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 ITALIA - ITALIA - Politiche antidroga del Governo. Ascia versus Dpa
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Notizia 
18 novembre 2011 13:15
 
Siamo estremamente convinti che né al CNCA né a Forum Droghe serva qualcuno che si erga in loro difesa contro l’attacco del DPA in risposta all’appello pubblicato dopo la notizia della caduta del governo Berlusconi.
Seppur in piena fase di cambiamento (se sarà peggio o meglio lo vedremo a breve termine), il DPA continua con il suo solito stile, accusando coloro che dissentono dalla loro forsennata politica di seminare veleni e menzogne, e con immutato stupore continuiamo a chiederci: “ma da quale pulpito viene la predica?”.
Il DPA esordisce con malcelata indisponenza:
“Bugie e veleni dell’ultima ora da CNCA e Forum Droghe”:

E nella risposta troviamo i soliti triti ed obsoleti argomenti, farciti come al solito di malafede e faziosità, ai quali però non ci esentiamo di rispondere (nei riquadri bianchi la nota del DPA).
Relativamente al velenoso e falso comunicato diramato in queste ore da CNCA e Forum Droghe, il DPA risponde e chiarisce:

sicuramente non possiamo essere d’accordo sulle posizioni espresse da CNCA e Forum Droghe visto che, in questi anni, le loro principali proposte si sono fondate soprattutto sulla legalizzazione delle sostanze stupefacenti, sull’attivazione delle camere del buco e sulla distribuzione di eroina. Proposte assolutamente non condivisibili da questo dipartimento come, del resto, dagli altri paesi europei oltre che dalle nazioni Unite. L’accettazione di queste logiche sarebbe stata veramente “catastrofica” per i giovani italiani e per i tossicodipendenti.


Ci avremmo potuto scommettere sul disaccordo delle posizioni, ma, signori del DPA, quando mai si è cercato un confronto per poter discutere del problema delle tossicodipendenze, estrapolando oltretutto il consumo di cannabis da questo contesto?
Fino a quando pensate possa continuare a giovare a voi e all’opinione pubblica questa confusione che sistematicamente praticate, per demonizzare una sostanza che nulla a che vedere con l’eroina, la cocaina e le droghe sintetiche?

Oltre a questo, a dimostrazione della totale inconsistenza e falsità delle dichiarazioni, ricordiamo che:
1. in Italia, come in altri Paesi europei, al contrario di quanto affermato, vi è stato e continua ad esserci un calo del consumo delle sostanze stupefacenti;

I dati che abbiamo noi relativamente all’uso di cannabis sono leggermente discordanti:

Prevalenza % del consumo di cannabis nella popolazione generale (15-64 anni di età) nell’ultimo anno:
1 Italia 14,3
2 Repubblica Ceca 11,1
3 Spagna 10,6
4 Francia 8,6
5 Slovacchia 6,9
6 Regno Unito 6,6
7 Irlanda 6,3
8 Estonia 6
9 Lituania 5,6
10 Danimarca 5,4
10 Paesi Bassi 5,4
11 Belgio 5,1
12 Lettonia 4,9
13 Germania 4,8
14 Cipro 4,4
15 Norvegia 3,8
16 Portogallo 3,6
16 Finlandia 3,6
17 Austria 3,5
18 Slovenia 3,1
19 Svezia 2,8
20 Polonia 2,7
20 Bulgaria 2,7
21 Ungheria 2,3
22 Grecia 1,7
23 Malta 0,8
24 Romania 0,4

2. le carceri non si sono affatto riempite di consumatori e nessuno di essi è stato arrestato in base all’uso personale di droga in quanto, come tutti sanno, la detenzione a fini di uso personale non è un reato penale ma un illecito amministrativo che non prevede l’arresto. Quanto ai tossicodipendenti carcerati per aver commesso reati e non per la loro condizione di tossicodipendenti, nel 2008 sono stati 30.528; nel 2009, 25.180; nel 2010, 24.008 con un decremento chiaramente visibile del 21,4%. Oltre a questo, il numero dei soggetti tossicodipendenti usciti dal carcere in virtù dell’articolo 94 del DPR 309/90 è aumentato in questi anni, passando da 1.380 del 2008, a 2.022 del 2009 e a 2.526 del 2010, con un aumento pari all’83%. Pertanto, tutto al contrario di quanto affermato.

Indipendentemente dai dati forniti dal DPA, continuiamo ad offrire alla loro consultazione tutta la documentazione in nostro possesso che raccoglie decine e decine di testimonianze di come molti semplici consumatori siano finiti nelle patrie galere in virtù dell’indecente concetto della “presunzione del reato di spaccio”.

3. in questi anni, l’informazione scientifica di questo Dipartimento ha ottenuto il riconoscimento ufficiale delle maggiori società scientifiche italiane, europee e internazionali come il NIDA e l’ONU. Certamente, questo non può aver soddisfatto le organizzazioni di CNCA e Forum Droghe perché tali informazioni hanno mostrato esplicitamente la reale pericolosità dei danni che le droghe (soprattutto la cannabis) producono nel cervello umano. Non ci sembra, per altro, che le organizzazioni protestatarie abbiano il minimo accreditamento scientifico;

Boria e saccenza, null’altro!
Il DPA ignora forse le migliaia di ricerche favorevoli o quanto meno obiettive nei confronti della cannabis?
Hanno mai sentito parlare al DPA del prof Grinspoon o del prof. Gessa?
Sicuramente le ricerche dei due professori e di molti altri colleghi non possono soddisfare il DPA perché tali informazioni mostrano esplicitamente l’inesistente pericolosità dei danni che la cannabis procurerebbe (secondo i ricercatori cari al DPA) nel cervello umano.
A nostro avviso la faziosità espressa dal DPA non arroga il diritto dell’accreditamento scientifico di cui si fanno forti e ribadiamo che solo attraverso il confronto delle conoscenze sia possibile arrivare a delle conclusioni e apprendere nuove verità, se così non fosse oggi saremmo ancora costretti a subire la verità per cui la Terra è piatta e non tonda.

