Un deputato su tre fa uso di stupefacenti? Secondo
lo scoop delle Iene i parlamentari sottoposti -a loro insaputa a un test- sono risultati positivi. Il 24% (12 persone) aveva fatto uso di cannabis, e l'8% (4 persone) di cocaina nelle 36 ore precedenti.
Una non notizia, e una conferma su come l'uso di sostanze stupefacenti sia diffuso in tutti gli ambienti. Denunce simili, del resto, sono state fatte al Parlamento europeo e quello tedesco, dove i test sono stati fatti nei bagni.
L'intrusione nella privacy di questi deputati cui e' stato prelevato con un sotterfugio il campione e' solo la conseguenza di come una politica proibizionista in materia possa generare tali mostri.
Denuncia, indignazione, un po' di polverone, qualche altro outing e qualche racconto stile Fini in Giamaica, e poi
nei Palazzi dove si decide del destino di tanti ragazzi che si fumano uno spinello in compagnia si tornera' a emanare leggi punizioniste e bacchettone?
E cosi' mentre ancora si aspetta la revisione delle tabelle promessa da mesi dal ministro della Salute Livia Turco sulla quantita' di sostanze che differenziano un consumatore da uno spacciatore, da oggi si attende anche il disegno di legge promesso dal ministro per la Solidarieta' Sociale Paolo Ferrero per modificare la Fini-Giovanardi.
Nel frattempo si voleva intervenire in Finanziaria per vietare l'alcol ai minorenni e in autostrada, metodo non troppo diverso dal Governo precedente che aveva rivisto la legge droga in un decreto sulle Olimpiadi. E' un metodo per non affrontare in maniera organica e coraggiosa la spinosa materia delle dipendenze, delle liberta' individuali e delle riduzioni del danno (il presidente della Camera ha pero' fatto stralciare questo provvedimento in quanto non pertinente con le questioni finanziarie). Ma anche nel merito e' lo stesso approccio: e' vietato.
Come se apporre tale divieto bastasse per eliminare il fenomeno.
Occorre, invece, urgentemente affrontare questi temi senza tabu' e ideologia, assumendosi le responsabilita' di legiferare senza ipocrisie e senza lanciare anatemi.
Basterebbe che quel terzo dei deputati -che secondo le Iene fa uso di stupefacenti- avesse il coraggio di non voler proibire agli altri cio' che lui stesso usa!