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Usa. Cosa si inventeranno quest'anno per il Super Bowl?
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Articolo di Alessandro Garzi
24 gennaio 2004 19:47
 
Per i pochi che non lo sapessero, il Super Bowl negli Usa, e' la finale del campionato di football americano, ed e' uno degli avvenimenti piu' seguiti dell'anno e verra' giocato ai primi di febbraio. Quest'anno, oltre alla partita che, come da noi le canzoni a Sanremo, ormai e' passata in secondo piano, sono previsti l'immancabile inno nazionale, il saluto alle truppe impegnate in Iraq ed in Afghanistan, l'esibizione di qualche pop star nell'intervallo, ed un'enorme quantita' di spot pubblicitari.
Tra i vari "consigli per gli acquisti" che inonderanno gli spettatori (molti dei quali riguarderanno prodotti innocui come alcool, tabacco o farmaci), la Cbs mandera' in onda due spot di trenta secondi dell'ufficio antidroga della Casa Bianca (Ondcp) contro l'uso di droghe.
Chissa' cosa si inventeranno quest'anno, visto che nel 2002, sulla spinta post-11 settembre paragonarono gli eroinomani ai fiancheggiatori di Al Qaida, mentre lo scorso anno, lo spot vedeva una ragazzina che era in gravidanza perche' aveva fumato la marijuana (probabilmente ci deve essere sfuggito qualche passaggio, tra tutte le qualita' che vengono attribuite alla cannabis, questa non era nota), in un mix di isterismo antidroga (o meglio, antimarijuanomani) ed antiaborto. ( qui c'e' quello del 2002, e qui quello del 2003).
Questi spot costano, tanto che alcuni hanno fatto storia (uno, ad esempio, fu quello della Apple negli Anni '80), e "lo spot durante il Super Bowl" e' un po' il sinonimo di "coprire la maggior platea possibile".
Negli ultimi anni, denuncia la Drug Policy Alliance, l'Ondcp ha mandato in onda fino a quattro messaggi durante la partita, spendendo circa 9 milioni di dollari. Inoltre, quest'anno, l'amministrazione Bush ha confermato l'appalto per gli spot antidroga alla Ogilvy & Matter, che e' l'agenzia "responsabile" dell'intera campagna di comunicazione, nonostante che l'attuale presidente e l'ex presidente dell'agenzia pubblicitaria, rischino una condanna fino a cinque anni per aver fatturato 1,8 milioni in piu' all'Ondcp, e la compagnia sia stata condannata a restituire il denaro all'ufficio federale.
Ma oltre che inguardabili, costosi, ed in mano a persone che non sembrano piu' di troppo raccomandabili, questi spot sono anche inutili, come ha confermato una recente ricerca effettuata da un'agenzia federale, il National Institute on Drug Abuse: gli spot non funzionano, o meglio, funzionano con chi non fuma la marijuana (che, in termini pratici non e' sinonimo di aver preso in pieno il bersaglio), e con i genitori in generale (che, con gli esempi di cui sopra, puo' essere solo controproducente).
Ma l'America e' anche la terra del politically correct, e Martin D. Franks, vice presidente della Cbs, il network che mandera' in onda l'evento, ha dichiarato ad un giornale di Los Angeles: "se qualcuno trovasse offensivo uno degli spot mandati in onda durante tutto il Super Bowl, puo' chiamarmi la mattina successiva alla messa in onda".
La Dpa ha quindi invitato i suoi simpatizzanti a chiamare Franks la mattina seguente alla finale del campionato di football.
 
 
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