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Colombia. Terminata la visita della delegazione Usa
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Articolo di Donatella Poretti
1 settembre 2001 17:00
 
Gli incontri bilaterali
Al termine della visita ufficiale della delegazione Usa guidata dal sottosegretario agli Affari Politici del Dipartimento di Stato, Marc Grossman, e' stato fatto un primo bilancio positivo del Plan Colombia. Gli Stati Uniti preannunciano di proseguire nel sostegno al processo di pacificazione portato avanti dal presidente colombiano, Andres Pastrana, con nuovi invii di denaro e di aiuti militari a sostegno delle strategie di lotta al narcotraffico e alla produzione di cocaina nel Paese. Grossman tornato a Washington presentera' un rapporto piu' dettagliato per preparare la visita ufficiale del segretario di Stato, Colin Powell, che arrivera' a Bogota' il prossimo 11 settembre. Questi incontri bilaterali dovevano servire proprio per preparare l'arrivo di Powell, verificare l'andamento del Plan Colombia, fare il punto sui risultati ottenuti per capire come proseguire.

I risultati e gli impegni
Grossman ha manifestato sostegno totale al Plan Colombia, appoggio alla politica di pace e di sviluppo di Pastrana. Sull'argomento caldo della zona di distensione e dei rapporti con le Farc, Grossman ha espresso pieno rispetto all'autonomia del Governo colombiano: "non ho alcuna raccomandazione da fare al presidente Pastrana". Sulle piantagioni di coca i risultati offerti sono stati quelli di 34 mila famiglie di coltivatori che hanno firmato il "patto di eradicazione volontaria", ovvero di riconversione delle proprie piantagioni di coca in coltivazioni legali. La regione del Putumayo e' stata duramente colpita con la distruzione di 50 mila ettari di campi grazie ai diserbanti chimici irrorati via aerea.
Gli impegni che gli Usa si sono presi al termine della visita, con la promessa da parte di Grossman di adoperarsi a portarli a buon fine rapidamente, sono stati diversi: l'invio di altri 35 elicotteri per distruggere le piantagioni di coca, l'aiuto ai programmi per le coltivazioni alternative alla coca, la modernizzazione del sistema carcerario, l'impegno a rinnovare gli accordi economici con la regione andina, lo Stato di Protezione Temporale per i profughi colombiani negli Usa, l'aiuto per rafforzare l'unita' dello Stato per combattere i sequestri e la corruzione.

Il glifosato
La vera novita' della visita, per calmare le numerose critiche e proteste della popolazione colombiana e' stata l'accettazione di una commissione indipendente e internazionale per verificare la tossicita' e la pericolosita' dei prodotti impiegati nella distruzione dei campi di coca, per quanto non sia stato ancora deciso se questa commissione sara' affidata all'Onu.
Il glifosato e' la sostanza al centro della polemica, un erbicida prodotto dalla Monsanto a cui vengono imputati diversi effetti collaterali: distrugge le piantagioni ma puo' essere pericoloso per la terra stessa, e il metodo seguito (l'irrorazione via aerea) per una sua riconversione, non e' preciso, rischiando cosi' di colpire piantagioni legali e andando ad inquinare fiumi, oltre al rischio di inondare villaggi e persone fisiche.
A luglio dal Governo dell'Ecuador era arrivata la richiesta di sospendere questo tipo di operazioni lungo i suoi confini. Molte ONG denunciano seri danni alla popolazione colombiana e a diversi gruppi indigeni che registrano l'aumento di malattie respiratorie e cutanee, l'inquinamento delle risorse idriche e il degrado del suolo. Preoccupazioni erano state espresse anche dallo UNDCP (United Nations Drug Control Program) che si era detto contrario all'uso del glifosato in piantagioni di coca piu' piccole di 3 ettari. Per questo motivo lo stesso UNDCP aveva proposto un controllo da parte di supervisori internazionali che analizzassero la composizione chimica delle sostanze spruzzate.
La difesa d'ufficio di queste operazioni e' venuta da Rand Beers, sottosegretario agli Antinarcotici, che non solo sostiene il metodo come il migliore per distruggere le piantagioni illecite, ma lo difende anche dalle accuse di pericolosita' per l'ambiente, chiedendo al contempo agli Stati Uniti ulteriori aiuti per implementare le distruzioni nel minor tempo possibile. In risposta a certe critiche, Beers ha sottolineato che l'irrorazione sarebbe meglio che fosse fatta in tutto il Paese, cosi' la gente capirebbe che sta correndo un rischio e che una coltivazione di coca non e' piu' una miniera d'oro. Ci sono inoltre delle regole che devono essere rispettate dai piloti che inondano con queste sostanze chimiche, pena sanzioni disciplinari, come per esempio non inondare vicino ai fiumi o ad altre coltivazioni. Nella strenua difesa del glifosato Beers ha prima citato studi dell'Oms dove si certifica che la sostanza non "non causa cancro, non genera disfunzioni nei neonati, non provoca mutazioni genetiche e non altera i processi di riproduzione", concludendo con una frase sibillina che "non ci sono stati casi di ospedalizzazione negli Stati Uniti, l'unica eccezione e' stata per chi ha tentato di suicidarsi".
 
 
 
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