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 ITALIA - ITALIA - Il braccio destro di Giovanardi: l'hashish aggredisce il cervello... e l'alcool?
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Notizia 
16 dicembre 2009 14:59
 
La droga aggredisce il cervello, mina i sistema neurologici centrali e lascia il segno anche quando l'organismo crede di averla metabolizzata. Quando viene assunta in giovane eta', poi, i danni sono di gran lunga maggiori, poiche' la "maturazione neuropsicologica non e' ancora giunta a compimento". I guasti crescono con il calare dell'eta', "poiche' il nostro cervello giunge a maturazione solo dopo i 21 anni".
Eppure cocaina, hashish, eroina e droghe sintetiche fanno proseliti anche tra i giovanissimi: "ci sono casi di consumo, seppur isolati, gia' a partire dagli 11 anni". A fare il punto, dopo l'allarme sul consumo di droga tra teenager lanciato dal procuratore aggiunto Maria Teresa Principato, e' Giovanni Serpelloni, medico internista e capo del Dipartimento nazionale politiche antidroga. Che pero' non menziona l'alcool, che forse, secondo Serpelloni, non è una droga (anche se uccide 40mila persone all'anno, a fronte di zero morti causati dalla cannabis).
Le sostanze stupefacenti minano i circuiti neurologici in formazione. La droga si fa spazio nel cervello e danneggia, tra le altre cose, "la corteccia prefrontale destra - spiega Serpelloni - ovvero l'area legata al giudizio, quella che regola i comportamenti volontari. Questa e' l'ultima zona del cervello a maturare e offuscandola con le droghe si manomette anche la capacita' di capire e percepire il pericolo".
Ma piu' in generale, "l'uso di stupefacenti conduce a una perdita irreversibile delle cellule cerebrali, riduce la capacita' di apprendimento e memorizzazione, la percezione del pericolo, la distinzione tra il bene e il male nonche' la capacita' affettiva. Cio' significa che - prosegue Serpelloni soffermandosi sul consumo da parte dei giovanissimi - chi ne fa uso sente meno la gratificazione, e cio' 'risica' anche la motivazione personale che ci induce e spinge a fare le cose".
A risentirne "anche il controllo degli impulsi - spiega Serpelloni - non e' un caso che chi fa uso di cocaina tende a essere piu' aggressivo. Nonche' il coordinamento dei movimenti, che finisce per essere intaccato inevitabilmente".
In particolare, "tutte le droghe inibiscono il lobo prefrontale", ma gli effetti variano in base ai consumi. Quando si sniffa cocaina "viene meno soprattutto la funzione legata al controllo dei comportamenti, e si provoca inoltre un'alterazione a livello cardiovascolare con un'accelerazione del ritmo cardiaco che puo' dar luogo anche ad aritmie croniche". Fumando hashish, invece, "si intaccano maggiormente - precisa l'esperto - le aree legate alla motivazione e alla gratificazione, nonche' al coordinamento dei movimenti".
Per i giovanissimi che consumano marijuana e simili, "ci sono maggiori pericoli di disturbi psicologici e psichiatrici che possono sfociare nella schizofrenia. C'e' anche un problema di inibizione sessuale - prosegue Serpelloni - mentre fumando si accende l'appetito", dando luogo alla cosiddetta fame chimica. Piu' rischi, inoltre, di "sindrome demotivazionale, che puo' fare la propria comparsa gia' dopo 3-6 mesi di consumo di droga. E che risulta tanto piu' grave quanto piu' giovane e' il consumatore" di spinelli.
"La droga spegne - fa notare Serpelloni - e quando viene smorzato l'entusiasmo dei giovani il danno e' di gran lunga maggiore.
Non si gioisce piu' per un goal, per un buon voto a scuola, per il motorino nuovo di zecca - afferma - Quando non si prova piu' gratificazione o entusiasmo si spegne anche la luce della motivazione".
Il cervello, poi, non dimentica. "Si tratta di sostanze che sedano o eccitano i neuroni - spiega - e il cervello le registra, non c'e' dunque una totale metabolizzazione quando l'effetto delle sostanze finisce". Con conseguenze "tanto piu' gravi - fa notare l'esperto - se consideriamo che per i giovanissimi e' giu' complicato trovare la propria identita': se il cervello viene scombussolato dall'uso didroghe il disorientamento e' totale".
 
 
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