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Rapporto Incb. La fotografia di una realta' disastrosa causata dai medesimi trattati che l'Incb difende
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Articolo di Donatella Poretti
28 febbraio 2007 14:36
 

Il rapporto dell'International Narcotic Control Board (Incb) presentato oggi a Roma, e' proprio lo specchio della realta'. Ci descrive nei particolari i guasti provocati dall'illegalita' delle droghe, in rapporto ad esseri umani che fanno di tutto per soddisfare la loro esigenza di sostanze che alterino il loro status standard. Ed e' anche la fotografia di come le norme e i trattati internazionali in vigore siano inadeguati a far fronte all'emergenza dilagante di un fenomeno inarrestabile.

L'Incb dice:

- e' Internet il luogo privilegiato per l'informazione e la conoscenza di tutto cio' che possa servire a "sballarsi". La scoperta dell'acqua calda. Un tempo erano i corrieri a cavallo, poi fu il telefono ed oggi non potrebbe essere altrimenti che Internet... domani le astronavi e la smaterializzazione degli oggetti attraverso onde magnetiche o simili?

- i farmaci legali, a parte la cannabis, sono piu' consumati delle altre droghe. Stimolanti, sedativi, farmaci antipanico e tranquillanti, in Usa sono piu' consumati che cocaina, eroina, metanfetamine. Non e' l'umano che ha scava pozzi sempre piu' profondi e in luoghi sempre piu' impervi per procurarsi un elemento indispensabile come l'acqua? Perche' non dovrebbe ingegnarsi altrettanto su elementi per la ricerca del proprio piacere, evitando anche di rischiare giudizialmente?

- le stanze del buco non servono e sono dannose. Come potrebbe l'Incb dire altrimenti, visto che i propri riferimenti sono quei trattati internazionali che impongono legislazioni punizioniste a tutti i Paesi; trattati contestati proprio da chi, mettendo in atto le stanze del buco e in genere politiche di riduzione del danno, ottiene risultati positivi da queste stanze: meno delinquenza, piu' sanita'.

Tutto il rapporto dell'Incb, infine, e' basato sul fatto che il fenomeno droga e' in aumento, fuori controllo se non da parte delle delinquenze organizzate, con mercati come quello europeo che divengono secondi a quello Usa per il consumo di cocaina. E con l'Afghanistan dove, nonostante la presenza di forze militari da anni, le colture di oppio sono in aumento; mentre la Camera italiana ha deciso di non affrontare direttamente con una legge la conversione di parte di queste colture, da fornitrici di eroina per i narcotrafficanti a mercato legale per la produzione di morfina (1).

Proprio una fotografia della realta' con una grande pecca: non voler mettere in discussione quei trattati e quelle norme la cui applicazione e' causa di tutto cio' che e' stato descritto. E l'Italia del governo di Romano Prodi? Per ora ha deciso di tenersi la legge Fini-Giovanardi e non guardare (se non a parole fino ad oggi) alle esperienze spagnole, svizzere e britanniche.


* deputata della Rosa nel Pugno

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