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 SVIZZERA - SVIZZERA - Arrestata donna che trafficava in droga per finanziare i terroristi islamici Shebab
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Notizia 
28 settembre 2013 18:37
 
Nell'ambito delle indagini lanciate in Svizzera su alcune persone sospettate di sostenere le milizie islamiche dei Shebab, una riguarda una donna, Per “A”, lo scorso 2 luglio 2013, il Tribunale federale ha respinto una domanda di liberta' provvisoria, in virtu' del fatto che i rischi di fuga sarebbero alti. “A” e' incolpata di finanziare il terrorismo e, nel contempo, di riciclaggio di denaro e gravi infrazioni alla legge sugli stupefacenti. E' sospettata di essere “al centro di un traffico internazionale di khat e di essere direttamente coinvolta in una regolare importazione, a partire dai Paesi Bassi verso la Svizzera, per quantita' fino a 200 chili per carico”, si precisa nel mandato d'arresto.
Secondo le informazioni dell'Interpol questi traffici sarebbero avvenuti al ritmo di due volte alla settimana e avrebbero prodotto un guadagno di 150.000 euro. Inoltre, per le autorita' penale del cantone di Zurigo “avrebbe portato dei carichi tra 160 e 220 chili, guadagnando 18.000 franchi a fronte di un investimento di 8.000”.
“I proventi di questi traffici di droga sarebbero stati circa 3,5 milioni di franchi nel periodo tra dicembre 2007 e gennaio 2010, e sarebbero stati riciclati attraverso i conti di una societa'”, precisa ancora il mandato di arresto, e poi inviati ad una societa' il cui indirizzo e' il medesimo di “A”.
“A”, che beneficia di una pensione per invalidita' al 100%, e' stata arrestata lo scorso 10 aprile “In seguito a diversi pedinamenti segreti avviati grazie ad intercettazioni telefoniche e a diversi sopralluoghi effettuati a diversi suoi domicili in altrettanti diversi cantoni". Il giorno dell'arresto, 210 fagotti di khat sono stati trovati presso di lei. “A”, in passato, era stata gia' condannata per questioni di stupefacenti.
Per giustificare il rischio elevato di fuga, il mandato di arresto fa menzione alla presenza all'estero di appartenenti alla sua famiglia, i suoi frequenti viaggi fuori della Svizzera e gli invii all'estero di somme considerevoli di denaro. Inoltre, c'e' anche il fatto che essa non svolge alcuna attivita' professionale che potrebbe rafforzare il suo legame col territorio elvetico. Il Pubblico Ministero ha confermato che a tutt'oggi si trova agli arresti provvisori.
 
 
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