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 ITALIA - ITALIA - Caso Cucchi. No alla superperizia
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19 ottobre 2010 12:05
 
La Procura ha chiesto il processo per 13 persone: sei medici e tre infermieri dell'ospedale Sandro Pertini che ebbero in cura Cucchi, tre agenti penitenziari e del direttore dell'ufficio detenuti e del trattamento del provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria. Le accuse sono quelle di lesioni aggravate, abuso di autorità nei confronti di arrestato, falso ideologico, abuso d'ufficio, abbandono di persona incapace, rifiuto in atti d'ufficio, favoreggiamento, omissione di referto. I reati sono contestati a seconda delle singole posizioni processuali.
Gli agenti penitenziari sono accusati, tra l'altro, di lesioni aggravate e di abuso d'autorità nei confronti di arrestati o detenuti per aver, secondo l'accusa, il 16 ottobre del 2009 picchiato Cucchi nelle camere di sicurezza del tribunale in attesa dell'udienza di convalida. Medici e infermieri, in sostanza, per i magistrati avrebbero abbandonato il paziente "incapace di provvedere a se stesso", omettendo anche "di adottare i piú elementari presidi terapeutici".
Almeno per il momento non si farà la superperizia per accertare le cause della morte. Il gup del tribunale di Roma, Rosalba Liso, ha respinto l'istanza degli avvocati di parte civile ritenendo che questi non sono abilitati a chiedere un approfondimento di indagini all'inizio udienza preliminare.
Secondo gli avvocati della famiglia, Fabio Anselmo e Alessandro Gamberini, il reato di lesioni colpose, contestato agli agenti penitenziari è insufficiente e che si debba loro contestare l'omicidio preterintenzionale. "La condotta di chi aveva in custodia Cucchi ha determinato la morte di Stefano"". I pm Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy hanno chiesto al gup di rendere pubblica l'udienza, autorizzando cosí ad assistervi anche giornalisti con registratori e telecamere.
"Il tribunale mi ha umiliata. Mi e' sembrato che tutti ce l'avessero con me. Evidentemente li' non mi ci vogliono. Me lo dicano chiaro, cosi' non ci andro' piu'". Lo afferma ai microfoni di CNRmedia Ilaria Cucchi al termine dell'udienza preliminare.
"Mi e' sembrato che tutti ce l'avessero con me - racconta Ilaria -, intanto il pm che chiede la presenza della stampa in udienza, in modo inusuale, lamentando 'pressioni mediatiche'.
Come a dire: serve la presenza di giornalisti in modo che ci sia un'altra voce oltre alla mia". A udienza conclusa, poi, Ilaria denuncia di essere stata allontanata a forza dal palazzo di giustizia, senza neppure poter parlare con i suoi avvocati.
"Non mi sembra normale - racconta la sorella di Stefano Cucchi -. Evidentemente li' dentro non mi vogliono. In realta' non ho fatto nient'altro se non chiedere il riconoscimento della verita', che non sono stati i medici ad ucciderlo. Oggi mi sono sentita veramente umiliata e intimidita".
 
 
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