testata ADUC
Colombia. Ecstasy "made in Colombia"
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
9 giugno 2002 19:05
 
L'operazione della Polizia colombiana era iniziata un anno fa con l'arresto di tre giovani a Bogota' e il sequestro di 12 mila pasticche di ecstasy. Le indagini sono andate avanti, anche con missioni in Olanda, per ricostruire le rotte dell'ecstasy prodotta nel Vecchio Continente, fino ad arrivare alla sorpresa di scoprire che i grossi quantitativi di ecstasy che venivano rivenduti e spacciati in Colombia, erano fatti in casa.
Raul Aragon Davalos, un vecchio professore di chimica all'Universita' del Valle, una volta ottenuta la formula chimica, ha iniziato una produzione che anche qualitativamente era competitiva con l'ecstasy europea. Un collega universitario e il figlio di Raul Aragon erano i principali collaboratori di questo affare. Erano gia' pronti i contatti per entrare nella piazza Usa, soffiando il monopolio europeo di questo mercato illegale.
Una volta scoperta questa rete, agenti della Polizia Nazionale, della Dea e dell'Fbi lo scorso giovedi' 30 maggio hanno realizzato 17 operazioni contemporanee a Cali e Bogota': l'operazione "Ecstasy II". Il tutto si e' concluso con l'arresto del professor Raul Aragon Davalos e dei suoi 9 luogotenenti, il sequestro 120.529 pasticche di ecstasy, 35 flaconi di Ice (l'ecstasy liquida) e 220 chili di efedrina. Con un chilo di efedrina si producono 2.857 pasticche; i 220 chili potevano percio' trasformarsi in 700 mila pasticche.
Lo stesso capo della Polizia, il generale Luis Ernesto Gilbert, e gli altri agenti che hanno partecipato all'operazione erano increduli di fronte alla realta' che sono riusciti a smantellare. Dopo che e' il primo produttore di cocaina, ai primi posti anche per l'eroina e la marijuana, la Colombia stava per diventare uno dei principali esportatori di ecstasy.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS