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 AUSTRIA - AUSTRIA - Droghe. Rapporto 2011: attenti ai mix
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8 novembre 2011 0:08
 
Rapporto austriaco 2011 sulle droghe. Il numero dei morti è stabile, anzi leggermente in calo. Confermati per l'anno scorso 170 decessi e i 17 casi sospetti per mancanza d'autopsia, mentre l'anno prima i morti furono 187 e 19 i casi dubbi.
Sempre nel 2010 un terzo dei giovani adulti ha sperimentato la cannabis; il 2%-4% ha provato l'ecstasy, la cocaina e l'amfetamina. "Negli ultimi anni si è notato il diffondersi del consumo sperimentale di un'ampia gamma di sostanze". Ma è proprio il mix di droghe la trappola mortale: l'esame tossicologico condotto sui morti ha stabilito che il 92% dei casi è riconducibile a più di una sostanza, come oppiacei uniti ad alcol e/o a farmaci. L'età media è di 32,4 anni; il 18% sono donne.
Nel rapporto si legge che i tossicomani non sono solo "dipendenti", ma in larga misura affetti da malattie fisiche e psichiche. Il decesso è quasi sempre legato a una "lunga carriera di droga". I medici legali hanno constatato che il 72% dei tossicodipendenti morti aveva il fegato danneggiato, il 66% soffriva di disturbi cardiaci e il 50% di malattie polmonari.
In Austria la morte per droga non avviene quasi mai in luogo pubblico. Già nel 2005 si notava come la maggior parte dei decessi capitasse in un'abitazione; lo stesso si è verificato nel 2010 (73%); il 3% è capitato in albergo o in ricoveri d'emergenza. Ciò significa che l'uso particolarmente rischioso di droghe si svolge in ambito privato e protetto, ciò che può determinare un ritardo fatale nei soccorsi.
Il documento parla di successo della terapia sostitutiva nei casi di consumo problematico per via intravenosa. Se nel 2001 i pazienti in terapia erano 4.604, l'anno scorso si è arrivati a 14.962. Perciò è auspicabile il potenziamento dei presidi medici abilitati e soprattutto la loro migliore ripartizione territoriale.
 
 
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