Compulsano smartphone, tablet e computer senza riuscire a fermarsi, come se fosse una droga. Internet-dipendenti, ma a un livello patologico, che richiede una terapia clinica per trovare una soluzione. Uno studio finaziato dal ministero della Sanità giapponese ha rilevato secondo quanto si è appreso oggi, che poco meno del 10 per cento degli adolescenti nipponici soffrono di questa dipendenza. L'inchiesta è durata qualcosa come sei mesi, con interviste a circa 100mila studenti delle scuole scuole superiori e universitari. Il risultato: l'8,1 per cento degli interpellati soffre di una dipendenza agli scambi di messaggi, ai giochi o ad altra attività in linea. Nel definire la dipendenza, lo studio parla di un'attività che i soggetti non sono in grado d'interrompere se non costretti. Per individuarla, i ricercatori hanno posto una serie di domande tra le quali: "Hai mai messo in pericolo o rovinato relazioni importanti con delle persone a causa di internet?"
Tenuto conto delle risposte, i ricercatori hanno valutato che oltre mezzo milione di studenti giapponesi soffrono di questa nuova patologia. La percentuale più alta per i liceali (9,4 per cento) che per gli universitari (6 per cento). Le ragazze, inoltre, sono più colpite dei ragazzi: 9,9 per cento rispetto al 6,4 per cento.
"Un grosso problema il fatto che giovani, i quali dovrebbero accumulare esperienze e scoprire il mondo, si fermino su
Internet. E' indispensabile assumere delle decisioni educative per prevenire l'espansione del fenomeno", ha spiegato il
professor Susumu Higuchi, membro dell'équipe che ha condotto la ricerca, alla televisione pubblica Nhk.
Da tempo l'opinione pubblica nipponica ha acceso un faro sul mondo delle culture e delle subculture giovanili. Fenomeni come il bullismo nelle scuole e l'autoreclusione volontaria (hikikomori) sono spesso nei titoli dei giornali e delle trasmissioni televisive.