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 MONDO - MONDO - Lotta all'Aids. Italia chiede di cancellare riduzione del danno?
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Notizia 
20 maggio 2011 11:53
 
La Lila, Lega italiana per la lotta contro l'Aids, ha diffuso la seguente nota:
Diverse fonti diplomatiche hanno confermato che il governo italiano ha chiesto all'ONU, in vista del Meeting di Alto Livello per la Revisione generale della problematica AIDS dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UN General Assembly Comprehensive AIDS Review High Level Meeting - UNGASS) che si terrà a New York dall'8 al 10 giugno prossimi, la cancellazione della dicitura “riduzione del danno” (“harm reduction”), una definizione universalmente riconosciuta che indica l'insieme delle buone pratiche per la riduzione di morti e patologie dovute agli stupefacenti e per la salvaguardia della salute pubblica.

Il Meeting ONU produrrà una Dichiarazione, che verrà adottata dagli Stati membri, in merito all'epidemia globale di HIV/AIDS a trent'anni dal suo inizio, e l'Italia ha avanzato la ridicola richiesta di stralciare una definizione, specifica delle problematiche droga correlate, regolarmente adottata dalla letteratura scientifica come dai documenti di tutte le maggiori istituzioni sanitarie globali.

Ignoriamo a tutt'oggi quali altri contributi intenda portare a New York l'Italia, unico paese del G8 a non versare ormai da anni la quota promessa al Fondo Globale per la lotta a Aids, Tubercolosi e Malaria, ma non possiamo non rilevare che nelle sedi internazionali l'Italia sta perdendo ogni credibilità diplomatica. Vedere in questa situazione che c'è inoltre chi avanza posizioni ideologiche e contrarie a ogni evidenza scientifica (in un momento in cui tutte le agenzie internazionali stanno premendo proprio perché le evidenze siano alla base delle scelte politiche) chiedendo che la UNGASS prenda una posizione più arretrata delle precedenti, non può non preoccuparci ulteriormente.

Massimo Barra, fondatore nel 1976 di Villa Maraini, una delle più importanti istituzioni italiane di presa in carico delle tossicodipendenze, già presidente della Croce Rossa Italiana, presidente della Commissione Permanente della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale, ha dichiarato: “Ieri a Ginevra abbiamo firmato un accordo di cooperazione fra Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e l'UNODC, l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, che prevede il potenziamento delle politiche di riduzione del danno e della tutela dei diritti umani. Da oltre vent'anni utilizziamo in tutte le sedi tale corretta terminologia, e non intendiamo abbandonarla”.

“Proprio l'Italia, che è stata pioniera nella distribuzione di siringhe sterili e terapie di mantenimento, riuscendo così a fermare il dilagare dell'epidemia nella popolazione tossicodipendente”, ha dichiarato Alessandra Cerioli, presidente LILA, “ora si fa promotrice di una posizione di retroguardia, che non tiene conto delle attuali emergenze: le infezioni da Hiv sono infatti in forte aumento nell'Europa dell'Est e nell'Asia Centrale, proprio a causa dell'assenza in quelle aree di politiche di riduzione del danno. E non possiamo non notare che la richiesta dell'Italia è spalleggiata dalla Russia, dove la riduzione del danno non è certo ancora una priorità e dove secondo l'UNAIDS oltre l'80 per cento delle infezioni da HIV è dovuto, non a caso, allo scambio di siringhe”.
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'Al meeting Onu sull'Aids l'Italia gioca un inaudito ruolo di retroguardia': e' la denuncia di Forum droghe e del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza in vista del meeting Onu ad alto livello per verificare la strategia globale contro l'Aids, che si svolgerà a New York dall'8 al 10 giugno.
'L'Italia - hanno detto Giorgio Bignami, presidente di Forum Droghe e Armando Zappolini, presidente Cnca - sta giocando un ruolo negativo in sede di negoziati sulla Dichiarazione ufficiale che chiuderà il meeting. I rappresentanti del governo italiano pretendono infatti che in quell'importante documento, destinato a dare indirizzi a tutti i paesi del mondo, sia cancellato il riferimento alla riduzione del danno, una strategia sociosanitaria validata scientificamente e riconosciuta da tutti i maggiori organismi internazionali come la piú efficace nel campo della prevenzione dell'Hiv'.
'Se davvero la riduzione del danno fosse cancellata dalla dichiarazione finale, si tratterebbe di un inaudito, quanto pericolosissimo passo indietro, perch‚ l'acquisizione di questa strategia è già un fatto assodato in sede Onu e infatti il riferimento alla riduzione del danno è già presente nelle precedenti dichiarazioni del 2001 e del 2006'.
'In questa pessima battaglia di retroguardia, l'Italia si trova, guarda caso, a braccetto con la Russia: uno dei paesi europei che fa pagare ai propri cittadini il piú alto prezzo in vite umane e in salute per le sue politiche repressive, stigmatizzanti ed inumane in tema di droghe e Hiv. Peraltro, le infezioni da Hiv sono in forte aumento in altri paesi dell'Europa dell'Est, cosí come in paesi di altri continenti proprio laddove sono assenti politiche di riduzione del danno.
Ci auguriamo che le scaramucce ideologiche del Dipartimento antidroga non facciano perdere ogni credibilità internazionale all'Italia', conclude la nota.
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La posizione dell'Italia e' 'ormai consolidata ed espressa molto chiaramente sia in sede Hdg a Bruxelles che in sede Nazioni Unite a Vienna, sulla necessita' e opportunita' di incentivare e mantenere la prevenzione delle patologie correlate all'uso di sostanza stupefacenti e nello specifico dell'infezione da Hiv e delle overdose'. E' quanto afferma il Dipartimento Antidroga, replicando alla Lila, che 'evidentemente nella persona della presidente ignora, oppure vuole ignorare, totalmente', la posizione del governo italiano.
'Il nostro Paese - e' detto in una nota del Dpa - ha delle specifiche e complete linee di indirizzo tecniche basate sulle evidenze scientifiche e messe a punto dal Dpa gia' dal giugno 2009, che sono state diffuse su tutto il territorio nazionale, oltre che a tutti gli Stati Europei. Il Dpa pertanto considera prioritarie le azioni e le misure della prevenzione e della riduzione del rischio infettivo e di overdose nelle persone tossicodipendenti al punto tale che queste raccomandazioni e indicazioni sono presenti negli atti della quinta Conferenza Nazionale sulle droghe, nel Piano di Azione Nazionale antidroga e in due pubblicazioni specifiche sulle patologie correlate e lo screening Hiv diffuse nei mesi scorsi. Tutto questo al fine di incentivare e supportare queste azioni in maniera concreta'.
Quindi, al di la' della questione semantica e della sterile discussione sul termine (danno o rischio) le affermazioni riportate dal comunicato diffuso dalla Lila non corrispondono al vero, la dove si lascia intendere che questo Dipartimento non considera prioritaria la lotta all'Aids o addirittura nega la necessita' di attivare azioni di prevenzione e di riduzione del rischio. Il Dipartimento chiarisce e ribadisce quindi che le posizioni istituzionali e ufficiali per quanto riguarda la prevenzione dell'infezione Hiv/Aids sono quelle contenute nei documenti sopra citati che non lasciano dubbi sulla posizione istituzionale e smentiscono categoricamente le affermazioni della Presidente della Lila. Questa posizione sara' peraltro coerentemente portata avanti nelle prossime assisi internazionali delle Nazioni Unite in quanto il Dpa considera la prevenzione di queste infezione e della mortalita' droga correlata un atto dovuto da parte del servizio sanitario e di ogni paese, abbandonando pero' posizioni ideologiche e facili slogan che poi difficilmente esitano in concrete azioni anche in difesa dei diritti umani', conclude il Dipartimento'.
 
 
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