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Onu. Per l'Incb, la Svizzera e' un "narcostato"
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Articolo di Alessandro Garzi
3 marzo 2004 18:33
 
Il rapporto dell'Incb ha aspramente criticato alcune delle politiche meno proibizioniste in materia di droga, messe in atto soprattutto dai Paesi dell'Europa occidentale.
La cannabis, ad esempio, e' la droga piu' usata in quest'area del Vecchio Continente. "L'abuso di marijuana -si legge nel rapporto- e' la droga piu' largamente usata, e coloro che cercano di combatterne l'uso" hanno a che fare con "autorita' che non prendono le adeguate misure contro chi incita all'uso di tale droga, soprattutto attraverso certi media o altri canali".
Non e' una novita' per l'International Narcotics control Board, quella di schierarsi a favore delle politiche piu' repressive. Presentando il rapporto del 2002, era stato addirittura chiesto l'oscuramento dei siti web "non allineati" alle piu' punizioniste politiche antidroga.
Ma le critiche agli Stati europei (piu' Canada ed Australia) sono venute anche per quello che riguarda le sale per iniezione, ed in generale, contro le politiche di riduzione del danno.
I Governi, secondo l'ufficio affiliato all'Onu, dovrebbero ridurre, ad esempio, il fenomeno della condivisione delle siringhe da parte degli eroinomani, ma, soprattutto, evitare di "facilitare" o addirittura "promuovere" in alcun modo l'uso di droga. Le sale per iniezione, e l'uso medico della cannabis, sono viste come il fumo negli occhi.
Riferendosi alle prime, il segretario dell'Ufficio Herbert Schaepe ha detto che "quando i tossicodipendenti possono acquistare droghe illecite e portarle in strutture pubbliche, c'e' complicita' da parte delle amministrazioni e noi non possiamo accettare che questo avvenga sotto le convenzioni internazionali". A Schaepe e' stato fatto notare l'esempio svizzero: con le sale per iniezioni si e' aumentato il numero di coloro che si rivolgono ai centri di recupero, si e' abbassato il tasso di infetti da Hiv, si e' ridotta di parecchio la criminalita'. Ma questo, per Schaepe, "si puo' raggiungere anche con altri sistemi, le convenzioni parlano di prevenzione e recupero". Quali siano questi altri sistemi, non lo sappiamo.
E' comunque curioso che il rapporto Incb consideri "complici" di chi distribuisce una sostanza illegale e dannosa (quindi criminali) i legislatori che hanno fatto leggi come quelle canadesi o svizzere, mentre, nel caso della Thailandia (dove una campagna antidroga ultrapropagandistica promossa dal primo ministro ha fatto saltare sulla sedia gli attivisti per i diritti umani di mezzo mondo, per il modo come sono stati violati sistematicamente i diritti individuali), il Paese, si legge nel rapporto, "ha portato avanti una intensa campagna antidroga da febbraio ad aprile del 2003. Il Governo afferma che la campagna ha avuto successo nel ridurre il fenomeno del consumo di droga [...] ma dall'altro lato, i suoi effetti collaterali non desiderati hanno ricevuto critiche da piu' parti. L'Ufficio ha chiesto al Governo di essere informato sull'esito della campagna e sui suoi risultati che, si spera, possano essere mantenuti".
 
 
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