testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Dolore, medici di famiglia poco aggiornati sui farmaci oppioidi. Indagine
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
13 maggio 2010 13:44
 
Nonostante le recenti semplificazioni nella prescrizione degli oppioidi per il trattamento del dolore, circa l'80% dei medici di medicina generale utilizza nella pratica clinica ancora in misura ridotta questi farmaci - che rappresentano meno del 25% di tutte le prescrizioni a scopo antalgico - riservandone l'impiego prevalentemente nella terapia del dolore di natura neoplastica (75% dei casi). Per quanto riguarda il dolore cronico non oncologico, poi, 8 volte su 10 la terapia risulta non appropriata.
Questi alcuni dei dati emersi da una ricerca promossa dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), con il supporto del Centro Studi Mundipharma, allo scopo di valutare approccio terapeutico e comportamento prescrittivo dei medici di famiglia impegnati, a fianco dei pazienti, nella lotta alla sofferenza inutile.
L'indagine, condotta da Metis (Societa' scientifica dei Medici di Medicina Generale), ha visto coinvolti 752 iscritti alla Federazione, equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale, tramite la compilazione spontanea di un questionario, reso disponibile online per due mesi sul sito FIMMG.
Dalla ricerca si evince che, sebbene oltre il 50% dei medici (52,76%) affermi di impostare la terapia antalgica con oppioidi piu' frequentemente, a seguito delle recenti semplificazioni nella prescrizione di questi farmaci, e che quasi il 49% dichiari di seguire le Linee Guida internazionali, in realta' il 52,74% degli intervistati non effettua di prassi nei pazienti una misurazione dell'intensita' del dolore, ne' per impostare la terapia, ne' per verificarne l'efficacia, determinando cosi' una mancata appropriatezza terapeutica.
Per quanto riguarda, ad esempio, il trattamento del dolore cronico moderato, in circa il 64% dei casi vengono impiegati oppioidi deboli - da soli (22,7%) o in associazione (41,26%) - FANS (27,10%) e paracetamolo (7,6%), contro solo l'1,34% del campione, che ricorre agli oppioidi forti.
La situazione non migliora di molto per quanto concerne il trattamento del dolore severo: se, da un lato, il 64% dei medici afferma di impiegare oppioidi forti, - da soli (46,6%) o in associazione (17,4%) - analizzando il tipo di terapia che viene adottata per curare il dolore cronico non oncologico, si scopre che nell'80% dei casi questi farmaci sono impiegati in maniera non corretta.
Il 28% dei medici, infatti, utilizza oppioidi transdermici - contravvenendo alle Linee Guida, che indicano le formulazioni orali come via di somministrazione di prima scelta - mentre piu' del 50% usa oppioidi forti, come l'ossicodone coniugato a paracetamolo, che ha un'indicazione per il trattamento di dolore acuto e non cronico.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS