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 ITALIA - ITALIA - Condom e prostituzione, associazione cattolica critica volontari per strategie di riduzione del danno
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Notizia 
10 marzo 2010 10:57
 
La riduzione del danno: l'unica strada percorribile per la comunità medico-scientifica, una diabolica tentazione per la Chiesa cattolica. La guerra clericale alla riduzione del danno non riguarda solo la tossicodipendenza, come la notizia che segue insegna.  L'uso di sostanze stupefacenti, la prostituzione e il sesso ricreativo o extraconiugale, sono peccati e come tali devono essere debellati, annientati.
Per limitare il numero di overdosi, suggerisce la scienza, si potrebbero creare stanze del consumo, dove il personale sanitario puo' monitorare lo stato di salute del tossicodipendente e magari anche analizzare le sostanze prima che vengano iniettate in vena. Ma la droga è il Male, risponde la Chiesa, e pertanto non può che essere combattuta; ogni altra strategia aiuta il Nemico. Non a caso il cattolicissimo sottosegretario Carlo Giovanardi e il suo Dipartimento antidroga (Dpa) sono i più feroci avversari istituzionali in Europa delle strategie di riduzione del danno sulle tossicodipendenze.
La schiavitù in cui sono ridotte migliaia di donne costrette alla prostituzione va certo combattuta. Fino alla liberazione, suggerisce la scienza, si possono salvare decine di migliaia di vite utilizzando il condom. Aspettare la liberazione per poi morire di Aids sarebbe un controsenso.  No, risponde la Chiesa cattolica, la prostituzione è il Male, e pertanto non può che essere combattuta; ogni altra strategia aiuta il Nemico.
E' così, che nel nome della guerra al Male (che prende la forma di droga, sesso, sballo, ecc), muoiono centinaia di migliaia di persone sessualmente attive o tossicodipendenti per Aids, overdosi, e altre numerose patologie. La notizia che segue è figlia di questo scontro fra scienza medica e Chiesa cattolica.


Contrasti ideologici in corso nel mondo delle associazioni che si battono contro la prostituzione di strada. Tema del contendere, la distribuzione di profilattici, nella logica della riduzione del danno. Una pratica seguita dalla onlus On The Road, attiva soprattutto fra Marche e Abruzzo, e contestata duramente dall'Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, fondata a Rimini da don Oreste Benzi, che per il 29 marzo ha indetto addirittura una manifestazione di protesta a Sant'Elpidio a mare (Fermo).
L'8 marzo, festa della donna, un'unita' mobile di On The Road ha avvicinato, come accade quasi ogni sera, prostitute nigeriane, romene, albanesi, sudamericane, e clienti in attesa lungo la Bonifica del Tronto, la strada del sesso a pagamento che corre al confine fra Marche e Abruzzo, per distribuire mimose ma anche profilattici. Ritenuti 'uno strumento fondamentale per la tutela della salute delle donne e dei loro clienti, cosi' come delle loro famiglie'. L'unita' mobile si adopera anche per far conoscere le opportunita' offerte dalla legge a chi vuole uscire dallo sfruttamento di chi lucra sulla tratta di esseri umani.
Un'azione censurata dall'Associazione Papa Giovanni XXIII, il cui responsabile generale, Giovanni Paolo Ramonda, si dichiara 'contro la modalita' della riduzione del danno, nei confronti di tutte le donne e delle tante bambine schiavizzate e sfruttate lungo le strade, negli appartamenti, nei night'. Per i seguaci di don Benzi 'fornire il preservativo significa mantenere lo stato di schiavitu': le schiave non possono aspettare e vanno tutte liberate dall'orribile stato nel quale si trovano'. Di qui la manifestazione del 29 a Sant'Elpidio, con partenza alle 21, 'per la liberazione delle vittime della prostituzione schiavizzata'. Con appello al sindaco e alle autorita' locali 'perche' operino concretamente in questo senso'.
 
 
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