso per un edema polmonare, e' deceduto per un' overdose da stupefacenti. Lo ha stabilito l'autopsia che e' stata eseguita ieri dall'anatomopatologo, Ildo Polidoro.
Secondo il medico legale l'edema polmonare e' stato provocato dall'assunzione di droga: per conoscere la tipologia della sostanza e soprattutto per capire se si tratta della stessa che e' stata trovata all'interno della cella di Cardarelli, bisognera' attendere 60 giorni entro i quali saranno resi noti gli esami tossicologici.
Subito dopo l'autopsia la salma dell'ultra' laziale - che si trovava in regime di casa di lavoro perche' ritenuto socialmente pericoloso - e' stata riconsegnata ai familiari per la celebrazioni dei funerali che si svolgeranno, con molta probabilita', questa mattina a Roma.
'La situazione degli internati del carcere di Sulmona e' da denuncia penale perche' tutti conoscono il problema e nessuno fa niente per risolverlo mentre i detenuti continuano a morire'. Lo ha detto l'onorevole radicale Rita Bernardini, al termine della visita effettuata oggi nella sezione internati del carcere di Sulmona, dopo la morte per overdose dell'ultra' laziale, Domenico Cardarelli.
'Cosi' come e' strutturata la casa lavoro non puo' essere tollerata: ospita persone che dovrebbero fare percorsi diversi per un possibile reinserimento nella societa'. Per questo ribadiamo che deve essere chiusa perche' non svolge il compito per cui e' stata istituita ma crea solo problemi sia ai detenuti sia alla struttura carceraria'. La deputata radicale ha ribadito che c'e' bisogno di una legge che intervenga a modificare la figura degli internati.
'I tossicodipendenti non dovrebbero stare nel carcere per loro bisognerebbe ripristinare i percorsi sociali e di recupero che negli ultimi anni sono stati praticamente cancellati'. Insieme alla parlamentare radicale c'era anche l'esponente regionale del Pd, Giulio Petrilli, che parlando del problema dei suicidi nel reparto degli internati ha affermato che si tratta di un fenomeno legato soprattutto a problemi psicologici perche' i detenuti non hanno ne' la certezza della pena ne' la portata della misura alternativa.
'Il carcere diventa una discarica sociale se non un manicomio - ha detto Petrilli - dove vengono ristrette persone solo perche' non hanno una casa dove poter stare una volta scontata la pena'.
Nel carcere di Sulmona sono detenuti 200 internati mentre ce ne potrebbero stare solo 75. Solo una minima parte viene impiegata nei vari laboratori presenti nel carcere di Sulmona, mentre tutti gli altri sono costretti a trascorrere la loro giornata all'interno della cella realizzata per poter ospitare una persona ma che nella maggior parte dei casi ne ospita tre.

 
 
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