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La giornata mondiale antidroga, i fallimenti nascosti sotto il tappeto
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Articolo di Wálter Fanganiello Maierovitch *
30 giugno 2005 15:04
 
Scelto dalle Nazioni Unite come "Giorno internazionale di lotta alla droga", il 26 giugno ha riservato molte sorprese e contraddizioni per questo 2005.

Il secondo uomo della gerarchia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc), Raúl Reyes, ha dato continuita' ad una serie sorprendente di interviste. Per gli agenti statunitensi della Cia, il comandante Reyes, per come e' noto, ha cominciato a preparasi il cammino che lo avrebbe portato alla successione del malato Manuel Marulanda, fondatore storico delle Farc.
Lo scorso marzo, Reyes ha parlato con la Pravda russa, gia' sotto la nuova direzione. Ha evidenziato come gli insorgenti non hanno conti bancari e neppure assicurazioni sulla vita. Sono sostenuti dal solo ideale di cambiare la Colombia.
Nella seconda quindicina di maggio, Reyes venne intervistato da Canal 8 della televisione ecuadoriana e sparo': "le droghe devono essere legalizzate". I suoi argomenti non discordano da quelli del conservatore repubblicano Milton Friedman, padre del neoliberismo, dell'economia di mercato e vincitore del Nobel per l'Economia del 1985.
Domenica 26 giugno, Reyes ha comunicato alla Telenoticias colombiana la disponibilita' delle Farc per trattare lo scambio di prigionieri con il Governo Usa. Inizialmente aveva proposto lo scambio degli insorgenti, estradati dagli Usa e processati per narcotraffico internazionale, con tre cittadini nordamericani sequestrati nel 2003. La risposta di Bush ha fatto sapere che l'avrebbe aspettata dalla stampa. Tra i due scelti dalle Farc per lo scambio ci sarebbe stata la guerrigliera Sonia (Naybe Rojas), accusata di traffico internazionale di droghe.
Dopo l'intervista, Yolanda Betancourt, madre dell'ex senatrice Ingrid Betancourt, sequestrata dalle Farc nel febbraio 2003, ha proposto la formazione di una Commissione Internazionale di Pace, per seguire lo scambio dei prigionieri. Tanto per ricordarlo, Ingrid e' stata sequestrata in una regione cocalera, tra Florência e San Vicente de Caguán.
Nel 2004, nel corso di un grosso scandalo internazionale, aerei militari francesi, senza autorizzazione, entrarono nello spazio aereo brasiliano e atterrarono all'aeroporto di São Gabriel da Cachoeira (Amazzonia). C'era un accordo tra le Farc e il Governo della Francia. Secondo l'accordo Ingrid (che e' anche cittadina francese) sarebbe stata liberata alla frontiera tra Brasile, Colombia e Peru'. L'accordo venne rotto e la Francia si scuso' con il Governo brasiliano per l'invasione di territorio.

Domenica 26 giugno, lo zar antidroga dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu), Antonio Costa, ha aperto la 17ma Giornata Mondiale di Lotta alle Droghe, alla Comunita' terapeutica di San Patrignano (Rimini, Italia).
La scelta di San Patrignano e' stata simbolica. Si tratta della piu' grossa comunita' terapeutica del mondo, con 1.800 giovani pazienti. E il motto scelto per la campagna dall'Onu nel 2005 puntava alla salute: "Valorizza te stesso, scegli la salute".
Nell'occasione, Costa ha presentato il tradizionale rapporto di dati sul fenomeno delle droghe illegali. Di grande impatto e' stata l'affermazione che l'"industria delle droghe" ha mosso 322 miliardi di dollari nel 2004.
Secondo Costa questo mercato finanziario collocherebbe il narcotraffico, in caso fosse considerato come uno Stato, alla 18ma posizione nella lista delle maggiori nazioni secondo il prodotto interno lordo (Pil). Lo zar dell'Onu ha anche detto che 200 milioni di persone fanno parte dell'universo dei consumatori di droghe, coinvolgendo cosi' il 5% della popolazione mondiale.
Secondo una corretta chiave di lettura, l'Onu ha riconosciuto, davanti ai risultati resi noti, che le politiche e le strategie conservatrici che ha adottato sono fallite, poiche' sono basate sulle vetuste Convenzioni del 1961 e del 1988. Sforzandosi, Costa e' riuscito a spingere sotto il tappeto un fenomeno che l'Onu ha gia' dimostrato di essere incapace di comprendere.

A tal proposito, il prestigioso Transnational Institute (Tni), con sede in Olanda, ha riproposto di cambiare il Giorno Internazionale di lotta alla droga per il Giorno Internazionale delle politiche umane sulle droghe, abbandonando la criminalizzazione del consumatore e la fine della militarizzata strategia della guerra alle droghe. Secondo una nota stampa divulgata dal Tni, le strategie e le politiche dell'Onu hanno causato piu' danni che benefici.
Per usare un'espressione brasiliana, un altro "tiro no próprio pé" (autolesione per avere sbagliato la mira, simile all'italico "darsi la zappa sui piedi", ndr) e' stato fatto dalla Casa Bianca, con Bush che alza la mira dell'arma e il suo zar antidroghe, John Walthers, del grilletto. Per entrambi nel 2004, la produzione di cocaina in Colombia e' crollata del 30% ed e' arrivata a 640 tonnellate.
Lo stesso Walthers aveva rilasciato dichiarazioni precedenti, come riferito da Donatella Poretti dell'Aduc, quando avverti' che, nel 2004, il consumo negli Usa era arrivato a 300 tonnellate e i sequestri della polizia nordamericana arrivarono a 373 tonnellate. Basta fare la somma per arrivare a 673 e non 640 tonnellate. Inoltre, Walthers non ha ricordato che la cocaina colombiana viene sequestrata anche in altri Paesi.
Come se non bastasse, il rapporto dell'Onu preparato dall'alleato zar Costa, ha mostrato che la Colombia, sempre nel 2004, aveva prodotto 687 tonnellate di cocaina. Per compensare le perdite nel 2004, il Peru' ha aumentato l'offerta del 28% e la Bolivia del 16%. E questo fa percepire il motivo della fine del Plan Colombia e l'aumento della cocaina nel mercato internazionale.
La giornata dell'Onu si e' chiusa in maniera melanconica, con Costa che indicava strade abusive e violazioni di conquiste universali nel campo dei diritti umani e delle liberta' pubbliche. Costa ha raccomandato agli Stati membri dell'Onu di seguire l'esempio degli Usa, che obbligano le aziende a sottoporre i propri impiegati a test antidroghe.
In proposito, nella prima visita fatta a San Patrignano, lo zar Costa aveva sorpreso nel proporre l'applicazione dei test antidroga nelle scuole.
Nel mostrarsi compiacente rispetto all'economia mossa dalle droghe, Costa mette considera come sospetti tutti i lavoratori. Un peccato, o meglio, una droga.


* 58 anni, gia' segretario antidroga del Brasile, consulente al Tribunale di Giustizia di San Paolo, presidente dell'Istituto Brasiliano Giovanni Falcone di scienze criminali
 
 
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