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Albania. Elicottero italiano colpito: gli sviluppi e le accuse
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Notizia 
20 agosto 2004 20:32
 
Il Partito democratico dell'ex presidente Sali Berisha, principale forza dell'opposizione in Albania, ha oggi rilanciato le accuse secondo cui gli agenti che si trovavano a bordo dell'elicottero italiano della Polizia di Stato in servizio di ricognizione nel sud del Paese, hanno sparato contro la popolazione civile. Il velivolo, sul quale viaggiavano sei agenti italiani e un albanese, era stato colpito da raffiche di mitra mentre sorvolava il villaggio di Lazarat riprendendo immagini di coltivazioni di marijuana. Secondo il sindaco del piccolo Comune montano, a sparare sarebbero stati alcuni abitanti per autodifesa.
Bamir Topi, vicepresidente del Partito democratico, ha mostrato ai giornalisti un video che a suo dire costituirebbe la prova dell'attacco armato. Secondo il Pd "quanto successo a Lazarat era stato pianificato allo scopo di compiere una strage ordinata da Fatos Nano ed eseguita con devozione criminale dal ministro dell'Interno Igli Toska".
Sia gli agenti italiani sia il ministero dell'Interno albanese hanno smentito di aver mai fatto ricorso alle armi, spiegando che quella compiuta su Lazarat era solo una missione ricognitiva per verificare la presenza di coltivazioni di droga.
Il Pd, pur condannando l'azione della polizia albanese, afferma di "sostenere senza alcun dubbio tutti gli sforzi e l'uso di metodi legali per giungere allo sradicamento della produzione e del traffico di droga in qualunque posto dell'Albania".
Il ministro dell'Interno Igli Toska ha convocato nel suo ufficio gli ambasciatori occidentali accreditati a Tirana per illustrare la situazione. Fra l'altro Toska ha messo a loro disposizione il video e le foto scattate da bordo dell'elicottero della Polizia di Stato italiana e consegnati oggi dall'ufficio di collegamento italiano. Nel video si vedono le sequenze del sorvolo compiuto sul villaggio di Lazarat, fra le cui case si distinguono decine di coltivazioni di marijuana: nella parte audio si sentono in modo chiaro le numerose raffiche di mitra partite dal villaggio e che hanno centrato l'elicottero. In nessuna sequenza si percepisce invece l'uso di armi da fuoco da parte dell'equipaggio.
Gli ambasciatori (erano presenti fra gli altri i rappresentanti di Unione europea, Italia, Grecia, Germania, Stati Uniti e Gran Bretagna) hanno plaudito alla posizione espressa dal ministro Toska di trattare "questo caso per quello che e', cioe' un fatto criminale", respingendo qualunque tipo di strumentalizzazione politica. Gli ambasciatori accreditati hanno inoltre ribadito il loro pieno sostegno agli sforzi del ministero dell'Interno albanese diretti, come in questo caso, a combattere i traffici illegali e la criminalita' organizzata.
 
 
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