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Cannabis, verso la legalizzazione in California?
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Articolo di Redazione
9 ottobre 2009 10:57
 
I sostenitori californiani della legalizzazione della marijuana stanno raccogliendo firme per ottenere l'inserimento sulla scheda elettorale delle elezioni statali del 2010 ben tre quesiti referendari. Lo riporta l'agenzia di stampa Associated Press. Se passassero, i tre referendum creerebbero uno scontro senza precedenti con il Governo federale sulle politiche della droga negli Stati Uniti.
I sondaggi mostrano che gli elettori sostengono la legalizzazione.
Lo Stato ha già un fiorente commercio di marijuana, grazie al referendum del 1996 che ha legalizzato il consumo di cannabis a scopi terapeutici.
La legge federale invece vieta la marijuana. Dopo aver promosso una serie di sequestri e la distruzione di oltre 300.000 piante di marijuana in California questa estate, lo zar antidroga della Casa Bianca, Gil Kerlikowske, ha proclamato: "La legalizzazione non esiste nel vocabolario del Presidente, e neanche nel mio".
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha recentemente stabilito che l'applicazione della legge federale dà agli agenti federali il diritto di perseguire i consumatori di marijuana e i distributori anche se autorizzati dalla legge statale della California sulla cannabis terapeutica. Ma giuristi e analisti politici sostengono che il Governo federale non ha il diritto di pretendere che la California collabori nel far rispettare il divieto a livello federale una volta che uno Stato ha legalizzato la sostanza. Senza l'assistenza degli agenti antinarcotici del singolo Stato, dicono, gli agenti federali possono fare ben poco per arginare la diffusione della marijuana in California.
"Anche se tale divieto federale è ancora in vigore e il Governo federale può farlo valere, ciò non significa che gli Stati debbano collaborare ", ha detto Robert Mikos, un professore di diritto alla Vanderbilt University, che recentemente ha pubblicato un articolo sulla questione. Niente può impedire agli agenti antidroga federali di fare arresti, anche se i californiani hanno legalizzato la cannabis. Tuttavia, il Governo degli Stati Uniti non può passare una legge che impone alla polizia locale e statale, agli sceriffi o agli agenti antinarcotici statali, di collaborare. Il che è un fatto significativo, in quanto quasi tutti gli arresti per marijuana sono fatti a livello statale. Degli oltre 847.000 arrestati per marijuana nel 2008, per esempio, quelli fatti su base federale sono poco più di 6.300, meno dell'1 per cento. I divieti in vigore in tutti i singoli Stati hanno permesso alla Drug Enforcement Administration (Dea) di concentrarsi sui casi più importanti, spiega Rosalia Pacula, responsabile del settore delle politica sulle droghe della Rand Corp.
Il quesito referendario più moderato fra i tre prevede la legalizzare del possesso di cannabis fino ad un'oncia per uso personale per gli adulti di almeno 21 anni d'età – una quantità che già la legge statale sanziona con una piccola ammenda amministrativa di 100 dollari. Il quesito, se approvato, permetterebbe a chiunque di coltivare un appezzamento di marijuana di quasi due metri quadrati all'interno della propria proprietà. Le dimensioni, ha detto Pacula, sembrano scelte appositamente per stare sotto le 100 piante coltivate, la soglia oltre la quale si attira l'attenzione della Dea.
Il conflitto con le autorità federali potrebbe essere esplosivo per quanto concerne gli attuali negozi di cannabis terapeutica autorizzati dalla legge statale. Se passasse il referendum, questi negozi moltiplicherebbero i loro clienti –non sarebbero solo ed esclusivamente pazienti- rischiando di crescere a tal punto da attirare l'attenzione della Dea.
Anche se Washington non può più contare sulla California, il Congresso o l'amministrazione Obama potrebbero costringere lo Stato a collaborare attraverso un taglio dei fondi federali. Ma con l'annuncio di quest'anno del ministro della Giustizia Eric Holder, secondo cui il Dipartimento di Giustizia avrebbe rispettato le leggi di ciascuno Stato sulla marijuana, la reazione della autorità federali all'eventuale legalizzazione potrebbe non essere così negativa. Doug Richardson, un portavoce dell'Ufficio antidroga della Casa Bianca, ha detto che l'Amministrazione sta riesaminando le sue politiche in materia di marijuana e altre droghe. Richardson ha spiegato che l'Ufficio antidroga, sotto l'Amministrazione Obama, persegue un approccio più " globale" rispetto alla precedente Amministrazione Bush. Oggi l'enfasi viene posta sulla prevenzione e sul trattamento, oltre che sull'applicazione della legge. "Stiamo cercando di agire sulla base dei dati, delle prove e della scienza ", ha detto, "non in base a qualche pregiudizio ideologico".
 
 
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