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Il girotondo del riciclaggio
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Articolo 
20 aprile 2001 0:00
 
Un esempio: la polizia di New York, ha forti sospetti di narcotraffico su alcune transazioni di denaro effettuate in una banca al di fuori degli USA, in un’isoletta caraibica. Chiedono alla polizia locale di investigare, ma questa (dando sempre per scontata la buona fede…) scopre che la banca ha la sede in un altro microstato, che si trova, ad esempio, nel Pacifico. Un volta avviate le indagini di quel Paese si scopre che la banca in questione non esiste: non ha uffici, e non ha nessuno sportello. Ha semplicemente un conto aperto in un’altra banca estera "corrispondente", uno dei conti che servono per le transazioni internazionali. Dove si trovano i soldi? In una banca nel centro di New York, puliti puliti, pronti per essere utilizzati, magari ricorrendo a mezzi che garantiscano l’anonimato, come gli sportelli automatici. Molte banche nei microstati caraibici, possono essere etichettate come "shell banks", banche fantasma. Non esistono e tengono i loro soldi in altri conti aperti in grandi banche. Sono 75 (su 570 banche totali) nelle isole Cayman, 65 su 400 nelle Bahamas. Adesso questi Paesi non concederanno piu’ permessi per aprire altre "shell banks", e quindi, questo tipo di attivita’ potra’ essere svolta dalle isole Nauru, nel Pacifico, o dalla meno esotica repubblica jugoslava del Montenegro, che vende permessi via internet a 10.000 dollari. L’immaginario collettivo, infatti, esclude banche di grosso calibro nel processo del riciclaggio del denaro, ma queste sono un anello importante del giro del denaro sporco, anche se, spesso, in modo inconsapevole. Attraverso i conti aperti da altre banche, ad esempio, nel 1999 sono passati dalla Bank of New York, diversi miliardi di dollari sospetti, provenienti dalla Russia, attraverso le corrispondenze di diverse banche. Si calcola che il "giro" del denaro sporco nel mondo, arrivi fino ad un 5% di un ipotetico PIL mondiale. Scoprire il denaro riciclato e’ secondo gli investigatori "non come trovare un ago in un pagliaio, ma come trovare un ago in un mucchio di aghi". Anche le banche, non applicano volentieri troppe iniziative antiriciclaggio. Le banche che "fanno troppe domande", che entrano troppo nella privacy del cliente, vedono il cliente passare alla concorrenza, magari in Paesi, che fanno del segreto bancario il loro pezzo forte.
 
 
 
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