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I cartelli messicani operano in Guatemala
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Articolo di Rosa a Marca
1 aprile 2008 8:00
 
I potenti cartelli messicani del narcotraffico hanno trasferito la loro lotta cruenta per il controllo della droga in Guatemala, da dove cercano di dominare le principali rotte del traffico, informano fonti ufficiali.
Lo scontro del 25 marzo, nella zona est del Paese, in cui morirono undici persone, e', secondo le autorita' guatemalteche, una prova della presenza dei gruppi internazionali della droga sul territorio. Presenza, che sarebbe iniziata oltre dieci anni fa, quando sono state stabilite alleanze con quelli che all'epoca erano ritenuti piccoli gruppi locali dediti allo spaccio di droga, e che poi si sono trasformati in organizzazioni criminali con caratteristiche da cartello internazionale.

I principali cartelli messicani, del Golfo e di Sinaloa, hanno formato societa' con gruppi guatemaltechi identificati dalle autorita' come "Los Mendoza" e "Los Lorenzana", i quali, a loro volta, hanno stipulato alleanze con altre formazioni locali "piccole, ma in crescita". "Los Mendoza", secondo i servizi antidroga guatemaltechi (PNC), fanno parte del cartello del Pacifico (o della Federazione), il gruppo internazionale diretto da "El Chapo" Guzman, che controlla il traffico di droga dal Sudamerica agli Stati Uniti. Secondo indagini ufficiali, la via che il gruppo utilizza per portare la droga attraversa tutto il Paese, giacche' la merce arriva sulle coste dei Caraibi, viene trasportata nei dipartimenti interni del Guatemala fino ad arrivare alle coste del Pacifico, da dove partono i carichi per mare che approdano nel territorio messicano.

L'altro cartello guatemalteco, identificato come "Los Lorenzana", sarebbe un'appendice nazionale del cartello del Golfo, e avrebbe il controllo sulla rotta che comprende i dipartimenti di Izabal, Zacapa, Alta Verapaz e Peten, attraverso cui trasportano la droga via terra fino al Messico. Il cosiddetto cartello di Zacapa, il cui leader Juan "Juancho" Leon figura tra i morti ammazzati nello scontro dei giorni scorsi, sarebbe una delle formazioni usate da "Los Mendoza" per trasportare la droga via terra. La mattanza, secondo il ministro degli Interni guatemalteco Vinicio Gomez, avrebbe origine nelle liti per il controllo di queste rotte. E quindi c'e' da aspettarsi una recrudescenza degli atti violenti, legati alla vendetta e alla ricostituzione del cartello.

La settimana scorsa, il presidente del Guatemala, Alvaro Colom, ha ammesso che le forze di sicurezza locali "non hanno capacita' di rispondere a una forza cosi' pericolosa e potente come quella dei narcotrafficanti". Tuttavia, ha assicurato, si sta operando su piu' fronti per combattere questi gruppi, nelle cui fila vengono reclutate molte persone, tra cui ex agenti di polizia e dell'esercito.
La prima misura adottata e' stata quella di ordinare il trasferimento a Puerto Barries di circa 500 "kaibiles", un corpo scelto militare addestrato a combattere in condizioni avverse, per far fronte ai cartelli che operano in quella zona. Inoltre, ha precisato Gomez, si incrementeranno i posti di controllo sulle vie di transito "per ottenere risultati a breve termine".
 
 
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