4. quanto alle politiche sulla riduzione del danno portate avanti in Italia, possiamo solo stendere un “velo pietoso” relativamente ai costi e all’inefficacia dimostrabile di tali politiche. Al contrario, le nostre iniziative si sono dimostrate molto più efficaci. Ricordiamo la promozione delle terapie antivirali, dei trattamenti per i tossicodipendenti e la sensibilizzazione alla riduzione dei rischi per i tossicodipendenti da parte dei Ser.T. A queste si aggiungono, iniziative mai fatte prima: la realizzazione e diffusione, su tutto il territorio nazionale, delle due Linee guida per la prevenzione delle patologie correlate e, in particolare, delle infezioni dei tossicodipendenti;

Potremmo parlare per ore sul bisogno estremo di praticare per il fenomeno della tossicodipendenza la linea della “riduzione del danno”, ma vogliamo precisare che per quanto riguarda la cannabis, non è necessaria nessuna riduzione del danno poiché l’unico danno a cui sono soggetti i consumatori è determinato dalla legge fini-giovanardi che criminalizza potenzialmente 6.000.000 di cittadini italiani, consumatori e coltivatori in proprio, rendendoli dei “presunti” spacciatori!
La politica praticata dal DPA ha solo ingrossato le fila dei detenuti ed ingrassato i portafoglio delle fiorenti comunità di recupero …e sì, anche noi vorremmo stendere un velo pietoso …sull’operato finora perseguito dal DPA.

5. a proposito dei rapporti con le Regioni, abbiamo costruito in questi anni la base per un nuovo e più avanzato rapporto con questi enti finanziando decine di progetti a favore delle amministrazioni regionali, con le quali si sta realizzando un nuovo modello di collaborazione che faccia uscire dalla vecchie modalità, spesso basate su contrapposizioni politiche che non su tecniche scientifiche. Il coordinamento delle Regioni ha infatti accettato la proposta del DPA per poter arrivare a una risposta più unitaria e coordinata su tutto il territorio nazionale;

Parole ed ancora parole, lo sanno bene gli amici del PIC, dell’ALC e dell’ACT su come sia difficile sensibilizzare le Regioni sull’uso terapeutico della cannabis e di quanto sia doloroso per i pazienti dover combattere con la legge oltre che contro la malattia.
Sono poche ancora le Regioni che prevedono l’intervento a titolo gratuito delle ASL e con garanzia di approvvigionamento per i pazienti affetti da patologie pesanti.
L’approccio del DPA con le Regioni su questo problema è stato portato avanti come la “tela di Penelope” e in un giorno veniva denaturato tutto quello che si era cercato di fare la settimana prima, chiara volontà di non voler arrivare da nessuna parte.

6. rispetto al mondo del volontariato, basti ricordare che questo Dipartimento ha finanziato per oltre 10 milioni di euro, (record europeo) le sue organizzazioni con progetti dedicati al reinserimento e alla possibilità di sostenere meglio le difficoltà economiche di questi enti, attraverso la creazione di un’associazione nazionale di cui, contraddittoriamente, fa parte anche CNCA ( grazie della riconoscenza)

Siamo noi riconoscenti al CNCA, come lo siamo nei confronti di tutti coloro che in nome della verità e in difesa delle libertà individuali hanno il coraggio di schierarsi dalla parte di chi subisce soprusi e non da quella di chi gestisce ingenti capitali, pensando in questo modo di poter comprare tutto e tutti.
Sappiamo quanto il DPA si sia prodigato per finanziare un considerevole numero di associazioni di volontariato, peccato che abbiano anche scelto come unici referenti le associazioni che loro stessi hanno creato o ideato, relegando tutti gli altri operatori, volontari e associazioni che non condividono la politica del DPA ma che pur si prodigano nel mondo della tossicodipendenza, a fautori di sciagure sociali.

Riteniamo pertanto che il comunicato stampa diramato da CNCA e Forum Droghe, oltre che falso e basato su dati inesistenti, sia un’opera di pure sciacallaggio mediatico in un momento in cui il nostro paese non ha certamente bisogno di queste “bestiali conflittualità” ma di unirsi in un unico sforzo sinergico con il dovere e la responsabilità istituzionale che ci è richiesta.

E’ da due anni che chiediamo al DPA uno sforzo sinergico e che il suo operato possa corrispondere alle responsabilità istituzionali di cui si dovrebbe far carico, ma finora l’unica risposta ottenuta è stata proprio quella di persistere nella “bestiale conflittualità” con il risultato di continuare a provocare migliaia di ingiustificati arresti ogni anno!
Ci auguriamo un cambio al vertice del DPA, sperando nell’avvento del “buon senso”!

(Ascia - associazione per la sensibilizzazione sulla canapa autoprodotta in Italia)

 
 
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