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Mondo. Incb (Onu): no a narcosalas e ad acquisto oppio afghano per produrre morfina
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28 febbraio 2007 14:31
 
L'International narcotic control board dell'Onu boccia le stanze del buco. Nel suo rapporto annuale, l'organo di monitoraggio della convenzione Onu contro le droghe, critica il fatto che le stanze del buco "restino operative in alcuni Paesi europei, in violazione dei trattati internazionali sul controllo delle droghe".
Lo stesso Board di esperti, si legge ancora nel rapporto presentato oggi, "esorta" i governi dei Paesi dove queste strutture sono attive, "a proseguire negli sforzi per assicurare servizi adeguati a chi necessita di trattamenti, di riabilitazione e reinserimento sociale, come previsto dai trattati internazionali, piuttosto che proseguire sulla strada delle stanze del buco".

EUROPA E' SECONDO MERCATO MONDIALE DI COCAINA - "L'Europa e' diventata il secondo mercato mondiale di cocaina. La quantita' totale di cocaina sequestrata in Europa e il numero di persone che ne fanno uso sono cresciuti rispetto allo scorso anno", si legge. Chi fa uso di cocaina rappresenta, inoltre, il 10% circa dei tossicodipendenti ammessi al trattamento nell'Ue.
Il paesi coi consumi piu' alti sono sono Spagna e Regno unito.
Resta, comunque, la cannabis la droga di maggior consumo nei Paesi europei. Secondo le stime le stime dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, il 6% circa della popolazione adulta ha provato la cannabis almeno una volta nella vita. L'Europa, prosegue il rapporto, costituisce tuttora uno dei principali mercati illegali mondiali di stimolanti: "Solo la cannabis e' usata piu' comunemente dell'ecstasy". Quanto all'eroina, il consumo "e' rimasto a grandi linee stabile, con persino un calo nell'Europa occidentale e centrale".

ALLARME SU CONTRAFFAZIONI E INTERNET
- C'e' un mercato parallelo e non regolato dei farmaci, che mette ormai a disposizione enormi quantitativi di medicinali non controllati o contraffatti, che possono avere conseguenze letali sulla salute dei consumatori.
L'allarme, contenuto nel Rapporto annuale dell' Incb, mette anche in guardia dai rischi degli acquisti di farmaci via Internet.
Il Rapporto e' stato presentato oggi a Roma da Gilberto Gerra, medico e membro dell'Incb. 'Si stima che nei Paesi in via di sviluppo il 25-50% delle sostanze che circolano siano fuori dal controllo delle agenzie sanitarie, e che in gran parte siano contraffatte. Nel mondo occidentale, invece, la distribuzione 'parallela' di questi farmaci avviene 'attraverso Internet o la distribuzione postale, ma anche con gli stessi canali delle droghe illegali classiche'.
Un esempio per tutti: negli Usa, tra il 2002 e il 2005, c'e' stato un incremento del 40% dell'uso di ossicodone, un antidolorifico, spesso comprato senza ricetta sui mercati paralleli; un abuso che riguarda il 5% degli studenti delle superiori. In Europa, e anche in Italia, si assiste a una distribuzione incontrollata di benzodiazepine o di barbiturici, seguiti dalle sostanze anoressanti (che da noi sono vietate).
Per quanto riguarda Internet, l'Incb stima che l'85% delle farmacie on line non chiede prescrizione e l'8% si accontenta di quella via fax. La classifica dei farmaci piu' venduti on line vede in testa gli antidolorifici, seguiti dai tranquillanti, dagli anoressanti e infine dagli stimolanti.

NO ALL'ACQUISTO DI OPPIO AFGHANO PER PRODURRE MORFINA - In questo momento non ci sono le condizioni, in Afghanistan, per convertire la produzione di oppio dall'eroina alla morfina, un'idea caldeggiata anche da alcuni governi, compreso quello italiano.
Gerra ha confermato la grande preoccupazione riguardo all'aumento della produzione di eroina in Afghanistan. 'Ormai - ha spiegato - un terzo dell'economia di quel Paese si basa su questo e i laboratori si sono attrezzati per produrre direttamente l'eroina'. La conversione della produzione dall'eroina ai farmaci antidolorifici, ha detto, non e' pensabile per i seguenti motivi: innanzitutto, perche' la situazione politica e militare in Afghanistan e' fuori controllo; poi perche', secondo l'Incb, ci sono scorte di morfina 'per due anni avanti' e quindi il mercato sarebbe saturo; infine, se si proponesse ai contadini di vendere l'oppio legalmente, questi guadagnerebbero un quinto di quanto guadagnano adesso.

