testata ADUC
Usa. Spostare l'attenzione dai media
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Alessandro Garzi
3 novembre 2003 19:42
 
Dopo la musica, arriva un'altra ricerca condotta da Priya Jaikumar, insegnante della University of Southern California, che smentisce l'influenza negativa data dagli artisti sui "giovani", e questa volta lo studio si e' basato sui film.
Due agenzie federali statunitensi, l'Ondcp e il Samhsa, hanno studiato attentamente 200 tra i film con maggiori incassi pubblicati tra il 1996 ed il 1997, ed hanno scoperto che il 22% di questi mostravano l'uso di droghe illegali, e, di questa parte il 98% dava un "messaggio negativo" sull'uso delle sostanze.
Inoltre, si e' anche studiato il "mito" del "buono con la sigaretta" che indurrebbe i giovani a fumare (secondo uno studio pubblicato dalla rivista medica The Lancet, la visione dei fumatori nei film, porterebbe 1000 persone al giorno ad iniziare a fumare).
Jaikumar, considera "sospetti" i dati del "Lancet", e fa una semplice considerazione: "con tanti elementi, piu' vicini alla vita di un ragazzino rispetto ad un film, come ad esempio la famiglia o la scuola, come possono pensare che siano i film la causa principale dell'inizio del tabagismo"?
Le campagne antidroga, e soprattutto quelle antifumo (con il caso clamoroso della "ripulitura" della sigaretta dalla mano di Paul McCartney sulla copertina di "Abbey Road", trent'anni dopo la stampa), si sono, in questi anni, basate moltissimo sui media. Recentemente, invece, nelle scuole, si e' cercato di spostare l'attenzione dalla "responsabilita' dei media", verso la "conoscenza" delle sostanze, e dalla criminalizzazione del comportamento, ad un approccio piu' "medico" sulla questione.
Quindi, droga e tabacco fanno parte dei film e di tutte le altre forme di arte, perche' fanno parte della societa'. E non viceversa.
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS