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 ITALIA - ITALIA - Cannabis e disobbedienza civile. Archiviata posizione Rita Bernardini
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22 febbraio 2016 17:41
 
Archiviata l'8 febbraio scorso l'inchiesta della Procura di Roma che vedeva Rita Bernardini indagata per produzione di sostanze stupefacenti. La notizia è anticipata oggi da Il Tempo. Secondo il gip Stefano Meschini, che ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, le 56 piantine di marijuana che la segretaria dei Radicali Italiani coltivava sul suo terrazzo erano "troppo piccole e tenute in condizioni climatiche sfavorevoli per produrre quantità di principio attivo tale da superare la soglia dell'offensività". La piccola piantagione di marijuana fu sequestrata nel maggio scorso dalla polizia e la Bernardini fu poi iscritta nel registro degli indagati. L'esponente radicale aveva pubblicato sui social network una sorta di diario dell'andamento della crescita delle piantine. Un gesto per aprire un dibattito sulla legalizzazione. Pochi giorni dopo il sequestro la Procura chiese l'archiviazione rilevando che "gli arbusti rinvenuti nell'abitazione dell'indagata, seppure in numero di 56, sono di piccole dimensioni (40 di circa 30 centimetri di altezza e 16 di circa 12 centimentri), piantati in modeste quantità di terriccio contenuto in buste di stoffa e custoditi in un terrazzo con esposizione a condizioni climatiche sfavorevoli". "In assenza di accorgimenti mirati e di specifiche modalità di coltivazione (quali lampade per assicurare condizioni idonee allo sviluppo completo del principio attivo) - spiega il pm - le piantine non avrebbero potuto mantenersi e crescere fino a produrre quantità di principio attivo tale da superare la soglia dell'offensività. Tanto che dalle numerose piante sequestrate è stato rilevato un esiguo quantitativo di principio attivo, pari a soli 0,468 grammi". Tesi accolta dal gip Meschini con l'archiviazione.  
"L'archiviazione della Procura di Roma è uno schiaffo in faccia a tutti coloro che quotidianamente vengono fermati o arrestati per la coltivazione di marijuana a uso personale. Forse perché sono stata segretario dei Radicali, forse perché sono un ex deputata, hanno preferito nascondere la polvere sotto il tappeto". Così Rita Bernardini commenta l'archiviazione, avvenuta l'8 febbraio, dell'inchiesta della Procura di Roma che la vedeva indagata per produzione di sostanze stupefacenti. "Per altre coltivazioni, fatte sempre sul mio terrazzo, ma in misura molto ridotta rispetto alle 56 piantine che mi erano state trovate sono processata a Siena -spiega- Che assurdità, a Roma archiviano e a Siena processano. Avevo ceduto marijuana al congresso dei Radicali italiani nel 2014 a dei malati. L'8 aprile, a Siena appunto, nel corso dell'udienza parleranno dei professori e medici che spiegheranno l'importanza della marijuana a fini terapeutici. Voglio sottolineare che in Italia la legislazione in materia è scandalosa perché il consumo non è sottoposto a sanzione penale a patto che tu ti rifornisca al mercato dei criminali". Bernardini ricorda che il 9 aprile si pronuncerà la Corte costituzionale "per decidere se la coltivazione sia sempre ascrivibile al penale e non alle sanzioni amministrative"-
 
 
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