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Spagna. Un successo la sperimentazione andalusa con l'eroina
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Articolo di Donatella Poretti
9 dicembre 2004 19:52
 
L'eroina somministrata sotto controllo medico aiuta a riabilitare i tossicodipendenti di lunga durata, grazie anche all'assistenza sociale, economica e legale. Questa e' la principale conclusione a cui sono arrivati i responsabili del primo saggio spagnolo con eroina, realizzato a partire dal 2003 a Granada. Per nove mesi, 23 tossicodipendenti hanno ricevuto l'eroina. I medici hanno comparato i loro miglioramenti rispetto ad altri 21 cui invece veniva somministrato metadone.
Il primo gruppo ha presentato dei miglioramenti dal punto di vista della salute fisica e mentale, hanno ridotto la realizzazione di reati e il rischio di contagio da Aids. Il metadone e' stato sufficiente per soli 10 dei 21 soggetti trattati. Gli altri entreranno in programmi a base di eroina. I risultati sono simili a quelli gia' ottenuti da sperimentazioni simili realizzate in Svizzera e in Olanda. Lo scorso aprile anche la Catologna ha avviato uno studio sperimentale, ma l'eroina viene somministrata per via orale.

L'intenzione della Junta de Andalucia, promotrice della sperimentazione, era quella di dimostrare che l'eroina e' piu' efficace del metadone per migliorare la salute dei pazienti e per il loro reinserimento sociale. L'ospedale Virgen de las Nieves di Granada e' stato il protagonista della ricerca. Hanno diviso 62 partecipanti in due gruppi (di sperimentazione e di controllo). Il primo gruppo ha ricevuto per 9 mesi due dosi quotidiane di eroina -personalizzate a secondo del loro consumo fuori dall'ospedale- e una di metadone. Il secondo gruppo ha assunto solo metadone. Tutti i partecipanti avevano gia' fallito almeno due trattamenti convenzionali con il metadone e avevano problemi di salute (Aids, epatite, .), problemi psichiatrici e reati pendenti.

L'esperienza andalusa, approvata dal Plan Nacional sobre Drogas e dal ministero della Sanita', e' terminata lo scorso 25 novembre e i primi risultati, resi noti dall'assessorato all'Uguaglianza e al Benessere Sociale avallano l'ipotesi di partenza.
Solo quattro componenti del gruppo sperimentale (con l'eroina) hanno abbandonato volontariamente il progetto prima che terminasse, o sono stati invitati a farlo per continuare a commettere reati o a non rispettare le regole previste dal saggio (altri quattro hanno dovuto abbandonare per essere stati incarcerati per reati commessi prima della sperimentazione). Tra i 31 che avevano iniziato il trattamento a base di metadone, 10 non l'hanno terminato e l'hanno abbandonato volontariamente.
I primi dati forniscono una percentuale di fallimento con il metadone del 32%, simile a quella dei programmi convenzionali della sanita' pubblica. Mentre, tra quelli cui e' stata somministrata eroina, la percentuale di fallimento e' scesa al 14%. Per il ricercatore Joan Carles March questo "dimostra che l'eroina e' una buona alternativa per chi fallisce nei programmi con il metadone". Dopo tre mesi dall'avvio della sperimentazione i pazienti del gruppo sperimentale avevano migliorato il loro stato fisico quattro volte di piu' rispetto a quelli del gruppo di controllo, del doppio la loro salute mentale e avevano ridotto ad un quarto il rischio di contagio da Hiv e dei reati commessi.
Alla fine di questa prima fase, ai 23 del gruppo sperimentale si aggiungeranno 11 del gruppo del metadone, ad una nuova somministrazione di eroina, visto che i medici hanno determinato l'insufficienza della sostanza sostitutiva.
"Questo non significa che il metadone non e' valido come trattamento per gli eroinomani", spiega March, ma e' certo che la sostanza influisce. In particolare con i "vecchi" tossicodipendenti, che da piu' anni si bucavano e' stata piu' funzionale l'eroina.
Il programma non e' di mera dispensazione di sostanze e tutto cio' che ruota intorno al Pepsa (Programa Especial de dispensacion de Estupefacientes en Andalucia) da il senso. Oltre al personale medico e infermieristico era stato contrattato un avvocato incaricato di seguire i processi a carico dei pazienti per fatti precedenti al programma, in maniera da evitare che finissero in carcere e venisse sospeso il programma. Un lavoro a cui hanno anche collaborato i giudici di Granada, grazie ad un accordo con i responsabili del saggio. Due assistenti sociali inoltre erano riusciti ad ottenere delle pensioni sociali per l'80% dei partecipanti, che fino ad allora non avevano ingressi economici. I pazienti si sono inoltre impegnati nel seguire corsi formativi per cercare di trovare un lavoro, e diversi ci sono riusciti.
 
 
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