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 ITALIA - ITALIA - Caso Cucchi. Indaghi il Parlamento. Proposta di commissione
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19 gennaio 2016 16:41
 
Affidare a una commissione parlamentare di inchiesta il tema dei maltrattamenti e degli abusi commessi ai danni di persone private della libertà individuale. Si potrebbe chiamare commissione Stefano Cucchi, o Giuseppe Uva o Federico Aldrovandi, quella di cui Sinistra Italiana ha proposto oggi la costituzione, presentando una pdl (prima firma Celeste Costantino), che abbia il potere di contribuire a gettare un fascio di luce sugli episodi delle morti in carcere o nelle camere di sicurezza, tuttora irrisolti. Due anni di durata, composta da venti deputati, con gli stessi poteri e limitazioni dell'autorità giudiziaria e alle cui indagini non sarebbe opponibile nè il segreto di Stato, nè quello d'ufficio, la commissione avrebbe gli strumenti per addentrarsi nelle storie di cronaca di cui non è stata scritta ancora la parola fine. "L'elenco è assai lungo", si legge nel prologo alla pdl e le vittime "sembrano tutte avere un filo comune: piccoli consumatori di droga, persone con disagi psichiatrici o individui percepiti dalla comunità come 'diversi'". Quando si parla di abusi o maltrattamenti, il sistema giudiziario italiano sconta tuttora, ricordano i deputati di Si, Celeste Costantino e Nicola Fratoianni, una "gravissima lacuna" che le autorità internazionali ci hanno intimato più volte di riempire: introdurre il reato di tortura nel codice penale che "oggi rappresenterebbe il primo passo per chiarire i limiti dell'esercizio della forza e dei pubblici poter, rispetto alle esigenze investigative o di polizia".
Alla conferenza stampa di presentazione ha partecipato anche Ilaria Cucchi. "La battaglia per fare chiarezza sulla morte di mio fratello - ha ricordato - dura da più di sei anni e ho saputo fin dal primo momento che sarebbe stata una battaglia difficile, dura. Ci sono tanti casi simili a quelli di Stefano, anzi addirittura peggiori, che si consumano nel silenzio e nell'indifferenza generale. Se si riuscisse davvero a mettere in piedi una commissione parlamentare di indagine, sarebbe un grande passo avanti e credo sarebbe una cosa buona per le famiglie delle vittime ma anche del mondo politico e delle istituzioni". "Perché, come nel caso della morte di Stefano, é inquietante sapere che per sei anni qualcuno ha taciuto, coperto, depistato ma che, soprattutto, ripensare al fatto che un essere umano possa essere stato malmenato fino alla morte e che la sua memoria sia stata calpestata. Questo è vergognoso - ha concluso - e credo sarebbe un passo avanti per tutti se il Parlamento potesse aiutare a fare luce sulla sua vicenda, come su quella di tante altre vittime". "Mi auguro che sulla nostra proposta - ha chiosato Nicola Fratoianni - possa esserci una discussione aperta e anche la disponibilità di altri deputati e gruppi politici. Perché, quando si tratta di diradare le nebbie o di ricostruire le responsabilità, si fa sempre un lavoro utile. Pensiamo sia giunto il momento di costituire la commissione di inchiesta per provare a fare un'opera di giustizia".  
 
 
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