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Usa. "Oppio dei popoli" come disintossicante
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Articolo di Alessandro Garzi
9 marzo 2004 18:11
 
Karl Marx e l'attuale presidente americano George W.Bush -come scrive Clare Murphy in un articolo sul sito della Bbc- per quanto possa essere strano, hanno qualcosa in comune. Per Marx, la religione era "l'oppio dei popoli". Per Bush, l'oppio e' un modo per avvicinarsi alla religione, viste le politiche di finanziamento alle comunita' di recupero a base religiosa.
I finanziamenti a queste comunita' sono per lo meno criticati dagli avversari di Bush: innanzitutto, rompono la tradizionale separazione formale tra Stato e religioni che contraddistingue gli Usa. E poi, in tempi di restrizioni per i servizi di recupero pubblici, andrebbe a legittimare una specie di proselitismo finanziato dai fondi federali, oltre al fatto che i metodi utilizzati in questo tipo di strutture non portano nessuna prova di essere migliori degli altri. Per i gruppi religiosi e per chi supporta l'invadenza della religione, questi sono gli unici metodi funzionanti, per gli altri, la disintossicazione attraverso la fede, non funziona.
La Alcolisti Anonimi, ad esempio, fa praticare la disintossicazione attraverso il famoso programma dei dodici passi, il quale prevede che i partecipanti si mettano nelle mani di una "potenza superiore", un dio a scelta, anche se l'associazione e' dichiaratamente laica.
Una delle strutture di recupero di tipo religioso e' la Teen Challenge: un programma da svolgersi in un anno, ma da seguire "per sempre onde evitare di tornare dentro il tunnel". La Teen Challenge ha una struttura che puo' sembrare un centro di addestramento reclute, prevede sette giorni su sette di lavoro, con sveglia alle sei e mezzo e lezioni su lezioni dove si insegna la Bibbia e come gli insegnamenti religiosi possano essere usati nella vita di tutti i giorni.
Dichiarano una percentuale di successo dell'86%, ma questi dati prendono in considerazione solo quei tossicodipendenti che portano a termine il programma.
Strutture di questo tipo, che non vanno assolutamente a recuperare il problema droga dal punto di vista medico, potrebbero beneficiare delle nuove politiche del presidente Bush, che vorrebbe coinvolgerle nel sistema dei finanziamenti attraverso una specie di "buono scuola".
Non e' la prima volta che Bush cerca di coinvolgere i gruppi religiosi nella sua politica. E' stata una costante sia dei suoi quattro anni da presidente, che della sua politica precedente all'insediamento. Non ha inoltre mai nascosto di aver "battuto l'alcolismo grazie alla fede".
"Il presidente -dice il reverendo Barry Lynn, a capo della Americans United for Separation of Church and State- sta cercando di fare un buco nel muro della separazione. In America tutte le chiese sono libere di svolgere le proprie attivita'. Ma con i propri soldi, non con quelli dei contribuenti. Quando le persone che hanno problemi di dipendenza da droghe o alcool chiedono aiuto allo Stato, vogliono vedersi dare un supporto medico, non prediche e sermoni".
 
 
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