testata ADUC
 GRAN BRETAGNA - GRAN BRETAGNA - Aids e tossicodipendenza, l'Iran più efficace e 'progressista' di Paesi occidentali
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
28 aprile 2010 13:38
 
L'Iran puó considerarsi un Paese modello per la lotta all'Aids fra una delle categorie piú a rischio, quella degli eroinomani: è quanto è emerso ad una conferenza sull'Aids della International Harm Reduction Association, in corso a Liverpool, in Inghilterra, questa settimana. Gli addetti ai lavori stanno in particolare studiando se i programmi delle cliniche per la distribuzione di metadone e la distribuzione di siringhe sterili messi a punto in Iran possano costituire un modello per altri Paesi, anche in occidente.
Trovandosi vicino ai campi di oppio dell'Afghanistan, l'Iran combatte da lungo tempo con un altissimo numero di eroinomani che con l'arrivo dell'Aids, sono diventati la categoria piú colpita dal virus. Per arginare il contagio fra il resto della popolazione, Teheran ha adottato un approccio apparso sorprendentemente 'progressista' per un regime autoritario. "Puó essere considerato come liberale in termini sociali, ma dal punto di vista della sanità pubblica, è solo pragmatico", commenta Joumana Hermez, esperto di Aids dell'ufficio del Cairo dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), presente alla conferenza.
Per anni, l'Iran aveva avuto un politica molto rigida nei confronti degli eroinomani che contemplava anche la pena di morte per dei reati minori di narcotraffico. L'approccio è cominciato a cambiare circa un decennio fa quando medici e accademici sono riusciti a convincere l'establishment religioso e le autorità governative della necessità di aiutare gli eroinomani a disintossicarsi, per evitare che l'Iran facesse i conti con una dilagante epidemia di Aids. "Hanno cominciato a capire che era meglio affrontare un eroinomane che un eroinomane con l'Hiv", ha spiegato il dottor Seyed Ramin Radfar, manager di una ong iraniana che gestisce dei progetti sulle cliniche al metadone e sullo scambio di siringhe.
I leader religiosi hanno emesso fatwe dichiarando che i drogati non dovevano essere puniti se cercavano aiuto. Nel 2005 anche il Procuratore generale è sceso in campo stabilendo che tutte le iniziative volte a combattere la diffusione dell'Aids non dovevano essere ostacolate perchè proteggevano la popolazione.
Ció ha portato ad un cambiamento nel trattamento dei tossicodipendenti.
"Se accettavano di farsi curare, sarebbero stati considerati dei pazienti, e non dei criminali", ha spiegato ancora Radfar.
Le cliniche per la distribuzione di metadone e di siringhe pulite sono state aperte per la prima volta nelle prigioni iraniane dove dilaga l'eroina. Le prime sono sorte solamente nelle comunità dove le autorità rilasciavano prigionieri che non sapevano dove continuare il trattamento al metadone. Il governo ha da allora aperto piú di 200 cliniche per la disintossicazione con il metadone e si contano inoltre piú di 1,000 cliniche private.
Perfino in Paesi come Australia, Canada e Stati Uniti, è difficile per i carcerati avere accesso al metadone o a siringhe pulite. Fino a poco tempo fa, gli Usa si rifiutavano di finanziare programmi sullo scambio di siringhe - in cui gli eroinomani ottengono siringhe pulite in cambio di quelle usate - nell'ambito degli aiuti. "L'Iran è assolutamente un modello per il mondo per alcuni aspetti", ha dichiarato Susie McLean, consulente presso l'International AIDS Alliance.
Sebbene siano ancora in corso i censimenti, nel 2008, il ministero della Sanità ha stimato fra i 70,000 e i 100,000 i casi di Hiv in Iran, in aumento. Per questo gli studiosi hanno stimato che dopo aver arginato il virus fra gli eroinomani, l'Iran deve guardare adesso e con urgenza ad altri gruppi vulnerabili fino ad oggi completamente ignorati : gay e prostitute. Una impresa non facile visto e considerato che omosessualità e prostituzione sono considerati illegali.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS