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Annullamento secondo la sentenza di cassazione 1222 della IV Sezione penale
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Lettera 
20 gennaio 2009 0:00
 
Sono attualmente all'estero e vedendo la sentenza sopracitata volevo chiedere se sia possibile richiedere l'annullamento della mia sentenza.
Nel 1993 venivo trovato in possesso di 10 piantine (non piante) di marijuana con bassissimo contenuto di THC milligrammi 117,61 il che corrisponde a circa 11 centesimi di grammi per piantina.
(la condanna da incensurato in rito abbreviato fu di 4mesi e 3 milioni di multa con non menzione nel certificato penale.)
All'epoca venne sollevato il medesimo problema e in seguito venne richiesto l'annullamento della sentenza per lo stesso motivo (per il bassissimo contenuto di principio attivo non erano ancora utilizzabili come stupefacenti).
La richiesta venne rifiutata in quanto come oggi rivisto dalla sentenza nel titolo, venne confermato il reato di coltivazione di specie stupefacenti anche se dall'esame risultava un contenuto molto basso (in altre parole definito oggi dalla cassazione acerbo).
Fortunatamente all'epoca venne acconsentita la non menzione ed il mio avvocato mi disse di aspettare quando una legge o sentenza avesse depenalizzato il reato prescritto per alle condizioni riscontrate.
Il mio certificato penale è sempre bianco ma ho l'impressione che finalmente posso chiedere anche io la totale cancellazione.
Cosa ne pensate?
Non ho più rapporti con l'avvocato difensore ma, anche se sono all'estero ho sempre con me le copie del procedimento. E' possibile per un civile presentare richiesta di annullamento della sentenza e totale cancellazione?
In base alla sentenza di cassazione 1222 IV Sez. Pen. del 14 genn 2008?
Vi ringrazio in anticipo dell'attenzione e di una eventuale risposta.
Cordiali saluti.
Stefano, da Perugia (PG)

Risposta:
come mi sono permesso di scrivere nel commento alla sentenza cui lei fa riferimento, non è intervenuto alcun sostanziale mutamento in ordine al problema della coltivazione.
Vale a dire che la sua vicenda, a mio parere, non può trovare nuove e differenti soluzioni rispetto a quella a suo tempo adottata.
Infatti non è intervenuto un mutamento legislativo che abbia in qualche modo depenalizzato la condotta di coltivazione, che rimane illecita.
Piuttosto condivido il suo disappunto per il criterio adottato e consistente nella somma complessiva di tutti i thc delle varie piantine, si' da ottenere un thc meramente "apparente" d impropriamente superiore ai limiti di legge.
Questo modo di giudicare, purtroppo, è stato più volte avvallato dalla S.C., dimostrando una posizione assolutamente assurda, posto che il principio attivo dovrebbe essere considerato rispetto ad ogni compendio, senza effettuare addizioni che travisano la realtà della situazione.
Il suo certificato penale non riporta la condanna, perchè - come lei dice- le è stata concessa la non menzione.
Come privato, ammesso che ci fossero gli estremi per presentare una richiesta di revisione o revocazione della sentenza, lei non potrebbe affatto agire senza il patrocinio di un avvocato
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Ha risposto Carlo Alberto Zaina, legale: clicca qui
 
 
 
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