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Onu. Arlacchi: lascia o raddoppia?
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Articolo di Donatella Poretti
29 settembre 2001 21:13
 

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Dopo il breve, troppo breve, comunicato dell'Onu sulla fine del mandato ad Arlacchi a capo dell'Undcp, agenzia dell'Onu per la lotta alla droga, si sono susseguite prese di posizione e commenti di soddisfazione alla notizia. A tarda serata l'agenzia Ansa ha fatto un lancio da Vienna, sede dell'ufficio diretto da Arlacchi, dove si formulano nuove ipotesi e interpretazioni della notizia, che in realta' ne nasconderebbe un'altra.
Secondo le indiscrezioni raccolte dall'agenzia di stampa i fatti sarebbero andati cosi': il segretario dell'Onu, Kofi Annan, avrebbe proposto ad Arlacchi il rinnovo per altri quattro anni del suo incarico, un riconoscimento per i risultati ottenuti soprattutto in Afghanistan, ovvero l'eliminazione delle coltivazioni di papavero da oppio. Un riconoscimento, ma anche una sorta di compensazione per i danni causati alla sua immagine dalle critiche e accuse rivoltegli da ex collaboratori. Di fronte alla proposta, Arlacchi avrebbe risposto che non se la sentiva di restare altri quattro anni alla guida dell'Undcp, di avere bisogno di nuove sfide e di poter restare solo fino alla seconda meta' dell'anno prossimo. A questo punto Annan gli avrebbe fatto una controproposta: assumere la direzione di una nuova struttura dell'Onu contro il terrorismo internazionale, che il segretario delle Nazioni Unite ha in mente di creare in risposta alle critiche che gli sono state rivolte per il silenzio dell'Onu dopo la mobilitazione internazionale contro il terrorismo.
Le accuse degli ex funzionari dell'ufficio di Arlacchi sulla mala gestione delle risorse dell'Onu, di nepotismo e di avere agenti dei servizi segreti russi alle sue dipendenze, erano costate una ispezione dell'Onu stessa. Gli ispettori, comunque, avevano concluso le indagini senza trovare alcuna prova della gestione allegra delle finanze, mentre gli avevano rivolto delle raccomandazioni sulle modifiche della sua gestione personalistica dell'ufficio.
Sembra che l'imput per l'offerta di Annan sia venuto da una serie di articoli pubblicati nei giornali Usa in questi giorni, dove si sosteneva che la cosa migliore che aveva fatto l'Onu in Afghanistan era stata proprio l'eliminazione delle piantagioni di oppio.
Il lancio dell'Ansa da Vienna (e quindi, presumibilmente, da fonti vicine allo stesso Arlacchi), ci offre una interpretazione tutta di parte (quella di Arlacchi), per cui non potremmo far altro che aspettarne una conferma.
Non possiamo non rilevare che se la politica dell'Undcp di Arlacchi in Afghanistan porta ad una promozione, la farsa corre il rischio di trasformarsi in tragedia. Per rileggere passo passo le mosse del nostro dopo la sua nomina nel 1997, si puo' consultare "Caso Arlacchi": Il curriculum (non proprio brillante) del Capo dell'Undccp.

 
 
 
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