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 ITALIA - ITALIA - Carceri, detenuto ingoia lametta: in troppi nel reparto tossicodipendenti
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Notizia 
29 giugno 2010 17:17
 
A 28 anni l'altro giorno ha ingoiato una lametta. Voleva uccidersi, nel carcere di Fuorni, a Salerno. Ora e' ricoverato nella sezione detenuti dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona. E spiega il tentativo di suicidio cosi': 'Non ce la facevo piu' a stare nel reparto dei tossicodipendenti, li' non si vive, eravamo in troppi. Volevo essere trasferito. Non lo hanno fatto e ho tentato di ammazzarmi'.
A Fuorni, giorni fa, i detenuti hanno fatto lo sciopero della fame per denunciare le condizioni difficili di vita. Antonio, di Taranto, che ha tentato il suicidio, deve trascorrere altri cinque anni in carcere. Accanto c'e' Massimo, 55 anni. Viene da Poggioreale dove ha tentato di tagliarsi con una lametta, e poi ha ingoiato due bulloni. Perche' e' depresso. Oggi, le loro storie, le hanno raccontate al consigliere regionale del Pd, Corrado Gabriele, che ha visitato la casa circondariale salernitana e anche la sezione detenuti dell'ospedale. Una visita, quella di Gabriele, iniziata nel reparto donne.
Trentatre' quelle ospitate. In qualche cella sono in otto, e non hanno neanche il bide'.
A settembre, ha spiegato al consigliere il direttore del carcere Alfredo Stendardo, il reparto sara' ristrutturato. Ma intanto in alcune celle la muffa ricopre ogni angolo. Nel reparto alta sicurezza, stessa storia, anche in qui in alcuni casi in otto in una cella. Come nel reparto dei detenuti comuni dove a dire come stanno le cose ci pensa Vincenzo, 50 anni di Napoli. Racconta che lui 'e' dentro' perche' ha rubato 100 euro da un bancone di un negozio. 'Mi hanno accusato di rapina impropria, sto qui da sei si in attesa di giudizio - dice al consigliere Gabriele - Aiutateci, ma non a uscire, a vivere umanamente. Qui non c'e' dignita', vivere qui e' disumano. Cosa ci serve? Aria. Vogliamo lavorare, fare sport, laboratori.
Vogliamo vivere, almeno un po'. Ci sono tre docce per 70 detenuti, e due spesso non funzionano. Abbiamo sbagliato ma continuiamo ad essere uomini. Almeno cosi' ci illudiamo'.
 
 
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