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Cile. Nonna cannabis delle Ande
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Articolo di Donatella Poretti
20 febbraio 2005 19:39
 
E dopo Miss Patricia Tabram, la sessantaseienne che in Gran Bretagna sta diventando famosa per la cannabis terapeutica con dolcetti e cioccolate con l'aggiunta di Thc, anche in Cile e' scoppiato un caso "nonna cannabis", quello di Maria Luisa Velasco Wightman.
Descritta cosi' nelle prime pagine dei quotidiani cileni: 71 anni, una vita passata nell'alta societa', pelle molto bianca e capelli rossi ben sistemati, sposata in passato con un ex senatore e ministro democristiano.
Alle 23.30 di lunedi' 14 febbraio, i carabinieri si sono presentati a casa della donna nel quartiere San Damian, comune di Las Condes, inizialmente -raccontano i familiari- non ha aperto quando le hanno suonato il campanello, "perche' a quell'ora e' gia' addormentata. Poi sono entrati dal finestrone posteriore, rompendo tutto".
Nel giardinetto c'erano 44 piante e un chilo di marijuana pronta per l'uso. L'uso che ne faceva da 30 anni era quello terapeutico per sconfiggere i dolori reumatici. C'erano anche 500 mila dollari che hanno fatto ipotizzare agli investigatori i proventi dello spaccio di stupefacenti. I familiari, invece, spiegano che il denaro serviva per pagare i due domestici e per sostenere le spese del mese, visto che non era solita fare assegni. La Velasco e la domestica di 64 anni sono state arrestate e portate al Centro Penitenciario Femenino di San Joaquin. L'accusa e' di coltivazione illegale di stupefacenti.
Sabato 19 febbraio, dopo aver superato gli esami a cui in Cile vengono sottoposti tutti gli imputati con piu' di 70 anni, per verificare se le facolta' mentali gli consentono di sostenere un processo, la Velasco e' stata portata in Tribunale. Il giudice Mariela Jorquera le ha concesso la liberta' provvisoria dopo averla ascoltata per tutta la mattinata.
In aula si e' presentato anche il medico e amico della donna Mauricio Purto, che ha sostenuto di conoscerla da 10 anni e di sapere del consumo di cannabis a causa dei dolori che le provocavano le malattie delle ossa e delle articolazioni di cui soffre. "Puo' fumare in maniera terapeutica e la signora faceva anche il cataplasma", racconta il noto medico e andinista riferendosi agli impacchi caldo umidi, "sarei anche disposto a prescriverle la sostanza perche' la possa consumare".
L'ex parlamentare Dc Juan Hamilton, che ha tagliato tutti i legami con la donna dopo la separazione, la descrive come "una donna straordinariamente apprensiva" e di come "la separazione e' stata dolorosa e triste per entrambi".
In Cile, dove e' entrata da poco in vigore una nuova legge sulle droghe, che colpisce piu' duramente il piccolo spaccio, e' vietata sia la coltivazione che l'uso terapeutico della marijuana, ma e' depenalizzato l'uso.
Mentre senatori come Nelson Avila ne sostengono la validita', ce ne sono altri come Jaime Orpis che la descrivono come una sostanza nociva, e anche se "e' vero che questa droga presenta alcune caratteristiche medicinali, in particolare contro il dolore, in generale i dottori non hanno optato per la sua somministrazione, perche' sono molti i danni collaterali che genera".
Secondo gli ultimi studi del Conace, il Consiglio Nazionale per il Controllo degli Stupefacenti, la marijuana e' la sostanza illegale piu' consumata nel Paese: il 5,17% ammette di averne fatto uso nell'ultimo anno. L'eta' della prima volta e' a 17 anni.
Il caso della signora Velasco indica che ogni eta' puo' essere buona, anche se con finalita' diverse!
 
 
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