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 ITALIA - ITALIA - Cannabis terapeutica. Ordine Medici Toscana: pronti ad ampliarne uso
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27 settembre 2014 10:53
 
"Come ho detto all'assessore regionale Marroni in qualita' di vice-presidente del Consiglio sanitario regionale sono disposto a rimettere in piedi un gruppo, anche domani mattina" per estendere l'uso della cannabis terapeutica ad altri usi oltre a quelli gia' contemplati in Toscana. A dirlo e' il presidente della Federazione regionale toscana degli Ordini dei Medici, nonche' presidente dell'Ordine fiorentino, Antonio Panti che e' anche numero 2 del Consiglio regionale della sanita', a margine di un incontro tenuto a palazzo Panciatichi per fare il punto sull'uso della cannabis terapeutica. Di recente e' arrivato il via libera all'istituto chimico militare di Firenze per la produzione di farmaci cannabinoidi per il servizio sanitario nazionale. "Con l'immissione in commercio del Sativex"- ricorda Panti-, ci si "limita ad una sola indicazione mentre noi abbiamo preferito darne quattro. Il problema e' che questa discussione e' un po' viziata dalla solita componente ideologica, come tutte le discussioni di questo tipo che si fanno in Italia. Se noi consideriamo la cannabis esattamente come l'Aspirina o il cortisone dobbiamo prescriverlo quando c'e' letteratura di sostegno che consenta l'indicazione. Il medico puo' prescrivere un farmaco sulla base dell'indicazione della scheda tecnica. Nella scheda tecnica della cannabis ce n'e' una sola- prosegue Panti-, il dolore, la spasticita' muscolare per la sclerosi multipla. Noi abbiamo inserito altre tre indicazioni". Fra questi, il dolore oncologico e il dolore neuropatico resistenti alle terapie.
Sull'uso dei farmaci e dunque anche nel caso di utilizzo farmacologico della cannabis, "il medico- ricorda Antonio Panti, presidente dell'Ordine dei medici della Toscana- puo' prescrivere al di fuori della scheda tecnica, si chiama off label, quando c'e' pero' almeno uno studio in tutto il mondo che dia un minimo di sostanza scientifica a questa descrizione. In certi casi, secondo tutta l'esame della letteratura che abbiamo fatto in consiglio sanitario regionale non ci sono questi studi, pero', come ho detto all'assessore regionale come vice-presidente del consiglio sanitario regionale, sono disposto a rimettere in piedi un gruppo anche domani mattina perche' la scienza si evolve continuamente". Il piu' recente parere del consiglio sanitario e' di tre anni fa, ha ricordato il presidente dell'Ordine dei medici. "Se nel frattempo e' uscito qualcosa di nuovo che ci e' sfuggito lo prenderemo senz'altro in considerazione. Pero' ad allora, al di la' di queste considerazioni, di scientificamente accertato non c'e' altro".
 
 
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