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Usa. Gli effetti del Plan Colombia e i numeri che differiscono a seconda di chi li legge
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Articolo di Donatella Poretti
10 dicembre 2005 13:58
 
In un documento il Government Accountability Office, l'ente di controllo economico del Congresso, mette in dubbio l'interpretazione in base alla quale l'aumento del prezzo della cocaina nel mercato Usa sia da imputarsi al successo del Plan Colombia. Secondo il Gao sarebbe invece il risultato delle operazioni fatte negli Stati Uniti.
Tre settimane fa, lo zar antidroghe della Casa Bianca John Walters, aveva annunciato un aumento del 19% del prezzo della coca e una riduzione del 15% della sua purezza, entrambi indicatori di una sua scarsezza nel mercato.
Secondo Walters, questa era la "prima volta" che si registravano tali risultati dopo 5 anni e piu' di 3.000 milioni di dollari investiti nelle eradicazioni e nei divieti in Colombia.
"Cio' che abbiamo dimostrato e' che coloro che avevano predetto il fallimento della politica di controllo dell'offerta, e che si sono fatti una reputazione per anni dicendo che dovevamo accettare le conseguenze dell'abuso delle sostanze, si stavano sbagliando. Le cifre indicano che possiamo controllare l'offerta e la domanda. Le scuse per non farlo ora non esistono", aveva detto Walters con tono trionfalista.
Di fatto per Walters questa era una specie di "vendetta", dopo essere stato criticato per anni visto che l'enorme investimento in Colombia non si traduceva nella riduzione della disponibilita' della droga negli Usa.
Secondo il rapporto del Gao questi risultati sono "prematuri" e basati su una informazione che non permetterebbe di arrivare a queste conclusioni.
Nel suo rapporto di 52 pagine, che sara' depositato la prossima settimana, il Gao sostiene che il trend che evidenzia la Casa Bianca potrebbe essere il risultato dei successi sul fronte della polizia -colpi alle reti di distribuzione della droga-, e non di scarsita' della coca, prodotto questo degli sforzi di eradicazione in Colombia.
Si segnala inoltre che il numero dei consumatori negli Usa -un'altra variabile che permetterebbe di valutare l'andamento della strategia- resta stabile in due milioni di consumatori. "Inoltre, riporta il Gao, ci sono fonti che stimano in 6 milioni i consumatori cronici e occasionali".
Il Gao critica soprattutto i metodi della Casa Bianca di arrivare alle sue conclusioni. Secondo il rapporto, il Governo stima che la produzione di coca in Colombia oscilla tra le 325 e le 675 tonnellate all'anno. Avverte che non e' possibile arrivare a cifre certe quando non si sa quanta droga viene prodotta e quanta entra nel mercato. Aggiunge che l'amministrazione si rifiuta di includere le raccomandazioni del Gao per rendere piu' effettiva la raccolta e l'interpretazione dei dati.
Pur riconoscendo che il numero dei tossicodipendenti resta stabile, Rafael Lemeitre, dell'ufficio dello zar antidroghe, avverte che sta crescendo il numero dei consumatori abituali che cerca una cura per il suo problema. "Questo e' un altro indicatore di successo. I dipendenti non smettono di usare droga solo perche' il prezzo sale. Sono dipendenti dalla sostanza e ne hanno bisogno. Ma quando questa diventa piu' cara e non possono consumarla tendono a cercare aiuto, come si vede ora", sostiene Lemeitre.
Chi ha ragione in questo dibattito? E' difficile saperlo. Sergio Gomez Maseri, corrispondente del quotidiano colombiano de El Tiempo da Washington, sente Adam Isacson, del Center for International Policy, che offre la sua riflessione: "A chi dobbiamo credere per capire se la strategia stia fallendo? Ad una istituzione indipendente come il Gao, o ad una agenzia, come quella dello zar antidroghe, che si valuta da se' stessa? Il rapporto del Gao contrasta fortemente con quello dello zar antidroghe, e dobbiamo preoccuparci per le sue conclusioni".
 
 
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