"L'arrivo di grandi quantita' di eroina a prezzi stracciati sul mercato europeo della droga e' gia' una realta' che rischia di allargarsi ulteriormente. All'origine di questo aumento, c'e' l'estensione delle coltivazioni illecite di papaveri da oppio in Afghanistan, negli ultimi due anni". Lo scrive il ministro della Solidarieta' sociale, Paolo Ferrero, che ribatte cosi' alle parole di Gilberto Gerra: "Per evitare di essere invasi dall'eroina a basso costo e' bene intervenire subito per togliere dal mercato illegale- alla fonte- questa pericolosissima sostanza".
"All'allarme lanciato da Gilberto Gerra, rappresentante italiano del Comitato internazionale per il controllo dei narcotici (Incb) si deve, quindi, offrire una risposta concreta come quella, sperimentale, di proporre che l'Organizzazione mondiale della sanita' compri la produzione afghana di oppio trasformandola in morfina ad uso sanitario. Per evitare di essere invasi dall'eroina a basso costo- conclude il ministro- e' bene intervenire subito, per togliere dal mercato illegale -alla fonte- questa pericolosissima sostanza".

'La notizia dell'apertura dell'Onu alla somministrazione di eroina ai tossicodipendenti, comunicata oggi da Gilberto Gerra dell'Incb, e' la piu' straordinaria degli ultimi dieci anni' secondo il sociologo Guido Blumir, presidente del comitato scientifico 'Liberta' e droga'.
'Si tratta di utilizzare il modello svizzero, in vigore da dodici anni, prima in via sperimentale e poi entrato a regime'. Con questo sistema, secondo l'esperto, 'la microcriminalita' e' diminuita dell'80%, come ha certificato il criminologo prof. Martin Gillian, direttore scientifico del programma e il 70% dei soggetti e' tornato a un lavoro normale. Successivamente, il modello e' stato adottato dalla Spagna di Aznar, dalla Germania, e ora e' in programma nell'Inghilterra di Blair, come ha rivelato poche ore fa l'Independent on Sunday'.
'Noi lo abbiamo proposto nel 1979, ben 28 anni fa, con il mio libro 'Eroina'. Portammo il progetto all'allora ministro della sanita' Renato Altissimo, che lo approvo'. Ma la proposta non passo' per la contrarieta' di Dc e Pci, anche se il prof. Giovanni Berlinguer era favorevole, come la Fgci diretta da Massimo D'Alema e i socialisti di Martelli'.

"La sensazione che si ha anche in Italia gia' da un anno e mezzo, e' quella di un aumento nell'utilizzo dei farmaci, in particolare di tranquillanti e in genere di psicofarmaci, anche per cercare di attenuare gli effetti sia delle anfetamine e derivati ma soprattutto da cocaina". E' quanto evidenzia Andrea Fantoma, presidente della Fondazione 26 giugno per la ricerca nelle dipendenze patologiche, gia' responsabile del Dipartimento per le politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri. Fantoma conferma la tendenza emersa nel rapporto dell'International narcotic control board (Onu), che ha lanciato l'allarme sullo 'sballo da farmaco', l'abuso di farmaci che supererebbe, in alcuni Paesi, quello di stupefacenti.
"E' una sorta di cultura che si appoggia sul fatto che e' sempre piu' facile trovare rimedi sulla rete di Internet- spiega Fantoma-. In rete ci si puo' fare recapitare pacchetti anonimi con dentro medicinali che qua in Italia richiedono ricetta medica ospedaliera non ripetibile, mentre all'estero li si puo' acquistare tranquillamente da societa' che hanno anche sedi introvabili e difficili da contrastare". Tutto cio', conclude l'ex dirigente di Dnpa, "e' frutto di una cultura abituata a prendere subito la pasticca per qualsiasi pretesto, affidandosi sempre meno al medico di famiglia e sempre piu' al sentito dire.
Oggi anche un minorenne puo' comprare farmaci in rete con la carta di credito dei genitori".

"In Italia c'e' un eccesso di medicalizzazione, i cittadini fanno ricorso a farmaci anche se non hanno una patologia vera e propria, spesso lo fanno perche' sono medicinali da banco, ma spesso se li fanno prescrivere da medici che forse sono poco attenti ai problemi che possono creare". E' quanto sostiene Piergiorgio Zuccaro, direttore dell'Osservatorio 'Fumo, alcol e droghe' dell'Istituto superiore della sanita' (Iss) che, tuttavia, rassicura sulla situazione nel nostro Paese rispetto all'allarme lanciato dall'Onu. "In merito a questo aspetto non c'e', tuttavia, niente di nuovo rispetto al passato- prosegue Zuccaro-. E' vero che gli psicofarmaci possono provocare dipendenza, ma e' anche vero che chi prende questi farmaci e' perche' ne ha bisogno, non mi pare ci sia un abuso". In Italia ci si muove con molta cautela, sottolinea il dirigente dell'Iss: "Per esempio, ci si e' mossi in maniera estremamente attenta con il Ritalin, farmaco che serve per curare il disturbo dell'attenzione nei bambini (Adhd)". Si tratta di un tipo di farmaci, conclude Zuccaro, "che vanno commercializzati con un controllo molto rigido, altri Paesi hanno concesso la liberalizzazione, noi no".

"Riguardo l'ipotesi di acquistare e trasformare l'oppio afghano in morfina, tengo a precisare che, a questo proposito, non ho rilasciato alcuna dichiarazione al quotidiano Italia Oggi, che, evidentemente, ha tratto alcune frasi da un articolo de Il Giornale, travisandone il senso". Lo comunica, in una nota, il senatore del Prc-Se Francesco Martone, citato "a sproposito" dal quotidiano milanese. "Nei miei interventi- specifica Martone- ho soltanto raccomandato di usare grande precauzione, prima di decidere di acquistare grandi quantitativi di droga per trasformarla in farmaco. La precauzione pero'- continua- non preclude all'Italia la possibilita' di lanciare e sostenere un piano pilota, che veda la partecipazione di piccole cooperative di agricoltori locali, per la trasformazione dell'oppio a livello sperimentale in una filiera produttiva controllata".
La realizzazione dello stesso piano pilota, conclude Martone, "dovrebbe comunque essere accompagnata da un serio sostegno alle colture alternative, garantendo ai coltivatori l'accesso al microcredito e ai mercati locali, nell'ottica di promuovere la crescita di una economia reale e, quindi, la sovranita' alimentare del popolo afghano".

"L'agenzia dell'Onu per il controllo dei narcotici ha, ancora una volta, dato ragione a quanto fatto dal governo di centro destra, e confermato le linee contenute nella legge Fini-Giovanardi". Questo quanto afferma Carlo Giovanardi, deputato dell'Udc.
Il rapporto "esplicita un 'no' chiaro e netto alle cosiddette 'stanze del buco', cosi' care ad una parte della sinistra italiana- continua Giovanardi- abbiamo cosi' la conferma che la nostra politica e' sempre stata in linea con la comunita' internazionale: contrasteremo ogni tentativo di fare dell'Italia- conclude- la cassa di risonanza degli antiproibizionisti militanti".

'Le dichiarazioni di Gilberto Gerra, entrato non si sa per quali meriti nel Comitato internazionale per il controllo dei narcotici (Incb), che e' il braccio armato dell'Onu sulla droga, sono cose di scarso pregio scientifico': Franco Corleone, ex sottosegretario e leader dell'associazione 'Forum droghe', commenta cosi' la presentazione a Roma del Rapporto annuale dell'Incb.
Ricordando che 'Gerra e' stato il sostenitore della legge Fini-Giovanardi che ha voluto punire anche i consumi', Corleone considera il rapporto dell'Incb 'solo una manovra per impedire politiche come quelle boliviane e in difesa delle Convenzioni, come se fossero la bibbia'. 'Sono posizioni - conclude - di questa 'polizia dell'Onu' che e' autoreferenziale, per difendere il proibizionismo ideologico'.
 
 
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